Festosa spremitura in piazza a Breganze con la Prima del Torcolato; frizzante festival Spumantitalia a Pescara; il primo evento di WineHunter 2020 nei palazzi di Siena; Nesos, il vino marino tra mito e scienza
La Prima del Torcolato
Da vedere, prima ancora di assaggiare. Simpatica e festosa torna la cerimonia di spremitura pubblica del Primo Torcolato DOC Breganze, domenica 19 gennaio 2020, seguita dal “Fruttaio Tour” nelle cantine (www.breganzedoc.it). A partire dalle 14.30 la D.O.C. Breganze celebrerà nella piazza principale del paese la XXVª edizione della Prima del Torcolato, che le cantine del Consorzio dedicano al loro vino più famoso e rappresentativo fin dal 1996, con taglio di un grande panettone farcito al vino dolce. Come da tradizione, la torchiatura dei primi grappoli appassiti di uva Vespaiola, conferiti da tutte le cantine del Consorzio, si svolgerà sotto la sovrintendenza della Magnifica Fraglia del Torcolato. La cerimonia sarà anticipata dall’investitura dei nuovi confratelli della Fraglia e dalla nomina dell’Ambasciatore del Torcolato nel mondo 2020. Il programma della giornata prevede: il Fruttaio tour per conoscere le aziende della D.O.C Breganze con visite guidate e degustazioni, dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 19:00; la salita sul campanile della città, tra i più alti d’Italia; la visita alla mostra-mercato dei prodotti tipici della Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze a cura dell’Associazione Pedemontana Vicentina. Il Torcolato è un vino dolce che si ottiene dai grappoli di uva Vespaiola, varietà autoctona di Breganze, che vengono vendemmiati perfettamente maturi, selezionati e messi ad appassire in ambienti arieggiati. Qui vengono lasciati fino al gennaio successivo quando, raggiunta un’elevata dolcezza, vengono torchiati. Dopo una lenta fermentazione, il vino riposa anche per più di due anni o almeno fino al 31 dicembre dell’anno successivo alla vendemmia, prima di essere imbottigliato e immesso sul mercato.
Festival Spumantitalia
Torna a Pescara il Festival Nazionale Spumantitalia, la seconda edizione è in programma il 24-25-26 gennaio 2020: momento importante di riflessione e confronto sul sistema spumantistico italiano e punto di riferimento sullo stato dell’arte degli Spumanti Metodo Classico e Metodo Italiano nonché sui vini effervescenti prodotti con metodo ancestrale, ponendo l’attenzione sulle peculiarità, l’evoluzione e l’interesse dei mercati (www.spumantitalia.it). Una kermesse densa di eventi con giornate di lavoro aperte a tutti gli attori della filiera, per condividere le proprie esperienze e visioni riguardo il mondo spumantistico Made in Italy; incontri, dibattiti e degustazioni, coordinate da un comitato tecnico di prestigio, coinvolgerà l’intera città di Pescara con manifestazioni e serate tematiche. Il quartier generale di Spumantitalia si troverà all’Hotel Esplanade. La prima giornata si concluderà con la Cena di gala: le madrine saranno le Produttrici dell’Associazione Donne del Vino che premieranno le aziende e alcune figure di spicco del panorama spumantistico italiano. Durante la cena sarà possibile degustare alla carta tutte le etichette presenti al Festival. Il sabato sarà aperto il banco d’assaggio riservato agli operatori Ho.Re.Ca., dalle 17.00 alle 19.30; e per finire, serata “Rosè Bubble’s by Night” con musica e bollicine, dalle 19:00 alle 01:00. Domenica 26 gennaio verrà aperto il banco d’assaggio dedicato al pubblico, dalle ore 10.00 alle ore 20.00. Il ricco calendario di attività continuerà con la prima Masterclass della terza giornata di lavori alle ore 9.30 e, a seguire, la Masterclass “Quota 100 mesi e oltre” alle 11:30. Dalle 18:00 alle 21:00 inaugurerà l’Enoteca Bubble’s che proporrà vini particolari ad appassionati e wine lovers. Il festival è organizzato da Bubble’s Italia, in collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini d’Abruzzo, il Comune di Pescara, Andrea Zanfi Editore, Aliante Business Solution, ABS Wine & Spirits e Assoenologi.
Wine&Siena
La splendida città medioevale di Siena, icona della viticoltura italiana, ospiterà la prima tappa dei WineHunter Events 2020. Si tratta della 5^ edizione di Wine&Siena – Capolavori del gusto (www.wineandsiena.com). Voluto dal Patron di Merano WineFestival Helmuth Köcher e da Confcommercio Siena, l’evento immerge produttori e visitatori nella celebre città toscana ad alta vocazione vinicola, dove il patrimonio culturale sposa le migliori produzioni enologiche premiate da The WineHunter Award. Un percorso tra location uniche come la Rocca Salimbeni, sede di Banca Monte dei Paschi, il Palazzo Comunale, il Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione, il Palazzo del Rettorato dell’Università, Palazzo Sansedoni, sede della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e, per la prima volta, Palazzo Squarcialupi Santa Maria della Scala, che diventa la location principale delle degustazioni enogastronomiche.
La manifestazione si apre venerdì 31 gennaio alle 18,00 con la conferenza inaugurale presso Rocca Salimbeni, e prosegue a Palazzo Squarcialupi con lo Small Plates Dinner in cui sono protagonisti i ristoratori senesi e i loro piatti tipici in abbinamento ai vini presenti a Wine&Siena. Dall’1 al 3 febbraio, per la prima volta Palazzo Squarcialupi – Santa Maria della Scala ospita i percorsi enogastronomici, una rassegna di case vinicole provenienti da tutta Italia; tra i produttori italiani grande spazio alla Toscana, punto di riferimento nella cultura enologica internazionale. Oltre ai vini, anche selezionatissimi produttori tra Food, Spirits e Beer di cui è possibile avere un’anteprima sul sito ufficiale. Durante l’evento, operatori del settore ed appassionati del mondo del vino potranno conoscere e degustare vini e prodotti gourmet d’eccellenza, oltre a partecipare a seminari e degustazioni guidate che approfondiscono alcune tematiche su distillati, birra e olio d’oliva.
Nesos che viene dal mare
Antiche conoscenze affiorano dal mare all’isola d’Elba, tra mito e scienza, racchiuse nelle bottiglie di Nesos, il vino marino. Si tratta di un esperimento eseguito dall’Azienda Agricola Arrighi dell’isola d’Elba in collaborazione con il Professor Attilio Scienza, Ordinario di Viticoltura dell’Università degli Studi di Milano, Angela Zinnai e Francesca Venturi del corso di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Pisa (www.arrighivigneolivi.it). L’incontro fatale tra Antonio Arrighi e Attilio Scienza ha due presupposti: da oltre dieci anni il produttore sperimentava e vinificava nelle anfore di terracotta di Impruneta, mentre il professore conduceva ricerche enologiche sull’isola di Chio, nell’Egeo, i vini della quale erano molto apprezzati dai Romani. Come i vini di Lesbo, Samos o di Thaso, quello di Chio era dolce, alcolico e aveva una caratteristica individuale che ne esaltava l’aroma: la presenza del sale derivante dalla pratica dell’immersione dell’uva chiusa in ceste, nel mare, con lo scopo di togliere la pruina dalla buccia ed accelerare così l’appassimento al sole, preservando in questo modo l’aroma del vitigno.
L’uva utilizzata per ricreare questo particolare metodo di vinificazione è l’Ansonica: un’uva bianca tipica dell’Elba, probabile incrocio di due antichi vitigni dell’Egeo. Le uve sono state immerse in mare per 5 giorni a circa 10 metri di profondità, protette in ceste di vimini; dopo la separazione dei raspi sono passate in anfore di terracotta con tutte le bucce. La presenza di sale nell’uva, con effetto antiossidante e disinfettante, ha permesso di non utilizzare i solfiti, arrivando a produrre, dopo un anno in affinamento in bottiglia, un vino estremamente naturale, molto simile a quello prodotto 2500 anni fa. Della vendemmia 2018 sono state prodotte solo 40 bottiglie; quella del 2019 è nelle anfore di terracotta ancora a contatto con le bucce. Dalle analisi svolte dall’Università di Pisa è emerso che il contenuto in fenoli totali del vino marino è il doppio rispetto a quello prodotto tradizionalmente. Un esperimento da seguire con grande interesse, anche attraverso il documentario Vinum Insulae diretto e prodotto da Stefano Muti (Cosmomedia), che racconta l’esperimento enologico di Nesos.