In FAT BIKE a Santa Caterina di Valfurva, la storia della bicicletta in mostra al Museo della Figurina di Modena, in bici nelle terre di Montalbano
Bici anche in inverno?
Sì, certo è l’ultima moda… A proporlo è lo Sport Hotel di Santa Caterina di Valfurva, un albergo gestito con passione, da tempo immemorabile, dalla famiglia Pedranzini. Situato nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, patria della celeberrima campionessa Deborah Compagnoni, a 50 metri dagli impianti di Santa Caterina di Valfurva, l’albergo riapre interamente ristrutturato con arredi in legno e pietra a richiamare la tradizione alpina. Come dice il nome, l’albergo ha come focus lo Sport, in ogni sua manifestazione: passeggiate a piedi in estate, sci da fondo e da discesa. Ma a rendere uniche le sue proposte in estate e in inverno sono le gite in bici. Se in estate ci sono mountain bike e bici elettriche, in inverno ci sono a disposizione degli ospiti, 15 FAT BIKE, le bici con le ruote speciali, per pedalare sulla neve. Di giorno, ma anche di sera, Andrea Panizza, il genero del celebre Norberto Pedranzini, accompagna gli ospiti in giro per valli e monti. Alla sera, armati di una potente pila sul casco, si pedala in compagnia, senza fretta né problemi. Con una meta ben precisa: una piacevole malga dove fermarsi a cena, brindare e cantare in compagnia.
La cucina è da sempre il pezzo forte dello Sport Hotel. Per colazione, c’è a disposizione un grandioso buffet, mentre alla sera si rispolverano le ricette della nonna Pedranzini, come i pizzoccheri, gli sciatt o la selvaggina, tipici della Valtellina. Il tutto annaffiato con un buon Inferno, l’intramontabile vino rosso locale. Quanto ai prezzi, sono decisamente competitivi. Per fare un esempio: inizio stagione 120 in mezza pensione per due giorni e 160 per due giorni a marzo.
A Modena un piacevole diversivo per i ciclisti
Chi è appassionato di bicicletta, può fare una scappata al Museo della Figurina di Modena per la mostra “Bici davvero! Velocipedi, figurine e altre storie”(fino al 13 aprile, www.fmav.org). Ecco una mostra divertente e attuale, se si pensa al grande successo dell’andare in bici ai nostri giorni. Oggi, come nell’Ottocento, la bici è un mezzo davvero speciale: pedalando si sogna, ci si sente liberi, si fantastica, si gode il paesaggio, si fanno amicizie…In mostra 350 pezzi, tra album e figurine, raccontano due secoli di storia della bicicletta, da quando nel 1817 il barone tedesco Karl Sauerbrom inventò la Draisina, fino alla ivoluzionarie e leggerissime bici in carbonio dei nostri giorni. Il cavallo d’acciaio è ancora di moda, anzi. Nelle sale immagini e scritte raccontano come nell’Ottocento la bici sia stata una conquista femminista. I medici parlavano di danni al sistema riproduttivo e nervoso, considerando troppo fragili le signore, per montare il cavallo d’acciaio. Inoltre, aggiungeva qualcuno, si scompigliavano i capelli e il sole non poteva che danneggiare la pelle. Si scopre che inizio Novecento era stata fondata la “Società protettrice dei pedoni contro i nuovi mezzi di locomozione”, indispensabile al giorno d’oggi. E, ancora, quale era il premio più ambito negli anni ’50 per chi riusciva a completare l’album di figurine nel tempo richiesto? Una bicicletta fiammante!
La Sicilia di Montalbano anche in inverno.
Confidando in un clima mite e poco piovoso, www.verde-natura.it, tour operator specializzato nei viaggi in bici, propone un giro di cinque giorni tra Barocco e Montalbano, tra costa ed entroterra, nelle provincie di Siracusa e di Ragusa. Si parte dalla deliziosa Palazzolo Acreide, celebre per il teatro greco e le mandorle, si scende verso Scicli, Modica, la “Vigata” di Camilleri, le spiagge del Pozzallo, fino a Marzamemi e Noto. Fantastico se il tempo vi assiste. In caso contrario, ci sono pullman di linea e auto a nolo!