Leonardo con la Madonna Litta al Poldi Pezzoli di Milano, a Livorno per l’eccezionale Modigliani, in Olanda, a Leida per il giovane Rembrandt
A Milano una mostra da non perdere. La Madonna Litta al Poldi Pezzoli.
La celeberrima Madonna Litta, eseguita da Leonardo nella città meneghina, ora di proprietà del museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, torna, dopo trent’anni, nella sua città natale. La mostra “La Madonna Litta. Leonardo e i suoi allievi” (fino al 7 febbraio, www.museopoldipezzoli.org), a cura di Pietro Marani e di Andrea di Lorenzo, porta in scena, oltre alla Madonna Litta, una ventina tra dipinti e disegni di grande qualità, eseguiti da Leonardo e dai suoi allievi, quando il maestro viveva a Milano, presso la corte di Ludovico il Moro. L’evento è particolarmente interessante, perché la Madonna Litta fu eseguita dall’artista intorno al 1490 a Milano, dove ebbe una grande fortuna, tanto da essere stata ripresa da numerosi artisti lombardi. Il suo nome è legato alla famiglia milanese Litta, grandi collezionisti, a cui appartenne fino a quando l’Ermitage l’acquistò nel 1865 dal duca Antonio Litta Visconti Arese. A rendere unica la mostra, oltre alle opere esposte, grazie alla presenza di diverse opere a confronto, c’è la possibilità di scoprire come nasce l’attribuzione di un’opera e come si modifica nel tempo. Questo aspetto lo si deve alla Fondazione Bracco, da sempre impegnata nella valorizzazione del rapporto tra scienza e arte.
A Livorno una grande mostra di Modigliani
“Modigliani e l’avventura di Montparnasse” è il titolo della mostra in onore del centenario della morte di Amedeo Modigliani, nato a Livorno nel 1884 e morto a Parigi nel 1919(Museo della Città, ww.pegaso@comune.livorno.it, fino al 16 febbraio), curata da Marc Restellini. A Parigi Modigliani, Modì come lo chiamavano oltralpe, arriva nel 1906. La villa lumière era allora il centro dell’avanguardia artistica, così l’artista italiano si sistema al Bateau-Lavoir, una comune per artisti squattrinati. Affascinante, colto, carismatico, oltre le righe, il giovane Modì stringe amicizia con gli artisti e gli intellettuali, che, all’epoca, frequentano Montmartre. In contrasto con Picasso, sviluppa uno stile personale, originale, ben diverso dal cubismo, di cui non farà mai parte. Tra i suoi grandi amici: Guillaume Apollinaire, Chaim Soutine, Maurice Utrillo, Max Jacob, Diego Rivera, per citarne qualcuno. Unico rivale Pablo Picasso, che ne resterà però affascinato. Modì ama il ritratto. Molti sono dedicati ai suoi grandi amici, ma la modella per eccellenza sarà la moglie, l’affascinante Jeanne Hébuterne, che lo seguirà nella morte nel 1919. In mostra, opere bellissime provenienti dai suoi grandi collezionisti e sponsor, Paul Alexander e Jonas Netter.
A Leida per il giovane Rembrandt
Chi non conosce la “Lezione di anatomia” o la “Ronda di notte”? Sono tra le opere più famose di Rembrandt Van Rijn, nato a Leida nel 1606 e morto ad Amsterdam nel 1669. Oggi, in onore dell’anno dedicato a Rembrandt, l’attenzione si sposta sulle opere create dall’artista, prima di trasferirsi ad Amsterdam, tra il 1624 e il 1634. A questo periodo della sua vita, Leida dedica la grande mostra “Young Rembrandt-Rising Star”, nel rinnovato Museo De Lakenhal (fino al 9 febbraio, www.museumdelakenhal). In tutto un centinaio di tele meno conosciute, ma proprio per questo, ancora più affascinanti, che rivelano il carattere, la passione, l’animo e le capacità innate del più grande artista olandese. Gli autoritratti giovanili, per esempio… In uno questi, Rembrandt crea un’ombra sui suoi occhi, di cui non vuole rivelare l’espressione. Cosa avrà voluto dirci? A cercare di penetrare nell’animo del giovane Rembrandt, ci prova Onno Blom, scrittore e docente universitario, con il libro appena pubblicato “Young Rembrandt”. Gli autoritratti e i tanti altri quadri esposti, come il “Cristo a Emmaus” o “Il venditore di occhiali” valgono il viaggio a Leida. In fondo si tratta di due ore di volo e venti minuti di treno dall’aeroporto di Amsterdam Shippol. E’ l’occasione per scoprire, anche in inverno, Leida, una cittadina deliziosa, ricchissima durante il Secolo d’Oro, fatta di canali, ponti antichi, mulini, case d’epoca, caldi Boutique Hotels, come Huys van Leyden, ristoranti dal pesce freschissimo, come la Brasserie de Poort, dove si arriva in barca.