Panorama internazionale di cultura e vino al Premio Masi; viticoltori indipendenti crescono a Piacenza; festa del Riesling a Naturno per cinque settimane; invitanti strade del vino in Portogal
Premio Masi
Un tempo, bastava la stretta di mano per concludere un affare brindando in cantina; oggi “basta” firmare la botte di Amarone per entrare nell’olimpo del Premio Masi, con cui la Fondazione Masi celebra persone e istituzioni impegnate a promuovere valori fondanti della societĂ e del vivere civile (www.masi.it). A Gargagnago di Valpolicella, la 38^ edizione ha visto la firma sulla storica botte di Amarone dell’attore Roberto Citran, dell’imprenditore Piero Luxardo e del sondaggista Nando Pagnoncelli insigniti del Premio CiviltĂ Veneta; della coreana Jeannie Cho Lee (Master of wine) per il Premio Internazionale CiviltĂ del Vino e del filosofo francese Alain Finkielkraut per il Premio Internazionale Grosso D’Oro Veneziano. Riassume il senso del Premio la presidente della Fondazione Masi Isabella Bossi Fedrigotti: “Salde radici nel patrimonio di valori e cultura delle Venezie e sguardo verso l’orizzonte, per individuare nuovi percorsi e mete: ecco il binomio a cui ci ispiriamo per questa edizione. I Premiati di quest’anno, infatti, hanno in comune la capacitĂ di interpretare la societĂ . Ciascuno di loro conosce, studia, sente la realtĂ e ne comprende tendenze e umori prima che siano chiari all’uomo della strada. PersonalitĂ illustri che possono indicarci il cammino, comunicando concretamente, al di lĂ delle realtĂ virtuali”. Ancora una volta il Premio Masi incrocia, come da tradizione, la dimensione territoriale veneta con una proiezione internazionale, come sottolinea Sandro Boscaini, vice presidente della Fondazione Masi e presidente di Masi, ideatore del Premio: “Viene premiata la cultura di un Veneto che ha l’estensione geografica della civilizzazione della Serenissima: dalle coste dalmate alla marca orobica. La scelta della coreana Jeannie Cho Lee sottolinea il crescente spazio della donna nel settore e il suo ruolo di ambasciatrice in un continente ai promettenti esordi dell’esplorazione del pianeta vino. Con Finkielkraut – prosegue Boscaini – si premia il difensore della ragione critica contro ogni forma di oscurantismo e regressione”.
Le Giornate del Riesling
Cinque settimane non sono poche, eppure segnano il tutto esaurito. Dal 19 ottobre al 24 novembre a Naturno, in Alto Adige, si svolge la 15a edizione delle Giornate del Riesling, una vera e propria kermesse dedicata alla “regina delle uve bianche”, capace di esprimere al meglio il carattere dei terroir in cui cresce (www.rieslingtage.com, www.naturns.it). Naturno è situato nel tratto inferiore della Val Venosta, poco lontano dall’imbocco della Val Senales; qui lungimiranti viticoltori introdussero il Riesling giĂ dalla metĂ del XIX secolo e fu subito un successo. Negli ultimi 20 anni, in particolare, si è visto che, per terreno, clima ed esposizione solare, la Val Venosta e la Val d’Isarco sono zone indicate per la coltura di questo vitigno, grazie anche ai 315 giorni di sole medi all’anno. Durante le cinque settimane delle Giornate del Riesling si potranno degustare vini locali e internazionali o prendere parte a cene tematiche firmate da rinomati chef, accompagnate da ottime bottiglie di Riesling oltre ad assistere al Concorso nazionale del Riesling che il 9 novembre premierĂ i migliori produttori provenienti da tutta Italia. L’ormai classica Degustazione Verticale quest’anno sarĂ dedicata alla prestigiosa Tenuta Heinrich Spindler. Oltre a questi highlights per tutto il periodo delle Giornate del Riesling ci sarĂ un programma settimanale ricco e completo. Ogni lunedì alcuni dei piĂą noti produttori locali presenteranno al pubblico le loro aziende; con i tour enologici, ogni mercoledì si potranno conoscere direttamente le migliori cantine venostane; i buongustai ogni martedì avranno la possibilitĂ di gustare squisiti menĂą gourmet in uno degli Hotel Partner delle Giornate del Riesling, mentre giovedì “Wine & Music” unirĂ musica dal vivo e Riesling selezionati.
Vignaioli indipendenti a Piacenza
Cresce l’interesse per il Mercato dei Vignaioli Indipendenti a Piacenza; la nona edizione della manifestazione, realizzata in collaborazione con Piacenza Expo, si svolgerĂ da sabato 23 a lunedì 25 novembre 2019 (www.mercatodeivini.it). Un giorno in piĂą rispetto alle edizioni precedenti per permettere ai visitatori di incontrare e conoscere meglio 600 Vignaioli Indipendenti e i loro vini, nell’atmosfera festosa del Mercato. I Vignaioli aderenti alla FIVI (presidente Matilde Poggi) sono i rappresentanti di una viticoltura artigianale che vuole farsi custode del territorio e delle tradizioni e seguono l’intera filiera produttiva dalla coltivazione delle vigne fino alla produzione e all’imbottigliamento del vino. Anche quest’anno saranno oltre 500 i carrelli a disposizione dei visitatori per rendere piĂą agevoli gli acquisti. Confermata l’area food al Padiglione 2, dove troverĂ spazio una selezione ancor piĂą ampia di Artigiani del Cibo. L’immagine della locandina della nona edizione è stata disegnata da Marco Cazzato, noto illustratore dalla forte identitĂ . La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del Vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualitĂ e autenticitĂ dei vini italiani. Attualmente sono circa 1200 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 11.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola. Gli 11.000 ettari di vigneto sono condotti per il 51% in regime biologico/biodinamico.
Le Strade dei vini del Portogallo
Varie, invitanti, allegre sono le Strade del vino portoghesi, nella terraferma e nelle isole (www.visitportugal.com/it). Cominciando dal nord, s’incontra la Strada dei Vinhos Verdes, estesa dalla regione del Minho a quella del Douro. Bianco o rosso, il Vino Verde è leggero, si beve fresco e si abbina al pesce e ai frutti di mare. Questo nome così particolare potrebbe derivare dalla sua aciditĂ , che ricorda le uve acerbe, oppure dal colore predominante della zona di produzione. Lungo questa strada si può soggiornare in deliziosi agriturismi, visitare gli splendidi vigneti per ammirare le viti che crescono abbracciate agli alberi e scoprire gli espigueiros (caratteristiche costruzioni in pietra e legno). La Strada del Porto si snoda lungo le colline che fanno da palcoscenico alla bellezza del fiume Douro, luoghi unici e maestosi, tra montagne di scisto e terreni trasformati in terrazzamenti per accogliere i vitigni. Vino simbolo del paese, il Porto viene prodotto sin dal 1756. Verde d’estate e rosso fuoco d’autunno, la Strada del Porto è un itinerario unico, riconosciuto Patrimonio Mondiale UNESCO. La Strada del Vino dell’Alentejo è un suggestivo percorso che si estende dalla Serra de Sao Mamede (ai confini con la Spagna), fino alla zona di Magros (nei pressi del Parque Natural do Vale do Guadiana). Il bello di questi percorsi è che permettono anche di visitare bellissime cittĂ . Sorprendenti le strade vitivinicole negli arcipelaghi portoghesi di Madeira e delle Azzorre, oasi di quiete e pace in mezzo all’Atlantico. Madeira, la splendida isola fra l’azzurro del mare e il verde smeraldo della vegetazione, vale la pena di essere scoperta anche per il famosissimo vino omonimo, “nettare” lodato da Shakespeare, apprezzato da re, principi, generali e esploratori.
Nelle Azzorre, da scoprire è il vino dell’Isola di Pico che nasce dalla roccia basaltica. Un vino particolarissimo grazie al terreno vulcanico, ricco di nutrienti e al microclima secco e caldo. I vigneti appartengono al Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.