L’uso delle cinture di sicurezza nei sedili posteriori dell’auto è un obbligo sancito dall’articolo 172 del codice della strada. Il mancato uso delle cinture è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria. La Corte di Cassazione ha affermato che il gestore di una strada deve risarcire i danni cagionati da lastre di ghiaccio formatesi sull’asfalto
Cinture di sicurezza posteriori: più di 1 italiano su 2 non le usa
Ricordiamo che l’uso delle cinture di sicurezza nei sedili posteriori dell’auto è obbligatorio. L’obbligo, infatti, è previsto dall’articolo 172 del codice della strada. Il mancato uso delle cinture non solo mette in pericolo l’incolumità di chi si trova all’interno della vettura in caso di incidente, ma è soggetto a sanzione amministrativa pecuniaria che va dagli 80 ai 323 euro, cui si aggiunge, se a violare la norma è il conducente, una decurtazione di 5 punti della patente (che sale a 10 per i neopatentati). In caso di danni alle persone trasportate, poi, qualora venisse accertata l’assenza dell’uso delle cinture di sicurezza, la compagnia assicurative potrebbe non rimborsare o applicare il diritto di rivalsa per “trasporto effettuato in mancanza di conformità alle leggi vigenti”. In caso di risarcimento, inoltre, questo potrebbe essere ridotto qualora la mancanza dell’uso delle cinture abbia contribuito ad aggravare il danno.
Il fatto che molti italiani trasgrediscono ancora la norma è evidenziato anche dall’indagine commissionata da Facile.it e realizzata, a maggio, da mUp Research, in collaborazione con Norstat, su un campione di 1.971 individui in età 18-74 anni, rappresentativi della popolazione italiana adulta: più di 1 su 2 (55,9%), vale a dire 24,5 milioni di persone.
Ad oggi, però, pare che più di un italiano su quattro ritiene che l’uso delle cinture posteriori non sia obbligatorio o, comunque, dichiara di non sapere se lo sia (28,8%). Il dato sale fino al 33% nel solo campione femminile e al 35,4% fra i più giovani, che sono anche quelli in assoluto più certi della non obbligatorietà. La percentuale di chi non sa o è convinto le cinture posteriori non siano obbligatorie schizza fino al 36,3% nel Meridione (contro il 17,6% registrato nel Nord Est). Dall’indagine è emerso che l’utilizzo delle cinture di sicurezza nei sedili posteriori è più basso nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole, dove ben il 65,3% degli intervistati dichiara di non allacciarle. Nelle aree del Nord Est, invece, il 60,2% ha dichiarato di usare le cinture sui sedili posteriori. I giovani, poi, risultano essere molto più bravi degli adulti: il 49,5% dei ragazzi con età fra i 18 e i 24 anni le allacciano, mentre la percentuale crolla al 42,6% nella fascia 35-50 anni. Gli uomini, infine, sono i più virtuosi sui sedili posteriori: il 46,4% del campione maschile dichiara di allacciare le cinture quando viaggiano dietro, mentre tra le donne la percentuale scende al 41,9%. Gli italiani sembrano aver capito l’importanza di allacciare le cinture, soprattutto, quando sono seduti nei sedili anteriori: secondo i risultati dell’indagine commissionata da Facile.it, infatti, più di 9 rispondenti su 10 dichiarano di utilizzarle. A livello nazionale la percentuale di chi usa la cintura è sempre molto alta (97,1%), ma la percentuale di chi usa le cinture nel sud (95,4%) risulta inferiore di quasi 2 punti percentuali rispetto alla media nazionale e addirittura 3 punti se messa in relazione con quello del Nord Est (98,3%). Anche in questo caso gli uomini sono risultati più inclini all’uso delle cinture rispetto alle donne (97,7% vs al 96,6% del campione femminile). Il quadro rimane sostanzialmente invariato anche nel sedile anteriore passeggero dove, a livello complessivo, il 96,5% dichiara di utilizzare le cinture di sicurezza. Incrociando questi dati con quelli relativi all’uso delle cinture posteriori emerge un elemento che fa riflettere; il 71% dei rispondenti ha dichiarato di essere consapevole dell’obbligatorietà delle cinture posteriori, ma, all’atto pratico, solo 4 su 10 le allacciano. Il 79,6% degli intervistati ha dichiarato che le cinture posteriori sono utili; lo hanno affermato soprattutto gli uomini (81,3% vs 78% del campione femminile), gli italiani con età compresa fra i 51 ed i 65 anni (79,7%) ed i residenti nel Nord Est (87,9%).
Info: www.facile.it
Corte di Cassazione: la società autostradale deve risarcire i danni cagionati da lastre di ghiaccio, causa esclusiva la formazione sull’asfalto
La terza sezione civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 14379/19, pubblicata lo scorso 27 maggio, ha affermato il gestore di una strada deve risarcire i danni cagionati da eventuali lastre di ghiaccio, formatesi sull’asfalto: è tenuto, infatti, a risponderne come custode della cosa per l’omessa sorveglianza adeguata.
Il gestore stato ritenuto l’unico responsabile del sinistro per la lastra di ghiaccio sulla carreggiata, in quanto la stessa non è stata segnalata e neppure tempestivamente rimossa.
Secondo i giudici, poi, la presunzione di pari responsabilità dei conducenti ha una funzione meramente sussidiaria: quando risulta accertata la colpa esclusiva di uno di loro, quindi, l’altro non deve provare di avere fatto di tutto per evitare il danno.