Attraversando la Moldova lo sguardo indugia a lungo sulla campagna. Si ha così la possibilità di assaporare la vera realtà provinciale di questo paese dalle antiche e nobili origini, ma anche da un recente passato di dittatura sovietica. Oggi la Moldova si riscopre come un paese dalle grandi attrattive turistiche, una destinazione che associa all’armonia del territorio la cucina tipica della grande tradizione popolare e una produzione vitivinicola di grande pregio.
La collocazione geografica che determina un clima continentale temperato, fa della Moldova un infinito tappetto verde racchiuso fra i fiumi Prut e Dnestr (Nistro in italiano); una terra fertile che si estende fra la steppa dell’est e la grande pianura di Burgeac a sud, con le sue colline centrali ricche di foreste.
A ben guardare, le regioni vinicole si estendono come a rappresentare un gigantesco grappolo d’uva, dove le varietà della nobile Vitis Vinifera coprono un’area di 128.000 ettari. Il terroir è particolarmente adatto alla principale produzione di vino bianco nella parte centrale del paese e di rosso nella zona meridionale.
Le varietà prodotte vanno dal Sauvignon Blanc, Chardonnay, Rkatsiteli per i bianchi, al Cabernet, Merlot, Pinot, Saperavi per i vini rossi, senza trascurare i vini dal carattere moldavo ottenuti da vitigni locali, come la Rara Neagra, Feteasca Alba, Feteasca Neagra, Viorica.
La produzione di vino fa parte integrante della storia moldava, perpetuandosi nei secoli e divenendo protagonista nella cultura, i miti, il folklore e le leggende. Tant’è che il simbolo dell’associazione dei produttori di vino, rappresentato da una cicogna che porge un grappolo d’uva col suo becco, è legato ad una famosa leggenda che si rifà all’assedio ottomano alla fortezza di Soroca. I moldavi assediati si salvarono per merito delle cicogne che portarono in soccorso le uve dei vigneti vicini. Queste uve ricostituirono le forze vitali dei soldati e permisero loro di difendersi fino all’arrivo dei rinforzi e alla vittoria finale. Una narrazione che rende la visita alla fortezza di Soroca ancora più suggestiva.
I Daci, progenitori dei moldavi, producevano vino già migliaia di anni fa. Con la conquista romana della regione storica della Moldavia inglobata nella Dacia all’inizio del II secolo d.C., la già fiorente cultura enologica continuò a svilupparsi assieme alla produzione dei cereali, che andavano a rifornire i granai di Roma. Nel Medioevo, i principi moldavi erano i grandi proprietari dei vigneti, ma fu con Stefano il Grande, nella seconda metà del XV secolo, che la viticultura raggiunse il suo più alto livello di sviluppo, nacquero le prime cantine e i monasteri cominciarono l’attività di vinificazione in quanto il vino era il simbolo religioso della Santa Comunione.
La regione della Bessarabia, costituita nella parte settentrionale del Principato di Moldova passò nel 1538 sotto l’Impero Ottomano e col trattato di Bucarest, nel 1812, divenne parte dell’Impero russo. In questo periodo la produzione dei vini interessò in modo precipuo gli aristocratici e i comandanti dell’esercito; seguendo la moda europea vennero creati vigneti importando varietà selezionate e noti specialisti francesi. La produzione del vino in Bessarabia, raggiunse importanti livelli quantitativi, tanto che nella seconda metà dell’Ottocento veniva esportato in Europa, che in quel periodo era devastata dall’epidemia della filossera.
Durante le due guerre mondiali la produzione di vino segnò un forte rallentamento, ma riprese con vigore nel secondo dopo guerra, tanto che la Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia divenne uno dei maggiori produttori di vino dell’URSS, che esportava in tutta l’Unione Sovietica. La campagna anti alcol di Gorbaciov degli anni ’80 ebbe un forte impatto negativo sulla viticoltura. Venne ridotta drasticamente la coltivazione dell’uva e molti vigneti furono abbattuti.
Quando la Moldova nel 1991 ottenne l’indipendenza, l’industria del vino passò alla proprietà privata e riprese la sua attività, continuando a rifornire soprattutto la Russia e le altre ex repubbliche sovietiche di vini a basso costo. L’embargo all’importazione di vino moldavo nella Federazione Russa nel 2006 fu una vera batosta per il settore e molte aziende vitivinicole furono costrette a chiudere. La crisi ebbe anche effetti positivi, perché costrinse molte aziende a modernizzare gli impianti, a rivedere i metodi di produzione e a puntare sui vini di qualità, valorizzando il terroir e i vitigni locali. Grazie a questo processo, i vini moldavi hanno raggiunto standard internazionali e sono esportati in molti Paesi del mondo, con l’Europa che assorbe il 46% delle esportazioni. La Moldova è tra i venti maggiori produttori mondiali di vino e il settore vitivinicolo rappresenta il 12% della bilancia commerciale estera.
Suggestiva, originale e interminabile è la cantina sotterranea Cricova, a poca distanza dalla capitale Chisinau. Nella miniera di pietra di calcare, utilizzata per gli edifici di Chisinau, per cui viene detta “città bianca”, si snodano per chilometri e chilometri cunicoli nei quali sono deposte centinaia di botti per l’invecchiamento dei vini. Quando nel 1952 si presentò la necessità di reperire spazi utili dove sistemare la sempre più crescente produzione di vini e spumanti, si ebbe l’idea di sfruttare le gallerie non più utilizzate della miniera di pietra. L’esperimento riuscì in pieno quando si scoprì che quel vino che riposava nel silenzio della profondità della terra, sviluppava qualità organolettiche eccezionali. I vasti labirinti della cantina Cricova ospitano 30 milioni di litri di vino lungo i 120 chilometri di gallerie che arrivano ad una profondità di 80 metri. L’umidità e la temperatura costante garantiscono l’ambiente ideale per la maturazione e la conservazione di tutte le qualità dei vini prodotti, dai fermi rossi ai bianchi frizzanti. La cantina è stata la prima in Moldova a produrre gli spumanti lavorati col méthode traditionelle di Dom Perignon con fermentazione in bottiglia, riconosciuti per l’ottima qualità a livello internazionale. Nella “città sotterranea” si può visitare la Vinoteca Nazionale, una raccolta esclusiva dei migliori vini locali e internazionali. Una rarità in esposizione è il vino più vecchio della collezione: Ieurusalim de Pasti (Pasqua di Gerusalemme) prodotto nel 1902 e unico al mondo (www.cricovavin.md).
I vigneti della cantina sono inseriti in un contesto colmo di ricchezze naturali e storiche nel cuore del Paese, dove si estende la riserva naturale della foresta di Codrij che preserva l’habitat tipico dell’altopiano centrale. Qui sorge anche il sito paesaggistico e archeologico di Orheiul Vechi (candidato patrimonio Unesco), che racchiude testimonianze di tutte le principali vicende che hanno segnato la storia della Moldova. Nelle pareti calcaree di una lingua di roccia emersa dal fondo marino si trovano numerose grotte e caverne che hanno dato ricovero alle popolazioni durante gli attacchi tartaro-mongoli e monasteri rupestri cristiani dove si rifugiavano monaci ed eremiti. Scendere nei meandri oscuri e articolati delle chiese scavate nella roccia, è un’esperienza suggestiva ricca di emozioni tutta da provare; l’incontro con l’ultimo e irriducibile monaco eremita posto a tutela della piccola chiesa ricca di dipinti murari, ci riporta alla mente la storia del monaco che durante la dominazione musulmana si era rifugiato fra queste inaccessibili grotte, riuscendo a portare in salvo alcune viti per perpetuare la produzione del vino tanto prezioso per la cristianità.
Il paesaggio suggestivo, le testimonianze storiche le tradizioni gastronomiche fanno di Orheiul Vechi un luogo adatto al turismo rurale: si può alloggiare in strutture in riva al fiume nel villaggio di Trebujeni, dove vivere le atmosfere agresti in piena libertà. La guesthouse Casa din Lunca ha camere accoglienti fra i vigneti e un cortile con ristorante dove apprezzare i gustosissimi cibi di produzione locale (https://casadinlunca.com/). Da provare anche “Valea Stancii”, appena inaugurato, che offre camere e ristorante in una struttura in stile tradizionale.
Una eccellenza del territorio è l’azienda vitivinicola Purcari, la più antica cantina della Moldova, fondata nel 1872. Lungo le sponde del fiume Dnestr, nella zona di produzione Stefan Voda prospiciente il Mar Nero, sorge la cantina storica dove si producono alcuni dei più famosi vini moldavi, il Negru de Purcari e il Rosu de Purcari. Nei sotterranei si trovano le celle dove riposano i vini più antichi e preziosi, mentre nella cantina si produce con una moderna attrezzatura che vanta tecnologie d’avanguardia per la vinificazione e il trattamento dei vini spumanti. La cantina Purcari è leader nell’export di prestigiosi vini che distribuisce in 25 mercati in tutto il mondo. Nel 2010 l’azienda ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi per l’Alb de Purcari, uno squisito vino vintage. Nel 2012 un vino dolce e particolarissimo si è aggiunto alla prestigiosa collezione: l’icewine, vino di ghiaccio. Un raro e prezioso elisir ottenuto dal moscato che, raggiunta una maturazione ottimale, viene lasciato sulla pianta nei mesi più rigidi affinché il gelo e il disgelo esaltino in modo naturale gli aromi e i sapori, addensando gli zuccheri e diminuendo nel contempo l’acidità. Duecento ettari di vigne baciate dal sole circondano il magnifico castello bianco, sede della cantina e anche hotel e ristorante. Al Château Purcari si possono degustare grandi vini accompagnati da una gastronomia sofisticata ed esclusiva con i piatti forti della cucina tradizionale (https://purcari.wine/en/page/tours-wine-tasting-at-chateau-purcari/).
Una vera e propria cantina “evento” è Castel Mimi, situata nella regione di produzione Codru. Fondata nel 1893 da Costantin Mimi, personalità di rilievo e ultimo governatore di Bessarabia, la cantina esportava i suoi vini con cisterne ferroviarie. In seguito alle vicissitudini storiche che pervasero le terre moldave lo scorso secolo, il castello venne abbandonato e la produzione vinicola andò in disuso. Solo nel 2011, con un ambizioso progetto di recupero che vide coinvolti architetti di fama mondiale, i nuovi proprietari restaurarono la dimora e ripresero l’attività produttiva aprendo le porte ai visitatori. Oggi Castel Mimi è annoverato fra le cantine più belle del mondo dal punto di vista architettonico; il ristorante si distingue per una gastronomia ricercata che reinterpreta i piatti della tradizione con prodotti locali di produzione diretta. Gli squisiti vini hanno ricevuto infiniti riconoscimenti internazionali e si accompagnano magnificamente con i piatti regionali. Il complesso turistico della cantina che si estende attorno ai giardini e all’immensa piazza di marmo bianco, allietata da fontanelle danzanti, conta un edificio per eventi e cerimonie, una wine spa, la piscina, e degli chalet adibiti a camere per gli ospiti (www.castelmimi.md).
La Moldova è un paese tutto da scoprire: il paesaggio, la storia e le tradizioni popolari lo rendono una meta adatta ad un turismo rurale e gastronomico. Grazie alla lunga esperienza legata alla coltivazione della vite, il vino ricopre un ruolo profondamente radicato negli usi e costumi locali; le strade del vino conducono ad esperienze complete e coinvolgenti, che rendono questo paese una meta irrinunciabile.
La Repubblica di Moldova è uno stato indipendente e democratico, situato nel sud est dell’Europa, fra la Romania e l’Ucraina, e la lingua ufficiale è il romeno. Si raggiunge facilmente per via aerea. Air Moldova ha voli diretti da sette aeroporti italiani (www.air-moldova.it/).
Chisinau è un’ottima location per chi vuole cogliere l’occasione di vivere una capitale moderna e ricca di suggestioni. Parchi, chiese e grandi palazzi si collocano lungo gli ampi viali costruiti durante l’epoca sovietica, dal 1944 al 1991. Piacevole da scoprire a piedi, si possono visitare la splendida e luminosa cattedrale ortodossa dai meravigliosi affreschi, e il parco Stefan cel Mare, pieno di fontane e di sculture di artisti famosi. Si può fare una puntatina all’interessante Museo Nazionale di Storia davanti alla cui entrata c’è la statua della lupa capitolina, a ricordare le nobili origini del popolo moldavo.
Appassionante e coloratissimo è il mercato cittadino, Piata Centrala, dove affluisce tutta la produzione alimentare del paese: una scoperta utile per conoscere tutti gli ingredienti della cucina tipica e scoprire l’artigianato locale.
Dove dormire: Hotel Zentrum Aparthotel (http://zentrum.md/ru/) è un originale e moderno albergo arredato artisticamente con elementi vintage.
Dove mangiare: Wine Gogh (www.fb/winegogmd) è un caratteristico locale dove gustare cibo tipico o internazionale accompagnato da ottimi vini e birre locali.
Per informazioni turistiche, visitare il sito: www.moldova.travel – www.tourism.gov.md
Contributi fotografici: Stefania Mezzetti