Sullo sfondo spettacolare delle Alpi Apuane, il bacino marmifero più grande del mondo, si apre Carrara, famosa per la bellezza e purezza del marmo bianco. Carrara è la città toscana che si identifica totalmente con la storia di questo magnifico materiale, forte, lucente, raffinato, che si estrae dalle Alpi Apuane.
Pareti impervie e cave di marmo candido, boschi di castagni e piccoli borghi arroccati in collina. Il mare Tirreno sullo sfondo con le sue isole che brillano nel sole.
Le Alpi Apuane sembrano davvero “un mare tempestoso istantaneamente pietrificato”.
Dovunque strade impervie che ad ogni curva scoprono paesaggi potenti e blocchi immensi, cave dismesse segnate da striature nere come cattedrali abbandonate. Lo spettacolo più potente si coglie dal versante di Carrara, salendo lungo i tornanti che portano dal livello del mare a 1000 metri a Campocecina: belvedere mozzafiato sulle cave dove blocchi tagliati di netto costruiscono potenti gradoni intervallati dalle strade polverose a zig zag, percorse da camion che portano i carichi di marmo fino al mare.
Un tempo il mare era molto più vicino e la linea di costa molto arretrata: allora, nel primo secolo avanti Cristo, la città di Luni, avamposto romano contro le bellicose popolazioni dei Liguri, era il porto per l’imbarco dei marmi sulle naves lapidariae. La città di Carrara allora non esisteva: la sua origine risale all’Alto Medioevo, quando si riprese l’escavazione del marmo dopo il declino dell’impero romano.
Oggi è considerata la capitale mondiale del marmo, posta allo sbocco delle quattro valli che costituiscono i principali bacini marmiferi apuani.
Una ruota con il motto Fortitudo mea in rotā come stemma della città: la ruota del carro con cui si trasportavano i marmi? simbolo di un antico dio celtico? simbolo del fulmine che poteva minacciare la fatica dei cavatori apuani?
Carrara è la città toscana che si identifica totalmente con la storia del marmo.
Uno sfondo imponente e inconfondibile ad ogni scorcio: che si passeggi tra le viuzze strette di origine medievale, negli slarghi delle piazze rinascimentali, tra i palazzi nobili del Settecento decorati da stucchi, vicino alla fortezza a torrioni dei Malaspina, tra i giardini pubblici che si allargano all’improvviso, sempre sullo sfondo, si vedranno le Apuane.
Il bacino marmifero più grande del mondo, quasi “inesauribile”, lungo chilometri e chilometri, produttore di marmi pregiatissimi che hanno fatto la storia dell’arte, da Michelangelo a Donatello, da Bernini a Canova.
La passeggiata a Carrara quindi, non può prescindere dal marmo: che costruisce non solo nobili edifici come il bellissimo Duomo dalla facciata a tarsie e uno splendido rosone, ma anche stipiti, portali e gradini di case modeste, tanto è diffuso.
Luogo topico per conoscere capolavori antichi e moderni l’Accademia di Belle Arti che vanta 250 anni di storia e il Museo del marmo Carmi, appena fuori città, ospitato nella sontuosa villa Fabbricotti, immerso in un Parco verde cosparso di statue.
Ma sarà una vera esperienza visitare anche qualche studio: tra tutti eccellente e storico il laboratorio Nicoli, che dall’anno 1835 rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per l’arte del marmo e ha realizzato capolavori per i più grandi nomi della scultura italiana e internazionale (www.studidiscultura.it/scultura/visite.html).
Città orgogliosamente indipendente, nel periodo tra il XV ed il XIX secolo, con il Ducato di Massa e Carrara, quasi una Toscana diversa, ricordata da Dante, ospite dei Malaspina, Carrara ha una posizione eccellente che ha fatto la sua fortuna.
Alle spalle le ricche Apuane, di fronte il mare Tirreno con il porto che offriva il fondamentale mezzo di trasporto per i marmi. Che in tempi non lontanissimi erano ancora trasportati da carri con buoi, fatti scivolare su rotaie di legno insaponate: solo nel secolo scorso si progettò la Marmifera, ferrovia che correva in gallerie dedicate fino al piano. Oggi invece prevalgono enormi camion e potenti mezzi speciali.
Tutto questo mondo si scopre ovviamente partecipando al Tour delle Cave, davvero entusiasmante, che porta in jeep fino alle terrazze in alto, nell’area di Fanti Scritti, Campo Cecina, Colonnata, Torano, dove Michelangelo scelse il blocco di marmo per la Pietà.
Sotto di noi, quasi tra i gironi di un pozzo dantesco, nelle giornate serene appaiono il promontorio di Monte Marcello, le isole Palmaria e Tino, l’intero golfo di La Spezia e, se il cielo è perfetto, in lontananza anche Capraia e Gorgona.
www.aptmassacarrara.it/home/vivi/visita-le-cave, www.marmotour.com