Appius, la perla della Cantina altoatesina di San Michele Appiano; Setage di Canevel, felice fusione delle parole seta e perlage; scoprite il bicchiere intelligente a Radici del sud nel castello svevo normanno di Bari
San Michele Appiano
Da lontano, appare su un’altura una sembianza del castello di Ludwig, con quelle torri appuntite a dominare la Strada del vino dell’Alto Adige www.stmichael.it Un potente triangolo disegna il valore della Cantina San Michele Appiano: il territorio e i suoi varietali, la forza della cooperazione, il suo storico “kellermeister”, l’enologo Hans Terzer, attivo a San Michele Appiano dal 1977 e premiato dal Gambero Rosso come uno dei migliori dieci winemaker al mondo. Fondata nel 1907 da pochi vignaioli intraprendenti, la cantina cooperativa St. Michael-Eppan di San Michele Appiano conta circa trecentocinquanta soci, per una produzione annua che supera i due milioni di bottiglie. Vasta la gamma delle etichette: dal Gewürztraminer al Müller Thurgau, dal Sauvignon al Riesling, dal Pinot Bianco al Lagrein, vini freschi e vibranti di indiscussa qualità, caratterizzati da un preciso richiamo territoriale. Oggi, la cantina San Michele Appiano, contando su una superficie vitata che si avvicina ai 400 ettari, è la più estesa della provincia di Bolzano; nella gestione delle vigne, un team di tecnici e agronomi affianca costantemente ogni socio conferitore. Scelte accurate e strategiche dei grappoli permettono l’esaltazione di ogni minima sfumatura organolettica: la vinificazione si avvale delle più innovative tecniche enologiche, mentre per l’invecchiamento sono impiegate sia vasche di acciaio inox che botti di rovere. La cantina propone diverse linee di prodotto: la Classica, la Selezione, la Sanct Valentin e laThe Wine Collection, fino al prestigioso Appius, di grande eleganza e finezza. La quinta edizione, Appius 2014, è stata una sfida vinta contro il clima impietoso di quell’anno, ma la formula di base costituita da basse rese, età dei ceppi, selezione sceltissima dai vigneti anche in base all’esposizione e alla composizione dei terreni, ha raggiunto il traguardo del successo. L’uvaggio è formato da Sauvignon, che Terzer definise “il sale del bland,presente al 12% insieme a Pinot grigio (15%) e bianco (8%), Chardonnay (65%). L’azienda opera per il 70% nella produzione di vini da uve a bacca bianca e per il restante 30% da uve a bacca rossa.
Setage di Canevel
“Setage”, felice combinazione delle parole seta e perlage, indica il metodo di spumantizzazione lenta e con lieviti selezionati, perfezionato dalla cantina Canevel di Valdobbiadene, dopo l’ingresso nel Gruppo Masi www.masi.it E’ una questione di metodo, di cui gli spumanti premium di Canevel sono testimoni: il processo di presa di spuma svolto con particolari accorgimenti, tra cui la lentezza e l’utilizzo di lieviti selezionati, genera note organolettiche eleganti, soffici, cremose di grande piacere agli occhi, al naso, in bocca. Il metodo è validato dal Gruppo Tecnico Masi, che attraverso analisi scientifiche e l’utilizzo di nuove tecnologie da tempo offre al mercato vini identitari di grande valore. L’expertise spumantistica di Canevel, già attestata da premi nazionali e internazionali, è ora riconoscibile attraverso il logo “Setàge” apposto in etichetta, unito al nuovo packaging del Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut e Extra Dry. Masi Agricola è produttore leader di Amarone e da sempre interpreta con passione i valori delle Venezie. Una delle aziende italiane più significative per fatturato, per presenza internazionale e per riconoscibilità di brand: è il primo marchio italiano di vini quotato in Borsa. La sua storia inizia alla fine del XVIII secolo con la famiglia Boscaini che compra la piccola valle “Vaio dei Masi”, in Valpolicella. Valorizza storiche tenute vitivinicole, collaborando con i Conti Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante, e con i Conti Bossi Fedrigotti, prestigiosa griffe trentina nota per Fojaneghe, il primo vino di stile bordolese, prodotto in Italia, e con Canevel, produttore di Spumanti di eccellenza in Valdobbiadene. Masi possiede inoltre le tenute a conduzione biologica Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. Il suo presidente, Sandro Boscaini, rappresenta la sesta generazione della famiglia e oggi Masi produce una prestigiosa gamma di cinque Amaroni.
Radici del sud
Torna per la quattordicesima edizione Radici del sud, il Salone dei vini e degli oli del Sud Italia, che si svolgerà dal 4 al 10 giugno 2019 nel Castello svevo normanno di Sannicandro di Bari www.radicidelsud.it Di sicuro interesse la presenza di MEMORvINO, il bicchiere che prende nota del vino bevuto, e di iniziative digitali innovative che renderanno ancor più coinvolgente l’esperienza di buyers e wine lover. Un esempio è proprio l’utilizzo ai banchi d’assaggio di MEMORvINO, “bicchiere intelligente” che crea una relazione interattiva fra produttore e visitatore tramite la profilazione dei dati relativi ai vini assaggiati, aiutando professionisti e appassionati a non perdere nessuna informazione sulle degustazioni. Anche quest’anno saranno disponibili le edizioni digitali delle Guide di Radici, dedicate ai migliori vini, ristoranti e pizzerie del Sud Italia, tramite un’applicazione scaricabile sugli smartphone. L’evento si svilupperà nell’arco di più giornate: durante il 4 e 5 giugno si terrà il concorso fra i vini del Sud suddivisi per vitigno, il 6 e 7 giugno ci saranno gli incontri tra buyer nazionali e internazionali con i produttori e lunedì 10 sarà dedicato al banco d’assaggio aperto al pubblico. Durante Radici del Sud sarà inoltre attivata la formula Taste&Buy, servizio di matching B2B che il 10 giugno agevolerà l’incontro tra vignaioli e visitatori: il pubblico potrà infatti ordinare i vini scelti e il produttore provvederà alla loro spedizione al termine dell’evento.