La Corte di Cassazione ha affermato che il proprietario di una strada deve risarcire i danni causati dall’assenza o dall’erronea manutenzione dei guard rail e delle barriere laterali. Il Ministro Toninelli ha annunciato novità per l’utilizzo dei soldi provenienti dalle multe e per l’impiego degli autovelox. I genitori devono essere risarciti per il danno non patrimoniale conseguente ai pregiudizi permanenti subìti dai figli a seguito di incidente quando il loro figlio è rimasto invalido a seguito di un incidente stradale
Corte di Cassazione: responsabilità per il guard rail
La terza sezione civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 5726/19, pubblicata lo scorso 27 febbraio 2019, ha affermato che l’ente proprietario e custode di una strada è tenuto a risarcire i danni causati agli utenti in transito per l’assenza o per l’erronea manutenzione dei guard rail e delle barriere laterali. In caso di incidente, dunque, l’ente proprietario o concessionario della strada, che non effettua la periodica manutenzione sui guard-rail, necessaria per garantire gli standard di sicurezza, risponde del risarcimento dei danni, anche in concorso di colpa con il conducente del veicolo, se questo ha tenuto una condotta di guida imprudente. Anche se mancano norme che prescrivono specifiche misure di sicurezza sulle opere accessorie laterali, la corte ha così confermato il principio per cui l’amministrazione deve comunque valutare se ai sensi dell’articolo 14 del Codice della Strada la strada possa costituire un rischio per l’incolumità degli utenti: la colpa dell’ente, infatti, può essere generica o specifica e consistere, dunque, nella violazione di regole generali di prudenza e di perizia o di precise norme prescrittive. L’ente proprietario di una strada, pertanto, non può limitarsi a collocare la barriera laterale di contenimento sulla sede stradale, ma deve anche controllare, nel tempo, se l’infrastruttura non abbia assunto una conformazione rischiosa per gli utenti. Il fatto che al sinistro abbia contribuito la condotta colposa del guidatore, poi, precisa la corte, non integra il caso fortuito che scrimina il custode della cosa: il giudice, infatti, è tenuto ad accertare la resistenza che una barriera adeguata avrebbe potuto opporre all’urto del veicolo.
Codice della strada: novità in arrivo
Durante un question time alla Camera, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, rispondendo all’interrogazione di un deputato di Forza Italia, ha anticipato che sono in arrivo novità per il codice della strada relative all’utilizzo dei soldi provenienti dalle multe ed all’impiego degli autovelox.
Toninelli ha spiegato che i proventi delle multe saranno utilizzati per la manutenzione e messa in sicurezza stradale. Nel 2018 è stato elaborato il testo in collaborazione con il ministero dell’Interno.– ha precisato Toninelli – A gennaio, poi, lo schema di decreto è stato inviato alla Conferenza Stato-città e il 6 febbraio si è tenuta una prima riunione tecnica tra tutte le amministrazioni centrali coinvolte, compreso il ministero dell’Economia. – ha proseguito il ministro – Nelle prossime settimane saranno affrontati tutti gli aspetti tecnici che consentiranno alla Conferenza Stato-città e autonomie locali di dare al più presto il nulla osta al decreto.
Per quanto riguarda, poi, la questione degli autovelox il ministro ha affermato che saranno adottate tutte le misure necessarie per garantire un uso corretto degli autovelox, in modo da evitare vessazioni a danno dei cittadini spesso costretti a pagare multe salate, senza nemmeno essere stati correttamente informati circa l’installazione dei rilevatori.
Risarcimento del danno da sinistro stradale: i genitori devono essere risarciti anche per il danno non patrimoniale conseguente ai pregiudizi permanenti subìti dai figli a seguito di incidente
La terza sezione civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 8442/19, ha confermato che i genitori hanno diritto al risarcimento del danno non patrimoniale (esistenziale e morale) quando il loro figlio è rimasto invalido a seguito di un incidente stradale anche nel caso in cui i postumi riportati dall’invalido non richiedano una costante assistenza morale e materiale. Deve essere valorizzata, hanno detto i giudici, anche la sofferenza interna dei congiunti, che può essere accertata anche in base a semplici indizi e presunzioni, che, da soli, possono risultare decisivi per stabilirne la configurabilità. I giudici della corte di Cassazione hanno anche affermato che i viaggi di cura e le spese mediche sostenute possono essere liquidate, ai sensi dell’articolo 1226 del codice civile, secondo equità anche in tutti i casi in cui le lesioni superano la soglia della “micropermanenza”. Per i giudici della Corte di Cassazione, quindi, la Corte d’appello aveva sbagliato nell’escludere il danno non patrimoniale in favore dei genitori convinti che l’invalidità permanente della figlia non avrebbe compromesso lo svolgimento delle relazioni parentali perché non di «devastante» entità. Il pregiudizio non patrimoniale, infatti, non comprende solo il cosiddetto danno “esistenziale”, vale a dire il cambiamento in peggio della vita quotidiana, ma anche la sofferenza interiore che trova causa immediata e diretta nel fatto dannoso.