Dal Friuli, regione un tempo isolata, nuove proposte di un turismo esperienziale di natura, cultura, gastronomia, shopping. Terra di confine, oggi è al centro della nuova Europa.
Il Friuli Venezia Giulia riscopre la sua vocazione di terra di passaggio, mescolanze preziose, cultura.
La stessa posizione di Trieste, città che vede un incremento a doppia cifra del turismo annuale, è diventata centrale e strategica, sia sulle rotte commerciali che legano Europa orientale e occidentale, Alpi e Balcani, sia sulla rotta della nuovissima Via della Seta, che potrebbe farne un potente hub commerciale tra l’Estremo Oriente e l’Europa intera.
Con il nuovo polo intermodale che collega la stazione ferroviaria, l’aeroporto Ronchi dei Legionari, l’importante porto crocieristico di Trieste e il servizio di bus Hoptour che serve tutta la regione, il Friuli Venezia Giulia valorizza al massimo le sue attrattive.
Che sono molte e varie: naturalistiche, culturali, gastronomiche. Accompagnate dall’opportunità di fare una piacevole sosta di shopping anche al Palmanova Outlet Village, del Gruppo Land of Fashion, di proprietà del fondo americano Blackstone, che raccoglie 5 Outlet collocati in zone strategiche d’Italia: Lombardia, Friuli, Puglia, Toscana.
Proprio il Palmanova Outlet si pone come punto di confluenza di un turismo nazionale e internazionale, proveniente dalle vicine Slovenia, Austria e Croazia, molto interessato a marchi top del made in Italy proposti a prezzi accessibili, e interessato poi ad esplorare il territorio.
Il marchio stesso Land of Fashion propone questi villaggi della moda come parte integrante del territorio, in sinergia quindi con gli itinerari più rilevanti della regione. In uno scambio di vantaggi reciproci, il Palmanova Village, che gode della posizione strategica tra 3 siti Unesco a 20 chilometri dal mare, restituisce vantaggi al territorio, con i benefit riservati ai clienti: sconti sugli ingressi ai musei, monumenti, spettacoli e parchi naturali, visite guidate alle cantine e degustazioni a prezzo ridotto.
Palmanova stessa è uno dei punti focali del Friuli Venezia Giulia.
Una “stella perfetta”, diventata sito UNESCO nel 2017, che si apprezza soprattutto vista dall’alto: città fortezza pianificata dai veneziani nel 1593, “città stellata” per la sua pianta poligonale a stella con 9 punte. Costruita dalla Serenissima Repubblica per difendere i confini regionali dalle minacce straniere, è un capolavoro di architettura militare e modello di città ideale rinascimentale, con tre cerchie di mura difensive, (le prime due veneziane, la terza napoleonica), studiate sulla base della balistica dell’epoca.
A pochi chilometri, l’altro splendido gioiello, patrimonio Unesco, di Aquileia, che invita a un viaggio nella storia: il porto fluviale, i mosaici delle domus e della Basilica ricordano un tempo in cui in questa terra confluivano popoli e merci da tutto il Mediterraneo, si mescolavano religioni e culture, si affinava l’arte del vetro, si intagliavano gemme, si coniavano monete.
La Fondazione Aquileia fa vivere queste “pietre”, proteggendo la Basilica dei Patriarchi, che accoglie uno straordinario pavimento a mosaico di inizio del IV secolo, con scene dell’Antico Testamento e immagini simboliche: il “pesce”, le storie di Giona, il buon pastore, il gallo, la tartaruga, il nodo di Salomone.
E poi il terzo gioiello Unesco di Cividale, con il Tempietto longobardo. Luoghi che invitano a un turismo slow, da godere in bici, a passeggio, a cavallo senza dimenticare la nuova formula, molto diffusa soprattutto nel pubblico internazionale, di “bici&barca”, visto che siamo a 20 chilometri da Grado e dal mare. Proprio Grado, perla delle località balneari friulane, è unito alla terraferma da un sottile lembo di terra sul quale scorre, tra l’altro, l’ultimo tratto della ciclovia Alpe Adria, la suggestiva pista ciclabile che collega Grado a Salisburgo.
Senza dimenticare i piaceri della gastronomia di mare e di terra, di sapori della tradizione mediterranea mescolati con quelli balcanici e della Mitteleuropa: frico, frittata alle erbe, boreto di seppie con polenta, vellutata di asparagi bianchi, prosciutto San Daniele, formaggio Montasio, la gubana, il tutto annaffiato da Ribolla Gialla.