In Valpolicella, la storica villa Guerrieri dà il nome a pregiate annate di Amarone; Merano ospita in rapida successione la Festa dell’uva e il famoso Wine Festival, frutto della “caccia” al meglio del wine&food; Carpenè Malvolti rilancia il brut delle origini in edizione limitata e festeggia i suoi primi 150 anni
Villa Rizzardi in Valpolicella
Decennale in festa, per le annate dell’Amarone Villa Rizzardi prodotte dal 2001 e per il restauro dell’omonima storica dimora, iniziato nel 2008: il comune anniversario è stato festeggiato con evento glamour in cui gli ospiti hanno visitato la villa e il giardino di Pojega in Valpolicella, coronato dalla degustazione delle annate 2011, 2010, 2008 e 2003. Il successo della Cantina Guerrieri Rizzardi ha radici secolari. Come illustrato da Olimpia Rizzardi, nel 1430 i Guerrieri comprano le mura di Bardolino dai Veneziani, mentre nel 1649 i Rizzardi acquistano “pezze di vigne e ulivi” in Valpolicella; le due casate si uniscono in matrimonio nel 1913, mettendo in comune tenute e produzioni vinicole: nasce l’attuale Guerrieri Rizzardi. Del vigneto Pojega, vecchie pergole e appassimento in fruttaio ha parlato Giuseppe Rizzardi coinvolgendo gli ospiti nel paesaggio viticolo, fino a solleticare i sensi con le caratteristiche uniche dell’Amarone. Il complesso attuale, con magnifico giardino e apparato scultoreo, costruito tra il 1868 e il 1879 in luogo di un altro preesistente, è sede ideale per incontri, eventi, mostre e cerimonie private, in un nobile percorso tra dimora storica e moderna accoglienza, illustrata da Agostino Rizzardi, memore dell’antico uso otium et negotium. Stesso raffinata vocazione turistica per la proprietà sul Garda, divenuta Borgo Bardolino tra piante secolari, fontane gorgoglianti, antica dimora e rinnovata ospitalità.
Merano dalla Festa al Festival
Torna dal 18 al 21 ottobre la Festa dell’uva con sfilata di carri, costumi tipici, bande folcloristiche e tante iniziative per celebrare la vendemmia, con il meglio della tradizione tirolese e non solo. La particolarità di questa manifestazione è saper coniugare le antiche tradizioni con uno spirito più moderno e vicino ai giovani; è frequente, infatti, vedere alla festa ragazzi che indossano abiti tipici ma con un tocco di spensieratezza e originalità. Non mancheranno le classiche “colonne” dell’evento: le saporite specialità gastronomiche altoatesine, il buon vino, la musica popolare (anche in versione sperimentale) e il fruttato aperitivo Uwo. Inoltre, la città di Merano invita i partecipanti a immergersi pienamente nel vivo della cultura indossando il Tracht o il Dirndl, i caratteristici costumi sudtirolesi.
Il Merano Wine Festival, manifestazione di respiro europeo, anima la città
dal 9 al 13 novembre, con cinque giornate all’insegna dell’enogastronomia di alto livello, nazionale e internazionale. Tornano i migliori vini e prodotti gastronomici selezionati durante l’anno dal Wine Hunter Helmuth Köcher durante le sue “caccie” in Italia e all’estero. La 27^ edizione porta numerose novità: dallo spazio polivalente di The Circle alla nuova area espositiva Spirits Experience, passando per una tavola rotonda dedicata al “Futuro del vino” e la possibilità di degustare vecchie annate di vini eccellenti all’interno degli spazi di The Official Selection. Venerdì 9 sarà dedicato a vini biologici, biodinamici e naturali, mentre presso i Giardini di Castel Trauttmansdorff si terrà il convegno Naturae et Purae, un percorso tra “essenza della natura” e “purezza”. Dall’10 al 12 novembre, il Kurhaus ospiterà oltre 300 aziende italiane selezionate attraverso The Wine Hunter e le migliori Maison di champagne francese. Imperdibili le degustazioni presso la GourmetArena, le Masterclasses presso l’Hotel Terme e gli spettacoli in Piazza della Rena.
www.merano.eu – www.meranowinefestival.com
Carpenè Malvolti
Centocinquant’anni fa…e adesso! Storie di Prosecco e Carpenè Malvolti, un legame storico e indissolubile. In principio era denominato “Prosecco Amabile dei Colli di Conegliano”; oggi l’evoluzione naturale del Vino Spumante delle origini viene denominata “1924 Prosecco” e rappresenta l’ultima declinazione del Prosecco Superiore D.O.C.G. firmato dalla Carpenè Malvolti, la storica Casa Spumantistica di Conegliano che nel 2018 celebra il 150° Anniversario della Fondazione e della nascita del Prosecco. Fu Etile Carpenè, nel 1924, ad iscrivere per la prima volta in etichetta il nome del vitigno di riferimento, che conferiva una precisa identità ed una specifica collocazione geografica, andando di fatto ad anticipare il riconoscimento delle successive denominazioni di origine D.O.C. (1969) e D.O.C.G. (2009). Nacque così il “Prosecco Amabile dei Colli di Conegliano”, antesignano dell’attuale selezione che la Carpenè Malvolti ha scelto di riproporre, conferendole canoni qualitativi e sensoriali in linea con le caratteristiche del vino originario. “Quello del 1924, pur essendo il progenitore dell’attuale – spiega la V Generazione della Famiglia, Rosanna Carpenè – era un vino per i tempi molto innovativo, anche nel metodo di spumantizzazione utilizzato”. Il 1924 Prosecco è una selezione “unica e prima”, ottenuta per il 90% da uve Glera e per il restante 10% da altri storici vitigni a bacca bianca del territorio trevigiano. Le caratteristiche organolettiche descrivono una selezione più secca e strutturata, che al palato esprime un carattere deciso con note di mandorla acide e leggermente amare, di frutta poco matura, di fiori bianchi e di freschi sentori vegetali. Ha gradazione alcolica di 11% ed è un Brut sul mercato da settembre 2018 in edizione limitata con solo 10mila bottiglie.