Alloro d’argento cinge il collare Burberosso 2015, Nobile di Montepulciano DOCG e re della cantina senese Metinella; il Moscato istriano incanta con il bouquet di garofani selvatici, rosa e salvia; nell’atmosfera medioevale di Monzambano sarà grande festa con calici di territorio
Giovane e intraprendente Metinella
A Vinitaly, Stefano Sorlini – titolare dell’azienda agricola Metinella – dava agli ospiti un piccolo cubo contenente una manciata di terra senese con QRC su una facciata: territorio e innovazione insieme per arrivare lontano.
Metinella è una giovane cantina di Montepulciano (Siena), che da qualche anno si sta affermando con ottimi risultati nel mercato enoico e nel mondo dei vini di alta qualità. Sempre presente nei più importanti eventi internazionali, Metinella si è aggiudicata alla 15° edizione del Decanter World Wine Awards (DWWA) un importante riconoscimento: il suo Burberosso 2015, Nobile di Montepulciano DOCG e re della cantina stessa, è stato insignito della Medaglia di Bronzo.
Questo pregiato vino è l’espressione massima del territorio poliziano, tra i migliori della denominazione. Viene prodotto tenendo fede alla tradizione dell’antico disciplinare, che prevedeva il 90% di Sangiovese, in questo caso Prugnolo Gentile, clone di Sangiovese presente esclusivamente in Toscana. A comporre il restante 10% concorrono per il 5% uve di Canaiolo e per l’altro 5% uve di Mammolo. Con plurimi passaggi in vigna in fase di vendemmia, si raccolgono volta per volta solo i grappoli con la maturazione fenolica ottimale. L’affinamento, per un vino elegante come il Burberosso, avviene in botti di rovere da 25 a 50 hl per un minimo di 18 mesi. La successiva sosta in vetro permette un ulteriore affinamento finale.
Nel regno del Moscato istriano
Venerdì 20 luglio 2018 torna la manifestazione “Nel regno del Moscato”. E proprio di un regno si tratta, dal momento che l’evento si terrà nell’imponente Castello medievale di Momiano. Cultura e vino si mettono insieme per offrire ai visitatori il piacere delle degustazioni e un interessante programma culturale legato alla storia del luogo.
Questo tipico vino dell’Istria costituisce un’autentica prelibatezza, che gli appassionati avranno la possibilità di degustare nelle sue diverse varietà e dai diversi produttori, i cosiddetti Moscatieri di Momiano: Kozlović, Markežić, Sinković, Prelac e Brajko. Il Moscato di Momiano, secco e dolce, di un intenso colore giallo, emana sentori dei garofani selvatici, della rosa e della salvia.
Il Castello, particolarmente importante per la storia istriana, si erige su di una roccia in una posizione privilegiata. Costruito nel 1234, fu menzionato come fortezza per la prima volta nel XIII secolo al tempo di Woscalco, figlio di un potente vassallo di Aquileia portatore del titolo “di Momiano”. Nel 1548 il castello fu acquistato dal cavaliere Simone Rota di Bergamo per 5.500 monete d’oro. Rota ha ricostruito la fortezza a pianta trapezoidale, ristrutturando i salotti e costruendo la cappella di Santo Stefano e un nuovo ponte in pietra. Per i successivi 300 anni il castello fu abitato dalla famiglia Rota, il che spiega il nome non ufficiale “Castello Rota” che gli venne attribuito.
Festa dell’Uva a Monzambano
La festa dell’uva di Monzambano (Mantova) è sicuramente tra le più longeve manifestazioni che si svolgono nel centro collinare dell’Alto Mantovano: a partire da venerdì 14 sino a lunedì 17 settembre, le piazze e le vie festeggeranno la vendemmia, attività simbolo di queste terre ricche e rigogliose. L’evento è organizzato dalla Proloco e offre una vasta scelta di ristorazione tipica e divertimento per tutta la famiglia. L’allestimento prevede una grande tensostruttura in Piazza Tito Zaniboni, stand di prodotti alimentari ed artigianato, oltre alla Piazzetta delle Arti, la quale proporrà concerti e open-bar. Ma il cuore pulsante della kermesse è sicuramente la rievocazione storica, in calendario per sabato 15 (dalle 19 alle 24) e domenica 16 (dalle 14.30 alle 22). Un vero e proprio viaggio nel Medioevo, tra il XI-XII° secolo, in cui gli avventori potranno accedere agli stretti vicoli del Castello (ingresso 3 Euro, gratuito per i minori di 14 anni), e assistere agli antichi mestieri, alle parate di corte e alle migliaia di popolani che offriranno loro piccole degustazioni.
Un lavoro di grande impegno, poiché da oltre 25 anni un gruppo di volontari si dedica alla realizzazione della festa che coinvolge 500 figuranti, spettacoli, sfilate storiche, mercato, taverne e hostarie medievali, burattini e giochi antichi per i più piccoli. La rievocazione è anche legata alla Contrada Sant’Urbano di Noale (Venezia), che partecipa con un gruppo di quasi 60 sbandieratori, artigiani e comparse.
Tra le diverse iniziative, menzioniamo i bagni con le lavandaie e gli uomini, tra coreografie di bianche lenzuola lavate, canti di persone immerse in vasche di pubblico lavacro. Nel corso della rievocazione, infine, non mancherà il progetto teatrale, Il mistero del borgo, di Federica Restani, con la partecipazione di 20 performer della compagnia Ars. Creazione e Spettacolo.