Cammini esperienziali in Emilia Romagna, corse in gommone sulla Dora Baltea, feste popolari in Catalogna e la scoperta di Tokyo
Cammini per viandanti dell’Emilia Romagna: turismo d’esperienza a passo d’uomo
Enogastronomia tipica, punti di interesse naturalistico, luoghi storici e un ricco calendario di eventi: rinnovato il sito camminiemiliaromagna.it, che propone un’esperienza a 360 gradi a chi decide di intraprendere uno dei 14 Cammini per Viandanti e Pellegrini dell’Emilia Romagna
Nel sito non solo schede dettagliate che descrivono minuziosamente ogni cammino nelle sue singole tappe e caratteristiche, ma tante informazioni, provenienti da varie banche dati regionali, per arricchire l’itinerario di soste e visite, rendendo unica l’esperienza del viandante.
Si può così scegliere di soggiornare in bed & breakfast, agriturismi, hotel o strutture di accoglienza religiosa (oltre 4.700 le strutture ricettive presenti), visitare pievi, conventi, scoprire sorgenti naturali ed alberi monumentali, attraversare parchi regionali (2732 i punti di interesse turistico mappati), ma fare anche tappa nelle aziende dove nascono i prodotti tipici Dop e Igp del territorio che si sta attraversando (circa 300 strutture), o visitare i Musei del Gusto che raccontano storia e origine delle eccellenze gastronomiche emiliano romagnole, conoscere un calendario con oltre cento eventi (sagre, festival, mostre mercato, passeggiate) che si tengono tra aprile e settembre lungo i Cammini e possono offrire un ulteriore stimolo per partire.
Il primo Percorso d’Acqua: in gommone sulla Dora Baltea
Vistaterra e Ivrea Canoa Club hanno aperto il Percorso dell’Acqua, primo itinerario di soft rafting sulla Dora Baltea che consentirà di scoprire da un punto di vista inusuale la straordinaria ricchezza di biodiversità e paesaggistica dell’anfiteatro morenico della Serra d’Ivrea, nel Canavese.
Il Percorso dell’Acqua rientra nella più vasta iniziativa “Sentieri” voluto da Vistaterra, innovativo progetto di valorizzazione sostenibile delle eccellenze turistiche, enogastronomiche, culturali e agricole del Canavese.
Una rosa di itinerari di terra, di acqua e di aria che attraversano l’anfiteatro morenico, snodandosi tra ville gentilizie, castelli, cascine, chiese romaniche, boschi e torbiere.
Il Percorso dell’Acqua, promosso in collaborazione con Ivrea Canoa Club, è un itinerario in gommone da rafting che seguirà il corso della Dora Baltea per circa 5 km dall’altezza di Montalto Dora allo Stadio della Canoa di Ivrea.
L’itinerario fluviale proporrà, con un soft rafting privo di particolari passaggi critici, un punto di vista diverso e stimolante sul territorio, permettendo di comprendere il significato autentico della Dora Baltea per l’anfiteatro morenico di Ivrea. L’affluente del Po, infatti, è innanzitutto uno dei luoghi in cui la naturalità e la biodiversità trovano la massima espressione, da scoprire con una guida a bordo del gommone.
Il percorso incrocerà i primi segni di civiltà costeggiando le mura del Castello di Banchette per poi fare ingresso nel Lungo Dora di Ivrea, salotto en plein air della cittadina. Superata la gola del Ponte Vecchio, il Percorso dell’Acqua si concluderà con l’approdo presso la sede dell’Ivrea Canoa Club.
Catalunya: tra storie e antiche feste popolari
La Catalunya offre, durante tutto l’anno, un’ampia varietà di feste, ricorrenze, tradizioni e giornate speciali, ottima occasione per chi desidera lasciarsi stupire dalla ricchezza culturale di questa terra.
In tutte le festività si trovano elementi caratteristici del patrimonio folkloristico catalano. Tra questi bisogna ricordare i castellers, le torri umane più famose del mondo dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, che anticamente erano parte di un ballo popolare e che consistono in una vera e propria colonna di uomini, donne e bambini arrampicati gli uni sugli altri per protendersi verso il cielo. Anche Els gegants i capgrossos, rappresentano un elemento tradizionale delle feste di paese in tutta la Catalunya. I primi sono alte statue di cartapesta all’interno delle quali si trova un figurante che dà vita al gigante mentre i capgrossos – che in catalano significa “testa grossa” – sono enormi maschere, anch’esse indossate da figuranti. Infine, non si può non ricordare il Ball de diables, un ballo spettacolare dove uomini e donne di tutte le età, vestiti da diavoli rossi e neri, sfilano reggendo bastoni sulla cui cima si trova una catena di petardi. Una volta accesa la miccia, la catena scoppia e lancia scintille in ogni direzione.
Scoprire Tokyo in 48 ore: una full immersion fra antico e moderno
Non basterebbero 365 giorni per scoprire tutta Tokyo, città dalle mille sfumature, ricca di quartieri dove il tempo sembra essersi fermato e zone in cui la sensazione è quella di camminare nel futuro, ma, se il tempo a disposizione del viaggiatore è limitato, ecco un itinerario per scoprire il meglio della città in 48 ore.
Giardini e templi: nel quartiere Ueno, a nord del centro urbano, nel più antico giardino pubblico del Giappone, già dal XVII secolo sede di templi e pagode, che oggi è uno dei luoghi di svago e passeggio più popolari della città. Spicca nel cuore del parco Tosho-gu, un santuario shinto costruito nel 1627 dallo shogun Iemitsu Tokugawa in memoria del nonno, oggi tesoro nazionale che vanta, oltre alla magnifica porta in stile cinese rivestita di foglie d’oro, splendidi soffitti scolpiti, muri dipinti e bassorilievi dalle forme animali.
Dal fiume al centro città: la Tokyo Waterway Line permette di arrivare nel quartiere di Nihombashi godendo del panorama e da lì ci si addentra, seguendo il ramo d’acqua, nel centro di Tokyo fino ad arrivare al punto nevralgico della città: la Tokyo Station, completata nel 1914 prendendo ispirazione da quella di Amsterdam. Attraversando il quartiere della finanza si arriva al Palazzo Imperiale di Tokyo che dal 1868, anno in cui l’imperatore Meiji trasferì la capitale da Kyoto, è residenza ufficiale principale dell’Imperatore del Giappone.
Un salto nel futuro e shopping: a Shibuya, quartiere conosciuto in tutto il mondo, dove il futuro sembra concretizzarsi già ora, shopping sfrenato in imponenti store di elettronica che trattano una gamma infinita di prodotti fra cui camere, telefoni e pc. Per trovare qualcosa di più caratteristico e staccarsi dalla bramosia dell’acquisto, bisogna recarsi a Golden-gai, quartiere di bar nato nei giorni caotici del dopoguerra e ancora oggi animato nelle sue vie da piccoli locali in cui mangiare e bere: circa trecento fra vecchie osterie anni ’50 e bar trendy, portati avanti da una nuova generazione di gestori.
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