Il grande Auguste Rodin in mostra a Treviso, ad Ascoli Piceno per scoprire Cola dell’Amatrice, in Umbria per le nuove mostre a Città di Castello, Perugia, Spello e Amelia
Rodin incanta Treviso
Grazie ai buoni rapporti con il Museo Rodin di Parigi, Treviso accoglie al Museo di Santa Caterina (fino al 30 giugno, www.museicivicitreviso.it) la mostra “Auguste Rodin. Un grande scultore al tempo di Monet”, a cura di Marco Goldin, a conclusione delle celebrazioni per il primo centenario della scomparsa del gigante della scultura, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Un onore non da poco per Treviso, antica cittadina veneta dove si passeggia tra pontili e canali, famosa per il suo celebre fiammeggiante radicchio.
In mostra a Santa Caterina 50 sculture, tra le più rappresentative dell’artista, a far risaltare la potenza espressiva del grande Rodin, l’artista innovatore e shoccante, che scandalizzò i critici e gli scultori accademici allora in voga. Accanto al famosissimo Bacio, ecco l’Uomo dal naso rotto, ispirato a Bibi, il clochard, che l’artista incontrava giornalmente mentre andava nel suo atelier, o, ancora, I Borghesi di Calais, la ricca cittadina affacciata sulla Manica, un tempo famosa per i pizzi e i merletti, oggi ponte per gli immigrati diretti in Gran Bretagna, stando ai reportage dello scrittore francese Emanuel Carrère.
Alla mostra dedicata a Rodin fa riscontro quella al Museo Luigi Bailo, nella stessa città, dedicata al trevisano Arturo Martini, gigante della scultura italiana del Novecento, che ha guardato con molto interesse Auguste Rodin.
Treviso vale un fine settimana. Per dormire, assaporando l’atmosfera di Piazza dei Signori, si può alloggiare all’Albergo Il Focolare (www.ilfocolarehotel.com, doppia a 95 euro), mentre per gustare la cucina locale in un ambiente raffinato, un buon indirizzo è Le Beccherie (tel.0422 540871), in piazza Lancillottto.
L’arte nel cuore delle Marche
Cola dell’Amatrice: chi era costui? Ammetto che io per prima non conoscevo l’esistenza di quest’artista, nato appunto ad Amatrice intorno al 1480 e morto ad Ascoli Piceno presumibilmente nel 1547. Eppure ai suoi tempi era considerato uno dei più grandi artisti di questo territorio. Oggi, la mostra “Cola dell’Amatrice, da Pinturicchio a Raffaello” presso la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno (fino al 18 luglio, www.eventi.turismo.marche.it), nell’ambito delle tre manifestazioni artistiche dedicate alle Marche nel 2018, vuole restituire piena visibilità a Nicolò Filotesio, per tutti Cola dell’Amatrice, che per 40 anni lavorò con successo ad Ascoli Piceno e nei dintorni. Cola lascia Amatrice per Roma, dove scopre Filippino Lippi nella Cappella Carafa, apprezza Raffaello nella Stanza della Segnatura, fa rapidi schizzi nel suo taccuino in mostra. Dopo essere transitato da Perugia, Siena e Urbino, rientra ad Ascoli Piceno, dove si afferma come artista, anche se non riesce a raggiungere la fama del suo conterraneo Gaudenzio Ferrari. In mostra 60 opere per far scoprire Cola e tele degli artisti, che l’hanno influenzato, da Raffaello a Pinturicchio.
Dopo aver ammirato il polittico di Gaudenzio Ferrari nella cattedrale, si scopre la città di Ascoli Piceno, con il suo quartiere medievale dalle affascinanti torri gentilizie. Merita una sosta il celebre Caffè Meletti in stile Liberty, mentre per alloggiare vale la pena di sceglier il raffinato Hotel Palazzo Guiderocchi a un passo da piazza del popolo.
In Umbria grandi novità artistiche
Città di Castello, Perugia, Spello e Amelia: ecco le tre città da non perdere per le loro proposte artistiche.
Il vkiaggio parte dalla Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri di Città di Castello, interamente dedicata all’artista, autore dei celebri sacchi, cioè tele di juta logore, strappate e ricucite. A rendere attuale il museo, si apre una nuova sezione multimediale Burri Documenta dotata d’innovativi strumenti visivi.
Anche Perugia celebra i 100 anni della Galleria Nazionale dell’Umbria (www.gallerianazionaledellumbria.it) con la mostra “Tutta l’Umbria una mostra-La mostra del 1907 e l’arte umbra tra Medioevo e Rinascimento (fino al 10 giugno). Di sala in sala sfilano 130 opere di autori quali Arnolfo di Cambio, Gentile da Fabriano, Benozzo Gozzoli, Pinturicchio e Perugino. Spello, celebre per l’infiorata del Corpus Domini e per la Cappella Baglioni, a firma del Pinturicchio, apre la Villa dei Mosaici di Spello (www.ummbriatourism.it), un tesoro archeologico di straordinaria bellezza, come testimoniano i raffinati pavimenti a mosaico. Amelia, borgo antico di origine romana, dal 31 marzo al 30 aprile, ospita Sentieri, festival di arte contemporaneo, a cui partecipano artisti da tutto il mondo.