Alla Permanente di Milano per il mondo fluttuante di Kuniyoshi, a Castelfranco Veneto per un weekend nel nome di Giorgione, a Barcellona Casa Vicens Gaudì, uno degli edifici più affascinanti progettati dal geniale artista apre le porte al pubblico
di Silvana Rizzi
A Milano il mondo fluttuante di Kuniyoshi
Divertente, suggestiva, immaginifica, da visitare con calma per non perderne i particolari, la mostra dedicata al giapponese Utagawa Kuniyoshi(1797-1861), “Kunyioshi. Il visionario del mondo fluttuante”, porta in scena mondi bizzarri, paesaggi visionari, donne bellissime, ma anche leggendari eroi, samurai e briganti (Palazzo della Permanente, via Filippo Turati, fino al 28 gennaio, www.lapermanente.it). Gli amanti dei gatti poi non potranno staccarsi da una sezione intera dedicata al sornione felino, di cui l’artista era appassionato. Si passa di sala in sala, attratti da spunti nuovi e interessanti. Uno dei miei preferiti è Foschia mattutina del 1846, una scenetta divertente, realistica, dove la donna stringe in bocca un fazzoletto. Come mai? L’artista vuol farci capire che la signora in kimono è emozionata…
L’ultima novità a Milano in campo culinario è il ristorante pugliese dedicato all’olio extravergine, naturalmente, elemento antiossidante e re della cucina italiana. Si chiama Olio-Cucina Fresca (piazza Lavater 2, tel. 02 20520503): da provare. Per dormire, va di gran moda Ostello Bello (www.ostellobello.com), via Medici 4, in centro città, a prezzi modici e ambiente divertente.
A Castelfranco Veneto per Giorgione.
“Le trame di Giorgione”: il titolo della mostra ha un qualcosa di misterioso e affascinante. Nulla, infatti, è quello che sembra. A quali trame si fa riferimento? Le trame sono quelle dei preziosi tessuti veneziani, ma anche quelle politiche, naturalmente. Il punto di partenza della mostra (Museo Casa di Giorgione, fino al 4 marzo, www.letramedigiorgione.it), sparsa in tutta l’antica cittadina murata, è la Pala di Castelfranco, capolavoro del Giorgione, interpretata dalla curatrice, Danila Dal Pos, in chiave allegorica. A cominciare dai tessuti, che hanno un loro significato. Le trame, infatti, ne rivelano la ricchezza, la capacità di spesa, la potenza, il fascino, il gusto raffinato dei personaggi raffigurati da grandi artisti, quali Lorenzo Lotto,Tiziano, Jacopo da Bassano, Paolo Veronese, per citarne qualcuno. In mostra, risalta, attraverso il tessuto, la grandezza della Serenissima, che estendeva il suo potere dall’Egeo alla Lombardia Orientale. Dal Cinquecento, si passa al Seicento e al Settecento, in un racconto affascinante della manifattura tessile veneziana, tra arte e raffinato artigianato. Dal Duomo, alla Casa di Costanzo, alla Galleria Settecentesca, al Teatro Accademico, che ospita i telai e la straordinaria produzione di Carlo Scarpa per la Tessoria Asolana, tutto ci porta in un mondo straordinario di grande raffinatezza.
Castelfranco Veneto vale un weekend. Per dormire in città, ottimo l’Hotel alla Torre, mentre a 9 km, il Relais Villa Corner della Regina, è un indirizzo romantico. Nella vicina Conegliano Veneto, consiglio il Canon d’oro, per il suo ristorante eccezionale, di mare e terra.
A Barcellona per l’apertura di Casa Vicens Gaudì
La notizia piacerà agli appassionati di Antoni Gaudì, il geniale architetto catalano, che ha contribuito a diffondere il modernismo a fine 800. Il 16 novembre ha aperto le porte come Casa Museo, Casa Vicens Gaudì, la prima casa costruita dall’architetto catalano tra il 1883/1885. Nata come abitazione privata, la dimora venne commissionata al celebre Antoni Gaudì da Manuel Vicens, ricco produttore di piastrelle della città, che possedeva un grande terreno nel quartiere Garcia, nel Carrer de les Carolines, ai margini di Barcellona. Se all’esterno dominano le piastrelle policrome e lo stile mudejar, tipico delle abitazioni arabe, all’interno è un susseguirsi di ambienti vivacemente sfarzosi. Da non perdere assolutamente per chi va a Barcellona. Per informazioni: www.catalunya.com –