Grandi rossi toscani sono da gustare nel fiorentino Podere la Cappella, tra arte in cantina e nel parco; creature fantastiche e terreni ricostruiti danno un tocco speciale al tradizionale evento Enologica di Bologna. Chi crede nelle piccole e piccolissime cantine d’eccellenza può conoscerle al Bassano Wine Festival, chi pensa al meglio dell’enoturismo può vedere la classifica in Best of Wine Tourism
Claudia Farina
Podere la Cappella
Biologica la coltivazione, mistica l’atmosfera, arte nel parco e arte enologica in cantina. Come da una ricerca di funghi nacque la passione per il Podere La Cappella, lo racconta Bruno Rossini che dal 1979 se ne prende cura in molteplice veste di agronomo, cantiniere, venditore delle “sue” 50 mila bottiglie prodotte. Nel frattempo, la figlia Natascia ha dato nuovo impulso all’azienda, occupandosi dell’amministrazione, dell’accoglienza e di quel quotidiano agire che contribuisce all’espansione e alla fidelizzazione dei clienti. Dodici gli ettari vitati sui 50 aziendali, dove, oltre le viti, verdeggiano olivi, alberi da frutta e boschi nel comune di San Donato in Poggio, a 30 km da Firenze, sulle colline famose del Chianti classico. Qui Bruno Rossini ha coltivato il suo tesoretto enoico, formato principalmente da Chianti classico, Corbezzolo e Cantico.
La dimensione produttiva è data dal circuito tutto interno al podere: campi-abitazione-cantina-vendita, con effetto sorpresa, non solo per il vino. Nel parco dell’azienda si può visitare la chiesetta di S. Maria a Cerbaia, con testimonianze risalenti all’anno 1043 mentre l’interno custodisce opere di pregio datate fine XIII secolo.
Viene spontaneo associare il Cantico, un Merlot in purezza tanto potente quanto elegante, prodotto solo nelle annate migliori, alle suggestioni del misticismo del luogo, con echi templari; esibisce un rubino brillante che veste un bouquet amabilmente complesso con finale persistente.
Un’emozione gustare il Corbezzolo di vent’anni (e piacevolissimo il 2014), Sangiovese con bagliori di rubino tendente al granato, note di mora e vaniglia, sentori finali di spezie, in aplomb vellutato. Il Chianti classico, per concludere, è stato riconosciuto tra i migliori della denominazione.
Arte in cantina, arte nel parco. Di recente posa è la grande scultura dell’artista Antonio Manzi “La ballerina dalla terra al cielo”: una danzatrice che si libra nell’aria tersa, in movenze sinuose sopra le meravigliose colline fiorentine.
Enologica a Bologna
Tradizioni, cultura, identità e territorio dell’Emilia Romagna si danno appuntamento a Bologna dal 18 al 20 novembre presso “Enologica”, il Salone del vino e del prodotto tipico della regione. Nel centralissimo Palazzo Re Enzo ci saranno oltre 100 tra produttori, consorzi e cantine; seminari e degustazioni tematiche per raccontare il vino dell’Emilia Romagna, dai principali vitigni ad alcuni autoctoni tutti da scoprire; il “Teatro dei Cuochi” con gli chef che si racconteranno, anche attraverso le proprie creazioni gastronomiche in abbinamento ai vini. Infine, la premiazione di “Carta Canta”, il premio rivolto a ristoranti, enoteche, bar, agriturismi e hotel situati in regione, in Italia o all’estero che propongono un assortimento qualificato di vini regionali, mentre lo chef Daniele Reponi realizzerà panini gourmet utilizzando esclusivamente prodotti Dop e Igp made in Emilia Romagna.
Nella consolidata esperienza di gestione di eventi nazionali e internazionali dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna, le sorprese non mancano mai. Quest’anno, infatti, a Enologica entreranno in scena creature fantastiche, ovvero la rappresentazione popolare della natura, delle paure, dei sogni, delle cose “inspiegabili” e familiari della storia dell’uomo, un patrimonio di storia e tradizioni tramandato oralmente fino a noi.
Ad accogliere i visitatori di Enologica, sotto il loggiato d’ingresso, ci sarà un grande pannello (circa 6×4 metri) con delle originali “sculture di terra”, realizzate da I.TER di Bologna. Si tratta di rappresentazioni artistico-scientifiche dei principali suoli che corrispondono ai sette vitigni principali della regione: Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese, il reggiano e il parmense, Malvasia per il parmense e il piacentino Gutturnio. Per ogni vitigno c’è poi la rappresentazione grafica dei profumi e dei sapori principali che connotano i vari vini (attraverso immagini di fiori, frutti, ecc.) per aiutare i visitatori nella ricerca di quelle determinate caratteristiche anche nel momento della degustazione.
Bassano Wine Festival
La globalizzazione è altro dalle piccole, eccellenti cantine, come si propone di mostrare “Bassano wine festival” dall’8 al 10 dicembre, nella fiera promossa dalla realtà locale “La Piazza”. Si tratta di un fine settimana di gusto e scoperta all’ insegna della grande tradizione agricola italiana, in programma presso il polo fieristico Bassano Expò di Bassano del Grappa, luogo che rappresenta, con le sue cantine importanti ed aziende di distillati, l’espressione più tipica del mondo contadino.
In Bassano Wine Festival cultura e tipicità si fondono, partendo dalle tradizioni e dai sapori locali del comprensorio veneto per continuare attraverso un viaggio tra le regioni italiane con produzioni tipiche e selezionate in grado di colpire i palati dei buongustai.
E’ un’esposizione con vendita al pubblico completa di laboratori del gusto, degustazioni guidate, show cooking, incontri d’autore, perché il bere e mangiare sano diventi per tutti sempre più “cultura, conoscenza e tradizione”. La differenza tra questa e le mille manifestazioni sul vino o cibo sta nell’essere focalizzata al 90% sulle piccole o piccolissime cantine sparse nella nostra penisola. Un mondo ai più sconosciuto, dove i prodotti sembrano nascere da personaggi talvolta originali, in grado di operare in modo eccellente.
www.lapiazza.it – www.ledonnedelvino.com
Best of wine tourism
Sono numeri importanti e premi di prestigio quelli presentati da Camera di Commercio Verona e da UniCredit nell’ambito dell’evento “Best of Tourism” tenutosi presso il Nuovo Centro Congressi della Camera di Commercio. Dati e riconoscimenti che sanciscono il successo di due mondi, quello del turismo e del vino, che, in un’azione a specchio, hanno contribuito al successo e alla fama di Verona nel mondo.
Sette le imprese scaligere, operanti lungo tutta la filiera dell’enoturismo, che sono state premiate nell’ambito dell’edizione 2017 del Premio Internazionale “Best of Wine Tourism”, concorso istituito nel 2003 per premiare le eccellenze turistiche operanti nei territori del ‘”Great Wine Capitals”, il network creato da nove città capitali dell’eccellenza vitivinicola mondiale (Verona, Adelaide-South Australia, Bilbao-Rioja, Bordeaux, Mainz-Rheinhessen, Mendoza, Porto, San Francisco-Napa Valley e Valparaíso-Casablanca Valley). Le imprese veronesi, catalogate in base alle diverse competenze e attrattività turistiche sviluppate sono: la Masi Wine Expericence per “Ricettività”, Villa Cordevigo per la “Ristorazione”, Tenute SalvaTerra per “Architettura e Paesaggio”, Villa Canestrari per “Arte e Cultura”, Zeni per “Esperienze Innovative nell’Enoturismo”, Coffele per “Pratiche Sostenibili nell’Enoturismo” e Europlan per i “Servizi per l’Enoturismo”.
Le sette aziende parteciperanno alla selezione internazionale che si terrà in Cile per identificare le nove migliori nell’enoturismo a livello mondiale .