Profumo intenso, gusto marcato, regna nei menù e si sposa alla perfezione con il Parmigiano Reggiano e la Malvasia dei Colli di Parma. Si apre la stagione del Tartufo Nero di Fragno, da scoprire nelle domeniche dal 15 ottobre al 12 novembre, durante la Fiera Nazionale, da cercare in compagnia dei tartufai e dei loro amici a quattro zampe o da assaggiare nelle ricette delle trattorie di zona.
Avanziamo lentamente e silenziosamente nel bosco, tra i colori e i profumi dell’autunno. All’improvviso il cane punta il terreno, festoso: è il momento di scavare. Finalmente ecco che spunta il “tesoro”. Un’emozionante avventura gastronomica da vivere in provincia di Parma, nelle terre del Tartufo Nero di Fragno. È questa la zona d’elezione del diamante nero dei critici gastronomici, riconosciuto come PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale). Siamo in alta Val Baganza, nell’omonima frazione del comune di Calestano: il punto di partenza di un percorso alla ricerca del tubero, a cui sono dedicate una Fiera Nazionale a ottobre, itinerari nella natura, degustazioni e ricette da scoprire nei ristoranti del posto.
Raccolto dalla fine di settembre e per tutto l’inverno, il Tartufo Nero di Fragno – frazione del comune di Calestano – si sposa ai piatti della tradizione contadina locale come tortelli, tagliatelle, risotto, carni, uova e polenta, ma anche alle eccellenze della Food Valley come il Parmigiano Reggiano e, scoperta recente, la Malvasia dei Colli di Parma.
Seguendo il suo inebriante aroma – una sua caratteristica, insieme al gusto marcato e intenso – ci imbattiamo nella Fiera Nazionale del Tartufo Nero di Fragno, dal 15 ottobre al 12 novembre, per cinque domeniche. Il borgo medievale di Calestano ospita il mercato dei tartufai, convegni, conferenze, prodotti tipici gastronomici, bancarelle di artigianato, musica e artisti di strada.
Tanti gli eventi
Da non perdere gli assaggi di apertura del 15 ottobre, la Tartufo Bike del 29 ottobre, la gara nazionale dei cani da tartufo del 5 novembre e l’asta del Tartufo Nero di Fragno, il 12 novembre, che chiuderà l’edizione. Ogni settimana il “Borsino del Tartufo” fisserà i prezzi minimi e massimi di vendita: l’occasione per portarsi a casa un prezioso “bottino”.
Ristoranti, trattorie e agriturismi del capoluogo e delle frazioni, parte del club di prodotto Parma nel cuore del gusto, offriranno menù appetitosi a tema per deliziare tutti i palati. Ad esempio, merita una sosta l’Osteria Cà d’Angel, a Ravarano, a pochi chilometri da Calestano. Per l’occasione il menù si colora di nero: il tartufo compare associato a quasi tutte le ricette, dagli antipasti (la polentina, il crostino con uovo, l’insalatina di sedano con parmigiano) ai primi (ravioli e tagliolini) e ai secondi, con l’arrosto con porcini e gli involtini.
Se si vuole vivere appieno la fiera o, perché no, avventurarsi in compagnia di un tartufaio alla ricerca di tartufi nei boschi della Val Baganza, si può sostare al B&B La Costa: una casa indipendente costruita e ristrutturata in sasso, tipica della zona, punto di partenza per esperienze gourmet.
Tutto intorno, un territorio votato all’equilibrio e all’armonia tra natura e uomo, da assaporare immergendosi nella campagna, tra antichi casolari, querce, faggi: un paesaggio solcato da una rete di sentieri che collegano capoluogo e frazioni della terra del tartufo, percorribili in mountain bike.
Tutte le domeniche della fiera è possibile partecipare a escursioni a tema, seguendo i “tartufini” nelle loro zone di ricerca abituali, condividendo segreti, tecniche e l’emozione della raccolta. Le guide ambientali accompagnano inoltre i visitatori nei luoghi più speciali della zona, come i Salti del Diavolo, le piccole grotte di Iano, il monte Scaletta e il monte Bosso.
Per maggiori informazioni: www.turismo.comune.parma.it