Una guida per andare alla scoperta dei paesini dell’entroterra, una per sapere tutto sull’Inghilterra e infine un libro che racconta la storia e le bellezze dalla città di Palmira, in Siria
a cura di Rosanna Precchia
Borghi da vivere, Touring Club Italiano
La bellezza dell’Italia sta anche nei piccoli centri, paesini ricchi di tradizioni, rispettosi dell’ambiente e in armonia con la natura, valorizzati nel 2017, proclamato “Anno dei borghi” e descritti nella guida “Borghi da vivere”, edita dal Touring Club Italiano. Sono 222 le piccole eccellenze dell’entroterra italiano che, ad oggi, hanno ricevuto la certificazione Bandiera arancione dal Touring. Un marchio di qualità turistico – ambientale che il Touring assegna ai borghi che soddisfano oltre 250 rigorosi criteri di valutazione. Sono località con meno di 15.000 abitanti, tutte da esplorare, perfette per un weekend fuori porta o un breve soggiorno. Luoghi speciali, ancora poco conosciuti, dove la sostenibilità ambientale, la tutela del territorio e del patrimonio artistico-culturale, la qualità dell’accoglienza, si uniscono per regalare autenticità al viaggio.
Pensata dal punto di vista del viaggiatore e della sua esperienza di visita, la Bandiera arancione viene assegnata alle località che non solo godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio, ma sanno offrire al turista un’accoglienza di qualità. Luoghi dove feste e tradizioni sono vive, per esempio: a Barolo, il raduno delle mongolfiere, a Candelo il ricetto medievale, a Chiavenna la sagra dei crotti, a Triora il Museo della Stregoneria, a Bomarzo il Parco dei Mostri, ad Aggius i tappeti artigianali.
Borghi da vivere. Autori vari. Editore Touribng Club. Pagine 240, Euro 19,90, prezzo web euro 16,92
Benvenuti in Inghilterra. Istruzioni per l’uso ai tempi della Brexit
L’autore, Gianni De Fraja, italiano da lungo tempo residente in Inghilterra, condivide le sue impressioni sul Paese e sulla scelta degli inglesi di respingere l’appartenenza alla Unione Europea, così difficile da capire. Nel suo libro De Fraja si impegna a dare almeno un’idea di cosa pensano, come si comportano, come vivono gli inglesi, soprattutto quegli inglesi meno conosciuti dagli italiani, che votando brexit hanno ribaltato il risultato del referendum rispetto alle aspettative di molti.
“Questo libro”, dice l’autore, “è una collezione di risposte alle domande che l’ospite italiano fa per migliorare la sua conoscenza oltre ai taxi neri e agli autobus rossi, alla birra tiepida, al tè o agli scolari in uniforme”. Si legge di due Inghilterre: una aperta culturalmente e all’avanguardia, l’altra poco interessata all’estero, se non come destinazione per brevi viaggi. I confini tra queste due Inghilterre non sono geografici, ma umani e sociali e quindi molto più difficili da definire in modo preciso e forse anche da superare. Si legge delle differenze a scuola, a tavola. Si legge di sport, di politica, di economia. Il tutto per provare a capire la Brexit, chi ha votato per questo gran rifiuto, indifferente ai danni profondi che la nazione subirà per la separazione dall’Europa.
De Fraja offre le istruzioni per l’uso dell’Inghilterra, con compassato british humour e genuino calore mediterraneo, di “un italiano dispatriato da oltre trent’anni”, come ama definirsi.
Gianni De Fraja Benvenuti in Inghilterra. Istruzioni per l’uso ai tempi della Brexit Egea 2017; 168 pagg. Euro 16,50; euro 8,99 epub)
Palmira: storie straordinarie dell’antica metropoli d’Oriente
Maria Teresa Grassi, docente presso l’Università degli Studi di Milano, archeologa, racconta le meraviglie della città della Siria. Per secoli Palmira è stata luogo d’incontro tra Oriente e Occidente. La sua storia inizia duemila anni prima della nascita di Cristo, ma è solo dal III secolo a.C. che inizia a sorgere un vero e proprio centro abitato. Il momento di massimo sviluppo si registra tra il I e il III secolo d.C. in piena età imperiale romana quando il centro abitato diventa una vera e propria metropoli. Splendidi palazzi e monumenti celebrano la ricchezza e la prosperità dei signori di Palmira che hanno preso il controllo di buona parte del commercio tra Oriente e Occidente. Tra Cina, India, Arabia e Roma.
Nel Settecento, la città entra nell’immaginario collettivo occidentale come meta esotica e affascinante, pericolosa e intrigante. I racconti di viaggio e le stampe che raffigurano le sue maestose rovine (tra cui quelle dell’italiano Borra) esercitano un grande fascino in Europa, attirando viaggiatori ed esploratori per tutto il XVII e XIX secolo.
Nel corso del Novecento hanno inizio gli studi e le ricerche nel sito, gli scavi e i lavori di restauro che hanno consegnato all’umanità un patrimonio inestimabile che dal 1980 è sotto la tutela dell’Unesco. Le distruzioni perpetrate dai miliziani dell’Isis (sono stati demoliti i templi di Bal e di Balshamin, l’Arco monumentale sulla grande via colonnata e alcune tombe, mentre sono stati danneggiatI il Tetrapilo e il teatro) hanno fatto conoscere a tutto il mondo la città di Palmira. Oggi studiosi e archeologi devono affrontare le nuove sfide legate al restauro e alla possibile ricostruzione dei monumenti distrutti.
Palmira: storie straordinarie dell’antica metropoli d’Oriente. Edizioni Terra Santa, Milano 2017. Pagine 160, Euro 16