Il Canton Ticino, il cantone più meridionale della Svizzera, idealmente connesso all’Italia attraverso la dolcezza del lago Maggiore, condivide con essa anche qualche aspetto di Dolce Vita
Franca Dell’Arciprete Scotti
Un clima gradevolissimo, sole quasi tutto l’anno, palme e fiori ovunque.
E un’attrattiva in più, da oggi, per questa regione amatissima dal pubblico italiano.
E’ il magnifico Fiore di Pietra sul Monte Generoso, progettato dall’archistar svizzero Mario Botta, segno della presa di possesso dell’uomo sul confine tra la terra e il cielo, ovvero la vetta di un monte.
Si tratta di un ristorante panoramico, vero e proprio centro turistico appena inaugurato, realizzato sul luogo dove sorgeva prima un albergo costruito nell’800 (Hotel Kulm), poi trasformato nel 1970 e dismesso nel 2010 per un cedimento del terreno. Il Fiore di Pietra è stato finanziato per la gran parte dal Percento Culturale Migros con oltre 25 milioni, e realizzato in meno di tre anni.
L’opera dà ulteriore nuovo slancio al raccordo tra la valle e la cima costituito dalla storica ferrovia del Monte Generoso, inaugurata nel 1890, una delle prime ferrovie a cremagliera costruita nelle alpi svizzere e vero pilastro del nascente turismo diffuso. E tutt’oggi Monte Generoso è una delle mete più apprezzate per gli amanti della montagna con i suoi oltre 50 chilometri di sentieri e le sue vedute mozzafiato sulle Alpi fino al Monte Rosa, la Pianura Padana e le valli del Ticino.
Il Fiore di Pietra, che diventa ora il simbolo stesso del Monte Generoso, è un edificio a pianta ottagonale con singoli petali che racchiudono uno spazio centrale.
Sul fronte est la corona circolare lascia spazio a un’ampia terrazza che segue l’andamento del crinale della montagna. Le grandi aperture vetrate permettono una visuale a 360 gradi, in particolare a sud sulla pianura padana e a nord sul Lago di Lugano e sull’arco alpino.
Dopo la visita all’ultima attrazione, andiamo alla scoperta delle città più famose del Canton Ticino.
Lugano, città dei parchi e dei giardini fioriti, delle ville e dei Musei, circondata dai monti e da uno splendido lago, offre tutti i vantaggi di una città cosmopolita, mantenendo però il suo spirito di cittadina a misura d’uomo.
Molto particolare e affascinante è il centro storico: una suggestiva zona pedonale ricca di splendidi edifici storici, piazze, arcate, pittoresche vie strette, ricche di piccoli negozi.
Qui si respira tutto l’anno gran fermento artistico, grazie a una comunità di giovani artisti che, arricchiti di esperienze fatte all’estero, sono ritornati in città e grazie all’apertura – nell’autunno 2015 – del nuovo centro culturale LAC Lugano Arte e Cultura, sede del Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI).
D’altronde questo territorio ha attirato sempre artisti e intellettuali che qui hanno anche trovato rifugio.
Siddhartha, Narciso e Boccadoro o L’ultima estate di Klingsor, alcune delle opere più significative dello scrittore tedesco Hermann Hesse, sono nate a Montagnola, nella Casa Camuzzi. Oggi in questa incantevole tenuta, situata sopra il Lago di Lugano, è possibile visitare il Museo Hermann Hesse.
Luogo ideale per splendide escursioni. “È un paesaggio meraviglioso. Dalle Alpi fino al sud, è tutto qui, davanti ai nostri occhi”, affermava Hesse con entusiasmo.
Un profilo inconfondibile, un susseguirsi di torri e merlature: è questo lo skyline più tipico del territorio di Bellinzona.
Siamo nella capitale del Canton Ticino, in posizione invidiabile, cerniera tra Nord e Sud Europa, dove si incrociano le vie che portano al San Gottardo, al Lucomagno e al San Bernardino.
Bellinzona è una cittadina adagiata nel cuore di una pianura, nella quale il Fiume Ticino lega e divide le Alpi e il Lago Maggiore.
Da Sud era vista come la chiave delle Alpi, da chi scendeva da Nord come la porta d’Italia.
Appena arrivati, immancabile una pausa golosa: alla Panetteria-pasticceria Peverelli si possono gustare i dolci tipici di Bellinzona, chiamati Bissoli, golosi dischetti di cioccolato con un ripieno di castagne. Nella parte superiore della pralina è raffigurata una biscia in cioccolato bianco, simbolo della città, che già nel 1503 era impressa sulle monete dell’epoca.
Bellinzona e il suo contado sono cresciuti nei secoli attorno ai castelli: l’architettura medievale del complesso fortificato (entrato nel patrimonio mondiale dell’UNESCO), del borgo, dei fortini e degli antichi monumenti e monasteri, dialoga con opere moderne disegnate da grandi architetti che hanno abbellito il centro storico e la regione.
I castelli sono legati alla presenza dei Visconti e degli Sforza di Milano: Castelgrande, il Castello di Montebello, il Castello di Sasso Corbaro. Nel 1242 si diceva che il Castelgrande era difeso dalla natura e dall’uomo a tal punto che nessuno l’avrebbe potuto espugnare.
Per noi che abbiamo modo di osservare quelle mura, quelle torri e quelle feritoie oggi, nel XX secolo, non è difficile immaginare l’effetto che la chiusa di Bellinzona doveva produrre nel Medioevo. Una quantità di singoli elementi si uniscono a formare un’opera che nel suo insieme rispecchia la potenza economica, politica e militare dei duchi di Milano cui si deve la grandiosa fortificazione di sbarramento nel suo aspetto definitivo.
L’ampia sommità del colle è protetta verso nord da pareti rocciose quasi verticali; accessibile da sud su gradoni meno ripidi ma sempre con discreta difficoltà, si presenta come una spianata del diametro di 150-200 m, conformata a terrazze.
Nel grande cortile spicca la costruzione più alta del Castelgrande, la snella e quadrata Torre Bianca, probabilmente duecentesca.
Il complesso imponente di Montebello (detto nel Tre e Quattrocento anche castello piccolo, nuovo o di mezzo, dal 1506 castello di Svitto, dal 1818 castello di S. Martino) sorge su uno spuntone roccioso a est del nucleo urbano di Bellinzona. Le sue origini risalgono al tardo XIII secolo.
Infine, nel punto più alto del dosso roccioso su cui sono distribuite le fortificazioni di Bellinzona, sorge il fortilizio di Sasso Corbaro (detto anche castello d’Untervaldo dal 1506, castello di S. Barbara dal 1818). Diversamente dalle altre opere di difesa, riunite dal Duecento al Quattrocento in un unico sistema integrato, questo castello si presenta come un complesso singolo, isolato su tutti i lati.
Imponenti, collegate con i castelli, sono le mura di Bellinzona, che la resero città fortificata già a metà del Trecento.
La pausa pranzo a Bellinzona, come in tutto il Canton Ticino, sarà perfetta in un grotto tipico, dove i sapori sono quelli della tradizione: polenta, minestrone, risotto con i funghi. Ottimo il Grottino Ticinese.
Da non dimenticare poi le dolcezze della enogastronomia.
La gastronomia ticinese ha saputo attingere dalle cucine lombarda e piemontese, conservando una personalità tutta sua. L’autenticità della cucina locale è ancora presente nei grotti, piccole trattorie e tipici ritrovi popolari che derivano dalle dispense invernali di vino e salumi
A Lugano ad esempio si può partecipare a un divertente e originale tour Food and Wine.
Accompagnati da una guida specializzata si scoprono le tappe fondamentali del centro storico della città, dove si gustano varie specialità ticinesi e di altri cantoni svizzeri: la torta di pane arricchita di uvetta e cioccolato, servita con salsa alla lavanda, il pesce persico, involtini di luganega e polenta, fonduta con crema di cipolle, il formaggio Zincarlìn della Valle di Muggio, un formaggio dal gusto intenso che fino al 19° secolo si produceva ancora in ogni casa, o i biscotti di Farina Bóna, la farina che si ottiene dal mais tostato, senza glutine, facilmente digeribile, con cui si fanno anche torte, spätzle, pane, pasta e zuppe. Imperdibile una sosta all’elegantissimo Ristorante Gran Café al Porto, una delle 10 Top Location della Svizzera, nato nel 1803 come ritrovo intellettuale e diventato salotto della città, che conserva nelle sale superiori il soffitto a cassettoni originale del Cinquecento. Le soste gastronomiche sono accompagnate dal delizioso vino Merlot ticinese e si concludono con una degustazione di gelato insieme ad un buon nocino.
Ottimo per viaggiare in Canton Ticino il Ticino Ticket, che permette ai turisti che pernottano in un albergo, in un ostello o in un campeggio di muoversi liberamente con i mezzi pubblici per tutta la durata del loro soggiorno, beneficiando al contempo di agevolazioni sugli impianti di risalita, le navigazioni e le principali attrattive turistiche.
Il biglietto è valido da Chiasso fino ad Airolo, in un territorio particolarmente esteso e variegato che spazia da contesti urbani come i centri di Lugano, Locarno e Bellinzona fino alle valli più nascoste www.ticket.ticino.ch – www.ticino.ch/it – www.switzerland.com – www.svizzera.it