Edouard Manet e Parigi a Palazzo Reale a Milano, a Venezia per Damien Hirst e gli artisti del vetro a Palazzo Franchetti e a Murano, a Carrara per Luca Pignatelli
Silvana Rizzi
Edouard Manet e la Parigi della luce
Imperdibile la mostra Manet e la Parigi moderna a Palazzo Reale a Milano (fino al 2 luglio www.palazzorealemilano.it). Di sala in sala scorrono gli artisti più significativi della seconda metà dell’Ottocento, da Giovanni Boldini a Edgar Dègas, da Henri Fantin-Latour a Claude Monet, da Renoir a Gauguin. Mi piace soffermarmi sull’unica donna del gruppo impressionista: Berthe Morisot, pittrice di grande talento, allieva di Jean-Baptiste Corot, modella di elezione di Manet, rappresentata nel quadro Berthe Morisot con un mazzo di violette. Quando la conosce, Manet ne resta folgorato. Forse nasce un amore segreto, ma nessuno lo saprà mai con certezza. Manet è già sposato con una prosperosa olandese e Berthe sposerà il fratello del grande Edouard. Ad affascinare Manet è la luce che riscalda le tele di Berthe di Morisot. La stessa che illumina Parigi, città dalla luce particolare, che ha ispirato i pittori en plein air.
La mostra è un invito a scoprire Parigi attraverso l’arte e i percorsi culturali che portano sulle tracce di Renoir, Monet, Manet e, mi auguro, anche Berthe Morisot, anima femminile e sensibile del gruppo. Per info: www.france.fr
I bronzi di Damien Hirst a Venezia
Treasures from the wreck of Unbelievable Damien Hirst (in italiano: i tesori dal naufragio dell’incredibile Damien Hirst) è la mostra prorompente, geniale e multicolore presentata dalla Pinault Collection a Palazzo Grassi e alla Punta della Dogana fino al 3 dicembre ( www.palazzograssi.it).
Hirst immagina di recuperare dal fondo del mare la preziosa collezione d’arte di un ricchissimo liberto dell’impero romano, affondata insieme al bastimento che la trasportava. A Palazzo Grassi un filmato racconta, in maniera straordinaria, il fantastico recupero dei preziosi oggetti. Da questo antefatto si passa alla mostra, dove Damien Hirst fa rivivere corpi di donne, di uomini, busti e teste di dimensioni diverse. Attratti, come da una calamita, si sosta davanti a giganti o a sculture in miniatura, come Mercurio, dove si abbarbicano coralli, conchiglie, alghe, in un continuo confronto tra realtà e immaginazione. O meglio, in un continuo chiedersi se l’arte può gareggiare con la spettacolarità dei mezzi di comunicazione di oggi. L’audace Damien Hirst, quello che ci ha stupito con la mucca in formalina, resta il solito geniaccio. Impossibile non vederlo.
C’è qualcosa di nuovo e di bello oggi a Venezia, anche nel mondo dell’accoglienza. A Malamocco, al Lido di Venezia, ha appena aperto le porte il Relais Alberti, una dimora trecentesca, nel centro dell’antico borgo. Ristrutturata a meraviglia, nel rispetto del passato, lontano dal turismo, è un’oasi di pace da non perdere www.relaisalberti.it
Luca Pignatelli a Carrara
“Possiamo essere solo quello che non buttiamo via”, afferma l’artista Luca Pignatelli, 55 anni.
La mostra a Palazzo Cucchiari, organizzata dalla fondazione Giorgio Conti(fino al 18 giugno, www.palazzocucchiari.it) nel centro di Carrara, racconta, attraverso le opere esposte, come l’artista concepisce la vita e l’arte. In mostra, 26 dipinti, dove dominano le lastre di metallo dipinte con busti d’imperatori romani, antiche città in rovina, richiami alle statue di epoca classica. Sono tutte finestre che gettano lo sguardo su un passato che non è scomparso.
Le opere che inneggiano al riuso dei materiali, esprimono così la continuità nel tempo. Una mostra indubbiamente interessante, che coinvolge e fa pensare il visitatore.
La Fondazione Adriano Berengo a Palazzo Franchetti
Nell’affascinante cornice barocca di Palazzo Franchetti, nel veneziano Campo Santo Stefano, la Fondazione Berengo è protagonista della mostra Glasstress (fino a novembre, www.fondazioneberengo.org).
Come ogni anno, nelle magnifiche sale del palazzo, artisti italiani e stranieri presentano opere fantastiche, che esaltano il vetro nel mondo dell’arte contemporanea. La mostra prosegue a Murano, al Campiello delle Pescheria, dove l’artista Loris Greaud riapre una fornace in disuso con un’eccezionale installazione, tra fumo, fiamme, colore e sfere di vetro irregolari appese al soffitto.
A conclusione del giro a Murano, una colazione ai Bisatei con antipasti a base di pesce appena pescato.