A Zurigo per gli anni berlinesi di Kirchner, a Venezia per la surrealista Rita Kernn-Larsen. A Sansepolcro, tra i colli toscani, per il trendissimo Caravaggio con Piero, alla Fondazione Magnani Rocca per il futurista Depero
di Silvana Rizzi
Gli anni berlinesi di Kirchner a Zurigo
Tra il 1911 e il 1917 il giovane Ernest Kirchner (1880/1938) visse a Berlino. Al grande maestro dell’espressionismo tedesco la Svizzera dedica fino al 7 maggio la mostra “Ebbrezza metropolitana/Idillio naturale: gli anni berlinesi” presso la Kunsthaus di Zurigo (www.kunsthaus.ch/kirchner/index.h).
L’esposizione ruota intorno ai sentimenti contrastanti suscitati nell’animo dell’artista, dalla vita berlinese, attiva e piena di novità , e quella tranquilla di Fehmarn, nel mar Baltico, dove l’artista soleva trascorrere i mesi estivi. Due luoghi opposti, che suscitano sentimenti opposti. In questo stato d’animo conflittuale, s’inserisce nel 1915, lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, che fa sprofondare l’artista in una crisi psicofisica da cui si riprende solo tra le montagne di Davos due anni dopo. In mostra 150 opere a esaltare il desiderio di Kirchner per una vita lontana dalle regole borghesi.
Zurigo, tranquilla e incantevole città , affacciata sul lago e circondata da montagne e colline, merita un weekend all’insegna del verde, dell’arte e anche della buona cucina. Il centro storico si presta a un bel giro a piedi, i boschi intorno e il lago con le piste ciclabili, attirano gli sportivi. Mentre raclette e fonduta al formaggio sono un must delle vecchie stube cittadine, come la Walliser Kanne o la Walliser Keller dell’Hotel Adler.
Quanto agli alberghi, alcuni propongono prezzi scontati per l’weekend. Tra questi, il bellissimo Glockenhof (www.glockenhof.ch) propone due notti a 178 euro a testa, invece di 350 euro.
I dipinti surrealisti di Rita Kernn-Larsen a Venezia
Nuova e preziosa la mostra proposta dalla Collezione Peggy Guggenheim fino al 26 giugno, per inaugurare le nuove sale espositive delle Project Rooms, destinate a mettere in rilievo artisti particolarmente importanti per Peggy Guggenheim (www.guggenheim-venice.it).
In questo caso, la danese Rita Kernn-Larsen (1904-1998) rappresenta l’inizio dell’amore e del mecenatismo di Peggy nei confronti del surrealismo, che sarebbero durati tutta la vita. Considerata una delle maggiori esponenti del surrealismo, la Larsen rivela, nelle opere esposte alla Guggenheim, la potenza dell’inconscio da cui nascono immagini e sogni, come il quadro L’aurora (1937), dove la donna-artista si identifica con la natura fertile.
I curiosi e raffinati appassionati di arte, non possono perdersi, se non altro per una visita, il JW Marriott Venice Resort&Spa, il cinque stelle lusso, appena riaperto sull’Isola delle Rose, a una decina di minuti in motoscafo da San Marco. Dalle cene con celebrity chefs al ristorante gourmet Dopolavoro, alla nuova piscina, alla Goco Spa, aperta non solo agli ospiti dell’albergo, tutto è un’esperienza da non perdere. Per chi se lo può permettere, naturalmente!!
Piero della Francesca e Caravaggio a San Sepolcro
Oggi, basta citare Caravaggio e tutti corrono! Se poi è accanto a Piero della Francesca, proprio a Sansepolcro, dove è esposta la Madonna della Misericordia, il gioco è fatto…In questo caso la mostra Nel segno di Roberto Longhi. Piero della Francesca e Caravaggio, presso il Museo Civico di San Sepolcro fino 4 giugno (www.mostrapieroecaravaggio.it/museo/sansepolcro), presenta un accostamento originale tra Caravaggio e Piero della Francesca.
Occasione per esporre insieme i due artisti è il grande critico Roberto Longhi (1890-1970), scopritore del Caravaggio, tanto da acquistare per la propria raccolta il Ragazzo morso da un ramarro, e, contemporaneamente, autore di una monografia su Piero della Francesca, fondamentale per l’innovativa lettura del pittore, che amava firmarsi Pietro dal Borgo. L’idea della mostra è ottima, anche per attirare il pubblico in questa cittadina d’arte e di antiche tradizioni, dove folclore, artigianato e industria, prima tra tutte la Buitoni, ne fanno un borgo del cuore.
Se il più noto tra gli artisti è Piero, la mostra successiva, dal 10 giugno al 5 novembre, porta in scena Luca Pacioli, uno dei più grandi matematici del Cinquecento, allievo di Piero e amico di Leonardo.
Per un weekend si consigliano B&B di charme, come la Paladina e Palazzo Magi. Tra i tanti ottimi ristoranti, suggeriamo l’Osteria giardino di Piero e il Ristorante fiorentino, in pieno centro.
Depero il mago
Andare alla Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo, nel parmense, è sempre un piacere. Prima di arrivarci, è d’obbligo una sosta alla Rocca di Fontanellato, imponente castello circondato dal fossato, che racchiude la magnifica saletta dipinta dal Parmigianino con il mito di Diana e Atteone.
Oggi, la fondazione Magnani (www.fondazionemagnani-rocca.it) presenta fino al 2 luglio la grande mostra Depero il mago. In esposizione oltre cento opere tra dipinti, collage, abiti, mobili, disegni, progetti pubblicitari per celebrare il geniale e poliedrico futurista, sempre schierato contro i modelli comuni.
Dopo la mostra, il pranzo all’ottimo ristorante della Villa dei Capolavori o al meno costoso, ma ottimo, Bistrot della Villa.