Nisyros è uno di quei posti nel mondo dove poter fuggire quando c’è la necessità di doversi ritrovare. È un’isola greca di straordinaria bellezza abitata da gente cordiale e gentile, legata ancora ad antiche tradizioni, che ospita un vulcano attivo, ma dormiente, dove poter godere di quiete e pace, in un ambiente abbastanza selvaggio da far sentire il proprio io interiore vicinissimo al cuore eruttivo di Madre Terra.
testo e foto di Raffaele Amato
Si trova nel Dodecaneso, posta tra Kos e Rodi, a 18 km di distanza dalla costa sud-occidentale della Turchia, dove fuoco e acqua, elementi vitali ed opposti, trovano una rara sintonia, configurando un ambiente naturalistico senza eguali. Questa isola vulcanica costituisce, insieme all’isola di Santorini, Milos e Methane, quello che geologicamente parlando viene denominato l’Arco Vulcanico dell’Egeo, ovvero una catena di isole in cui l’attività eruttivo-sismica-magmatica è tutt’oggi ancora presente, per lo scivolamento della Placca Africana al di sotto della Placca Ellenica. Più specificamente, Nisyros fa parte della Caldera di Kos, un’ampia area vulcanica che comprende la parte settentrionale dell’isola di Kos (Kamari/Kefalos), l’isoletta di Pathia, le Isole di Strogyli e Yali, dove la caldera di Nisyros è senza dubbio, la parte più attiva. Basta pensare che la camera magmatica, dal fondo del cratere Stefanos nel cuore della caldera di Nisyros, dista solo tre quarti di chilometro in profondità . Detto questo, però, va precisato che Nisyros deve essere considerato certamente un vulcano buono, difatti le eruzioni magmatiche sono state, non frequenti, tanto che è classificato tecnicamente come vulcano dormiente (nulla a che vedere con Santorini, responsabile del cataclisma eruttivo più famoso dell’antichità ). Non è sopito affatto, tant’è vero che il profilo idrotermale di questo vulcano, quindi la sua attività termoidrologica, e di questo siamo certi, evidenzia che i suoi molteplici spot di benefica acqua calda hanno negli ultimi anni avuto un progressivo rialzo termico. La sorgente di Loutra (tutt’ora attiva e a fruizione controllata dalle autorità comunali a prezzi irrisori), quella di Thermiani e quella della baia di Avlaki, sono tutte note e famose sin dall’antichità , come fonti di acque termali assai salutari, soprattutto per le patologie artrosiche, reumatiche o dermatologiche (psoriasi /seborrea); attualmente fanno registrare un range termico tra i 30 e i 60 gradi, comunque in ascesa rispetto al passato. In antichità questo posto era ritenuto il top del termalismo greco, e ciò ci è noto grazie ad alcune iscrizioni ritrovate in situ, che vogliono il famoso Ippocrate, padre della Medicina e minato da croniche patologie articolari, assiduo frequentatore della fonte Thermiani, ancora presente ed attiva dopo 2000 anni. Per la verità il famoso medico greco, nato a Kos a un tiro di schioppo da Nisyros, segnalava e frequentava anche le fonti termali dell’isola di Milos, ma prediligeva Thermiani per la superiore temperatura delle acque e per la composizione di queste ultime spiccatamente sulfuree. Gli abitanti di Nisyros hanno sfruttato il vulcano, oltre che per i benefici effetti termali, anche per tantissime altre preziosità , non ultima l’estrema fertilità del terreno, ricchissimo di sali minerali, che ha permesso in passato, una rigogliosa attività di coltura grazie a terrazzamenti con muri a secco che hanno reso fruibile molto terreno vulcanico.
Familiarizzando con l’isola
Al di là degli eventi storico – mitologici, resta la realtà di una piccola isola vulcanica di incommensurabile bellezza, che può soddisfare intensamente sia il viaggiatore interessato alla Grecia più antica e genuina, sia il naturalista alla scoperta di elementi e contesti primordiali, sia l’evoluto e ipertecnologico cittadino del mondo alla ricerca del proprio ego ormai disperso. Per tutte queste tipologie di afferenti, Nisyros rappresenta il posto giusto. L’isola difatti, è piccola e fuori dai classici e gettonati circuiti vacanzieri; ha un’area di 41 Km quadrati, una forma conica ed è costituita da rocce vulcaniche, divenute famosissime in antichità col nome di pietre di Nisyros, da cui si ottenevano le rotondeggianti macine dei mulini. L’attuale aspetto montuoso è stato forgiato da un’eruzione avutasi circa 15.000 anni addietro, e ancora oggi quest’isola è una miniera a cielo aperto per il prelievo di minerali come il caolino detto anche argilla bianca, la perlite porfirica (usata negli isolamenti termici e come abrasivo) e la leggerissima pietra pomice. Dalla vicina isoletta di Yali si ottiene l’ossidiana, un vetro vulcanico creato dal rapidissimo raffreddamento della lava che nel passato è stata sfruttata per la produzione di lame affilatissime, essendo un minerale facilmente scheggiabile con margini assai taglienti. Nisyros è abitata da un pugno di anime (circa 1200), concentrate prevalentemente nel centro storico di Mandraki, porto di attracco all’isola. Questo è un borgo marinaro delizioso, posto ai piedi di un massiccio roccioso da cui svetta il famoso monastero di Panagia Spiliani (Vergine Maria della Caverna), da cui si gode uno dei tramonti più belli di tutto il Mediterraneo, pari solo a quello che riempie gli occhi ad Oia, sull’isola di Santorini. Il monastero, a cui si giunge salendo una ripida scalinata, conserva un’icona della Madonna della Grotta assai venerata dai locali. Un’anziana del luogo racconta che, molti e molti anni addietro, l’icona, così come oggi viene venerata, fu ritrovata da un pastore vicino a una sorgente e sebbene deposta in una chiesa del luogo, miracolosamente per tre volte sparì per poi essere ritrovata nella grotta sovrastante Mandraki; fu così deciso di lasciarla dove era e costruirvi intorno una chiesa. Ogni 14 e 15 di agosto si svolge una festa per celebrarla, ed è una ricorrenza solenne, la più importante di Nisyros, a cui partecipano fedeli che giungono da tutte le isole vicine.
Mandraki: la capitale
È il cuore pulsante dell’isola, sede degli organi amministrativi e del museo Ecclesiastico contenente oggetti religiosi e cimeli sacri. Architettonicamente Mandraki non differisce molto dai classici villaggi greci, strutturati su di un ampio fronte mare. Le abitazioni sono tutte costruite con pietre laviche ricavate dalla caldera e imbiancate con il gesso, presente in abbondante quantità nel vulcano per effetto della sublimazione delle fumarole. Questo spiega il candido colore di quasi tutte le case di Nisyros, bianco che contrasta violentemente con il blu degli infissi. Ci si è chiesto spesso del perché gli isolani prediligessero dei contrasti cromatici così violenti per le loro case, contrasti che poi sono divenuti una tipicità isolana. Il razionale di tale comportamento è nella necessità dei pescatori di Nisyros, che spesso restavano fuori di casa per giorni, di poter riconoscere dal mare le loro abitazioni, già da grande distanza. Mandraki ha una lunga strada che costeggia il mare (paralia) ricca di negozietti pieni di souvenir dai prezzi molto accessibili, e di ristorantini tipici, alcuni votati a un’offerta culinaria di ottimo impatto palatale. Il lungomare finisce impegnando una strada scolpita nella montagna e lastricata da nero basalto; disseminato di opere artistiche il percorso conduce a Chochlaki, una delle più belle spiagge del Dodecaneso, ospitata in una baia selvaggia e dominata dal cromatismo di migliaia di piccoli sassi neri come la pece e levigati da millenni di flussi e riflussi marini. Non approfittare di questo luogo così magico per un bagno ristoratore è un assoluto sacrilegio. In estate è ovviamente abbastanza affollata, essendo la spiaggia prospiciente al borgo, ma nella tarda primavera e all’inizio dell’autunno è un vero paradiso, spesso assolutamente deserto. L’interno del borgo di Mandraki è un dedalo di viuzze, bellissime, con il fascino classico ed intramontabile dei villaggi marinareschi. Il colore acceso degli infissi dipinti di blu o talvolta di ocra, contrasta con i candidi esterni delle case per perdersi nell’azzurro del cielo quando si alza appena la testa verso l’alto, appagati da tale naturale cromoterapia. Passeggiando senza meta, una tappa imprescindibile è la piazza Likiomeni all’ombra dei grandi alberi di agrumi, per ristorarsi con fresche granite. Si può anche piacevolmente temporeggiare fra cose antiche di negozi vintage, che talvolta offrono oggetti stupefacenti a prezzi ridicoli (pizzi e merletti di squisita fattura, argenti antichi ecc.). Da non dimenticare, inoltre, di dare un’occhiata al monumento ai combattenti defunti e alla Piazza del Municipio abbellita da mosaici a pavimento di notevole fattura. Durante lo shopping nel villaggio, è imprescindibile l’acquisto di qualcosa da riportare assolutamente a casa: il tipico miele al timo di produzione locale; una bottiglia di soumada, bibita diffusa anche in altre parti delle Greci il cui sapore ricorda l’orzata, ottenuta dalla lavorazione del succo delle mandorle frammista a miele; le pietre laviche del vulcano, di cui quelle pomice hanno anche un concreto utilizzo cheratolitico, come rimedio desfoliante per calli e duroni; un infuso di rosmarino chiamato sapsycho.
Itinerario alla scoperta dell’isola: Mandraki – Pali – Emporio- Nikia
Al porto di Mandraki è possibile affittare un’auto ma è più consigliabile una moto, almeno da 125 di cc (l’isola è montuosa e vi sono salite a pendenza significativa). Impegnando la via verso il porticciolo di Pali, la prima tappa deve essere fatta alle terme comunali di Loutra, attive e di economica fruizione. Qualora soffriate di artrosi con poliartralgie o di psoriasi cutanea con ipercheratosi esfoliativa, una sosta è, e deve essere, imprescindibile e soprattutto quotidiana, protratta per tutti i giorni che resterete a Nisyros. Abbinerete, in tal modo, al piacere degli occhi e dell’anima, un benessere anche per il corpo, con terapie idrotermali antiche e di provata efficacia. Da reminiscenze di medicina termale ricordo che le fonti sorgive di acqua calda ad alta concentrazione sulfurea, e i fanghi e le argille, risultano straordinari mezzi terapeutici con la sola applicazione cutanea. Le modifiche biologiche apportate derivano, secondo i più moderni studi di idrologia, dall’azione combinata sia del calore, sia dei componenti ionici in varia concentrazione disciolti nell’acqua, sia dell’humus ovvero della quota organica rappresentata da microrganismi ed alghe naturalmente generatisi. Certa è, biologicamente parlando, un’azione antiossidante e antiinfiammatoria, con stimolo della rigenerazione cellulare e della biosintesi riparativa del collagene. Dopo il corpo ristoriamo la mente e gli occhi, raggiungendo il porticciolo di Pali o Paloi.
Pali o Paloi
È un microscopico borgo, sorto sulle rovine di un antico villaggio di epoca romana, approdo nautico del sovrastante villaggio di Emporio, dove non è difficile con la mente, far rivivere la presenza del vecchio Ippocrate mentre arrancava dolente per le sue stradine, verso le benefiche terme Thermiani. Attualmente è un porticciolo vivace per diportisti, in fase di rapida crescita; approdo dei pescatori locali ci sono cinque o sei ristoranti dalla discreta offerta enogastronomica, un minimarket e una preziosità di notevole importanza: la panetteria che sforna gustosissimi prodotti di grano e frumento. Pali è un posto ideale per prendere alloggio, se si vuole configurare una vacanza di assoluta pace fatta di quiete e mare. Già mare…. dimenticavo la tipicità logistica più importante di Pali…. è vicinissimo alla spiaggia di Lies e non molto distante dalla spiaggia di Pachia Ammos, raggiungibile a piedi con una camminata, piacevole, di un 40 minuti abbondati. Sono spiagge bellissime e selvagge che valgono da sole l’intera vacanza. Non ultima la possibilità di affittare una barca per raggiungere le spiagge delle isole vicine.
Emporios
È un vecchio villaggio costruito sul punto più alto della caldera, raggiungibile da Pali attraverso una tortuosa stradina. È quasi integralmente sgarrupato dagli esiti del terremoto del 33, ma merita assolutamente una visita, non tanto per i 16 caparbi greci che continuano ancora ad abitarci in una desolazione quasi spettrale, (me lo sono immaginato la notte: deserto, ricco di rovine e con il vulcano attivo sotto i piedi), ma per un balcone, quello della omonima taverna Balkoni, che permette una delle viste panoramiche più belle del Dodecaneso. Il cibo non è all’altezza delle migliori taverne greche, ma la location resta lo stesso qualcosa di imperdibile, come è imperdibile la tappa a valle, appena fuori dal villaggio, in un sito di sauna naturale, identificato da un mitico cartello con scritto appunto sauna. È una piccola caverna in cui emergono dei naturali sbuffi di vapori vulcanici, di cui si può godere seduti su di un improbabile appoggio. Emporios è un posto ideale per far conoscenza con gli autoctoni isolani. Potreste scoprire, con meraviglia, che pur non conoscendo una parola di greco e neanche d’inglese, è possibile interloquire amorevolmente con i più anziani ultraottantenni perché parlano tutti un buon italiano; in epoca fascista quest’isola era dominio italiano e il duce impose che nelle colonie del Dodecaneso tutti i bambini imparassero l’italiano e lo parlassero quotidianamente. Approfittate quindi della loro cordialità infinita per fare un tuffo nel passato, andando a saggiare un mondo ormai in fase di oblio. Vi parlerà di un’epoca ormai andata, fatta di pesca, agricoltura e profondo senso religioso, dove olivi, vino, agrumi e solenni festività liturgiche, scandivano un ritmo di vita legato al timore, sempre presente, di un vulcano amico ma comunque pericoloso. Un passato fatto di duro lavoro per la preparazione dei terrazzamenti con muri a secco (tavles), che a prezzo di sudore e fatica ha reso possibile l’agricoltura in quasi 20 Kmq di isola scoscesa e aspra. Oggi tutto è mutato e il turismo mordi e fuggi, altamente remunerativo, ha portato all’abbandono massiccio della florida agricoltura.
Nikia
Quello che Oia è per Santorini, Nikia rappresenta per Nisyros. Un borgo magnifico decantato da sempre. È un piccolo villaggio, non lontano da Emporios, che sembra una bomboniera. Un posto bellissimo per la presenza della più incantevole piazza di tutta la Grecia e per una vista sulla caldera assolutamente unica ed indimenticabile. La piazza sembra un luogo magico dove il tempo si è fermato e dove tutto va a rilento, anche odiernamente. La chiesa dalle candide pareti, gli anziani sornioni che siedono placidi a vecchi tavolini, i mosaici bellissimi della pavimentazione, descrivono al turista curioso, che si affaccia per la prima volta a Porta, (così si chiama questa celeberrima piazza), un acquerello d’altri tempi. Confesso che Nikia e la volontà d’immortalarla in un‘immagine fotografica è stato uno dei motivi principali che mi ha condotto, la prima volta a Nisyros. Successivamente ci sono tornato perché ritengo che un posto così tipico non esista in tutto il Mediterraneo. Presso questo villaggio ogni 21 novembre si celebra la festa della Presentazione della Vergine Maria, a cui è dedicata la chiesa della piazza. Circondata da un dedalo di viuzze strette e incantevoli, non è difficile incontrare un barbuto prete ortodosso o devote isolane con il capo coperto da sgargianti scialli.
La caldera
L’interno del vulcano è la tappa tipica di tutti i turisti. La vista è spettacolare e la possibilità di scendere nel fondo a un passo da buchi fumanti, vicinissimi a pozze di fango ribollenti e circondato da un penetrante odore sulfureo, è un’esperienza indimenticabile. Un po’ di attenzione nella discesa esplorativa è indispensabile in quanto le pozze e le fumarole si trovano su un terreno franoso, così come è proibitissimo toccare i bellissimi depositi gialli di cristallo di zolfo e le rocce, per la presenza di sostanze altamente caustiche sulla loro superficie che potrebbero causare dolorose ustioni. Il vulcano è stato eletto dall’Unione Europea sito di particolare interesse geologico e naturale. Adiacente la caldera un valido centro di informazione turistica fornisce notizie attraverso immagini e dépliant in diverse lingue. Un approfondimento geologico è possibile farlo al Museo dei Vulcani a Nikia.
Le spiagge
Si è spesso letto di superficiali lamentele di turisti distratti che denunciano in Nisyros una carenza di spiagge fruibili, dato che gran parte della costa dell’isola è inaccessibile da terra, ma un attento sopralluogo valutativo, mirante a controbattere tale tesi, documenta con i fatti che il bagnante esigente non ha proprio di che lamentarsi; per andare alla scoperta delle più belle spiagge si potrebbe iniziare da Chochlaki, contigua a Mandraki, e continuare con la White beach (Gialiskari beach) vicino Pali, o con quella di Lies; per non parlare della spiaggia di Pachia Amnos, grande e bella da lasciare senza fiato (spiaggia per nudisti), per finire con la stupenda Avlaki, sotto il villaggio di Nikia, caratterizzata da nere rocce vulcaniche. È chiaro che chi ambisce a chilometriche spiagge dorate, con ombrelloni ampi e solleciti servizi in spiaggia, questo è il posto sbagliato visto che la maggior parte delle spiagge assomigliano a quelle di Santorini con sabbia nera o rossa, spesso frammista a ciottoli. Per completezza d’informazione segnalo tra Pali e Lies, Katsouni beach una spiaggia con sabbia mista a sassi con una interessante grotta che prende il nome dal promontorio dove insiste. Qualora tale offerta fosse insufficiente c’è sempre la possibilità di affittare a poco prezzo una barca nel porto di Mandraki o di Paloi, per ricercarsi dal mare quanto da terra è difficile raggiungere, e allora un salto all’isola di Giali, a Korfos o a Nisyda, diventano tappe obbligatorie. Un‘escursione assolutamente indimenticabile è, invece, quella alla contigua isoletta di Sant’Antonio. Descrivere a parole la bellezza di questo piccolo scoglio disabitato, con una baia paradisiaca dalle acque cristalline diventa difficile, pertanto affido alle immagini l’illustrazione del contesto. Basterà solo dire che è la meta prediletta di tutte le escursioni che partono dal porto di Kefalos a Kos e che sono indirizzate a Nisyros. Una sosta di qualche ora nella baia dell’isola di Sant’Antonio è divenuta odiernamente imprescindibile, specie se si abbina al bagno ristoratore un sostanzioso barbecue di carni miste, così come fanno diversi traghetti, tra la gioia dei turisti accaldati.
Dove mangiare:
Irini: aperto dal 1981 è un ristorante a gestione familiare a Mandraki in piazza Ilikiomeni. Si mangia all’ombra di antichi alberi degustando piatti tipici della cucina isolana con ingredienti spesso coltivati dagli stessi proprietari. L’offerta culinaria è di buona qualità anche in preparazioni semplici come il tyrokafteri, una crema al formaggio piccante fatta con feta, yougurt e olio in cui è stato fatto bollire del peperoncino. La capra in umido non si può perdere www.facebook.com/RestaurantIrini/ tel. +(30)2242031365
Bacareto Margarita sul lungomare di Mandraki. Taverna gestita da un italiano ma con un menù che rispecchia la tradizione greca. Posizione straordinaria con un esborso in linea con le contenute pretese delle altre taverne www.facebook.com/BacaretoMargarita
Astradeni a Pali. Se avete seguito il mio consiglio e avete eletto Pali come luogo di residenza, risolvere l’atavico e quotidiano problema della nutrizione risulterà cosa semplice e assai gratificante per le vostre papille gustative. Una taverna di pesce, con ottimo incontro qualità prezzo, dove degustare il meglio che dio Nettuno possa offrire; io sono di parte, le taverne greche sull’acqua dove ben riempi occhi e pancia, mi fanno morire. Consiglio gli antipastini di mare e la zuppa di pesce, che qui prende il nome di Kakavia e i fiori di zucca fritto con il classico ripieno di formaggio: un tripudio di sapori genuini. Bisogna tornarci più volte per poter degustare la poliedrica offerta culinaria, il portafoglio non soffrirà di certo e il palato ne gioverà alla grande. www.facebook.com/Astradenis-Place-932159226801539/
Balkoni ad Emporios. Qualità dell’offerta culinaria buona ma con prezzi leggermente più alti della media. Il panorama è stupefacente. www.balkoni-nisiros.com/1/
Panorama. Quando si va in un posto nuovo viene da chiedersi dove vanno a mangiare fuori casa gli autoctoni. A conferma della regola che vuole le preziosità gastronomiche lontano dai punti turistici più affollati, anche in questo caso la taverna delle taverne la troviamo defilata nella zona alta di Mandraki. Qui si rifugiano gli isolani per un buon pranzo o una cena luculliana, sotto un fresco pergolato e a prezzi ridicoli.
Dove dormire:
Nisyros ha molteplici soluzioni da offrire agli occasionali visitatori. È possibile scegliere un albergo, oppure un classico studio, ovvero una camera con annesso angolo cottura, oppure una dimora in un agriturismo, o infine una lussuosa guest house cioè un’abitazione privata riadattata per l’affitto temporaneo. Soggiornare a Mandraki è assai conveniente se non si ha voglia di sposarsi e si vuole disporre di tutto a pochi passi. Per una vacanza lontano dal caos, tutta sole e spiaggia conviene uno studio o un hotel a Pali. Se si vuole disporre di lusso e agiatezza in una totale tranquillità , in un ambiente squisitamente etnico, consiglio Melanopetra a Emporio, una guest house con un buon incontro qualità prezzo in un ambiente da sogno www.melanopetra.gr
A Mandraki: Porfyris www.porfyrishotel.gr; Armonia Luxury Vacation Home tel. +30 2241 020861, la casa di Irene, su due piani a cinque minuti dal centro del borgo ed a 400 metri dal porto con wifi m_markaki@hotmail.com tel. 6981649263, Tria Adelphi (tre fratelli), piccolo hotel a gestione familiare in strategica posizione, con camere vista mare, vicinissimo al porto accanto all’ipercromatica chiesa di Agios Nikita www.nisyros3brothers.com/, Fournario casa in pietra tradizionale con possibilità di accogliere sino a 6 persone con 2 camere da letto www.fournario.com
Romantzo vicinissimo al porto con variegata offerta con vista mare o monolocali familiari  www.nisyros-romantzo.gr/
Pali Hotel a Pali, tranquillo e spartano a gestione familiare (possibilità di camere con angolo cottura) www.nisyrospalihotel.eu
Qualora non si desideri frequentare il periodico putiferio dei turisti che quotidianamente affollano Mandraki e Paloi, borgo marinaro di non più di 100 anime, è una buona alternativa, e alloggiare a Mammis Apartment (www.mammis.com) consigliabile per l’ottimo rapporto qualità prezzo, Villa Daphne Nikia villag, Anaema agrotourism www.anaema.gr
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Come arrivare a Nisyros:
La via più rapida per raggiungere Nisyros dall’Italia è con l’aereo volando sino all’isola di Kos. Dal porto di Kardamena quotidianamente un traghetto porta a Nisyros. Esiste anche la possibilità di giungere a Nisyros dal piccolo porticciolo di Kefalos, posto bellissimo dove si può alloggiare in attesa d’imbarcarsi dato che da qui i traghetti non partono quotidianamente però hanno un vantaggio straordinario, fanno tutti tappa per qualche ora alla piccola isola di Sant’Antonio. Il trasporto è a prezzi irrisori se si considera che è compresa una grigliata di carne da consumare sulla spiaggia a Sant’Antonio. Si può raggiungere l’isola anche in nave dal Pireo, dopo essere giunti ad Atene con l’aereo. Il tragitto dura dalle 7 alle 10 ore, a seconda delle tappe previste. Se disponete di una settimana vi consiglio di alloggiare un paio di giorni a Kefalos sull’isola di Kos, per dedicare poi quattro giorni pieni a Nisyros. A kefalos porto, in Kamari, vi consiglio senza remora alcuna l’Albatros studio (thealbatrossteam@gmail.com), posto meraviglioso sul porto, a gestione familiare, con piscina, vista mare e gentilezza a profusione, a prezzi ridicoli. Assicurano persino la navetta al vostro arrivo a Kos e parlano un inglese perfetto. Tale soluzione abitativa ha il vantaggio di essere a pochissimi passi dall’imbarco per Nisyros.
Link utili:
www.nisyrosvolcano.gr –Â www.nisyros.gr – www.visitnisyros.gr –Â www.nisyrosinfo.com