Paracas: là dove il deserto abbraccia il mare
di Sahara Sebastiani
La Riserva Nazionale di Paracas, con le sue bellezze naturali, le formazioni rocciose e la ricchezza di fossili, è senza dubbio una meta imperdibile per chi, amante degli animali e della natura, visita il Perù: acque calme dalle tonalità turchesi, scogliere rocciose e deserto baciati dal sole per 365 giorni rendono magico questo luogo che suggeriamo di scoprire via terra, di spiaggia in spiaggia, lungo la Carretera Panamericana, un infinito nastro d’asfalto che sale e scende lungo la costa dell’Oceano Pacifico attraverso paesaggi che sorprendono per la gamma di colori che vanno dal rosso al ruggine all’ocra al giallo. È così che, in poco più di 3 ore, viaggiando dalla capitale Lima in direzione sud, si raggiungere una delle zone più affascinanti del Perù, sia da un punto di vista paesaggistico, sia da quello naturalistico: la Riserva Nazionale di Paracas, appunto, probabilmente la porzione di costa più bella del litorale peruviano, un paradiso ecologico che si estende su una superficie di 335.000 ettari e che abbraccia la terra ferma dove sorge piccola cittadina di Paracas (il cui nome, in lingua Quechua, significa “pioggia di sabbia”) oltre a gran parte del deserto, siti archeologici del periodo pre-Inca e isole, come quelle di Ballestas.
Dichiarata zona protetta nel 1975 allo scopo di salvaguardare la fauna e la flora di quella porzione di mare e deserto del Perù, è la riserva marina più grande del Paese e ospita numerose specie avicole, tra cui i pinguini di Humboldt, zarcillos, pellicani, cormorani, e specie mammifere tra le quali morsas, nutrie, lupi di mare, delfini e balene, molte delle quali si possono osservare con un’escursione in yacht privato o imbarcazione alle Isole Ballestas, un importante santuario per la fauna marina composto da piccoli isolotti. Con uno scenario incomparabile dove regna un silenzio totale, interrotto solo dai muggiti dei leoni marini e dai richiami dei gabbiani, e dove il deserto di salnitro si offre a un mare azzurro attraverso belle spiagge, questa è sicuramente una delle destinazioni da scoprire in ogni suo angolo, via terra o per mare, per godere appieno delle bellezze naturali. Si accede alla riserva e alle sue spiagge dalla strada asfaltata che parte da Pisco (all’altezza del Km 24 della Paramericana Sud). Una volta superato il controllo, la strada diventa sterrata e, dirigendosi verso sud, si raggiungere la spiaggia di Atenas, dalle acque calme e limpide, e in 4×4 la spiaggia Los Viejos: qui potrete ammirare splendidi tramonti e una spettacolare vista dell’isola San Gallán e delle Isole Ballestas.
Da Punta Arquillo a Lagunillas vi aspettano circa 6 km di costa baciati dal vento, dal sole e costellata da spiagge, alcune delle quali nascoste. Punta Arquillo è un punto panoramico in cima alla scogliera, da cui la vista si apre sull’oceano, su una colonia di otarie che abita le rocce sottostanti e su stormi di uccelli marini che planano nel vento. Una piccola lingua di mare forma la spiaggia La Mina, dove l’acqua color smeraldo lascia senza parole e non molto distante si trova la spiaggia El Raspón, protetta da un anfiteatro roccioso. La solitaria spiaggia di Lagunillas è una tranquilla baia con sabbia bianca, ideale per chi vuole fare un bagno e per il campeggio, mentre la spiaggia Roja è caratterizzata dalla sabbia di color rosso, da cui appunto prende il nome, dovuto alla vicinanza con il massiccio Punta Santa María formato da rocce che hanno al loro interno magma solidificato. La riserva si protende ancora verso sud per qualche chilometro sotto la Penisola di Paracas. Alcune strade si diramano a est di Lagunillas fino a raggiungere la spiaggia Yumaque e La Catedral, questa chiamata così per la forma che l’oceano ha dato agli scogli della costa, anche se oggi è poco più di un faraglione a causa del crollo per il terremoto che ha colpito la zona nel 2007. Vale la pena spostarsi fino alla spiaggia Mendieta, nel cuore del deserto, a 25 Km da Paracas, una delle più belle della riserva, che si trova di fronte a due isolotti che i pescatori chiamano Tortuga e Panetón.
A circa 1,5 km a sud dal punto di accesso al parco, sorge il Centro de Interpretación della Riserva Nazionale di Paracas, dove vengono fornite informazioni sulla biodiversità, sugli ecosistemi e sulla protezione delle specie minacciate della zona. Inaugurato nel 2011, la visita del centro inizia con la proiezione di un video introduttivo sulla riserva e nella prima sala si approfondisce la conoscenza sia della zona a livello geologico che di resti fossili ritrovati. Si entra poi nel Túnel del Viento, dove viene riprodotto il vento tipico di questa zona nei mesi invernali, e ancora nella zona sottomarina per apprezzare e conoscere le specie che abitano l’ecosistema marino. Il tour prosegue al secondo piano, dove sono raccolte informazioni sulla diversità degli uccelli migratori che raggiungono la riserva per riprodursi, alimentarsi o semplicemente riposarsi (biglietto di ingresso circa € 1,40). Info: http://www.peru.travel/it