In viaggio con il gatto
Quando si deve intraprendere un viaggio col proprio gatto – che, lo ricordiamo, è un animale legato al suo luogo abituale e non ama viaggiare, – occorre non dimenticare il trasportino, l’acqua, la ciotola, i giochi, il cibo e le medicine.
Qualunque sia il mezzo di trasporto usato, per sicurezza vostra e dell’animale, il gatto deve sempre e comunque viaggiare nel trasportino, vale a dire all’interno dell’apposita gabbietta, cui deve essere stato abituato come se fosse la sua cuccia personale. Se si viaggia con più gatti, è bene utilizzare un trasportino per ogni animale, mettendo i trasportini uno di fronte all’altro, così che essi possano vedersi.
Se si viaggia in auto, il trasportino con il gatto deve essere sistemato sul piano del sedile, sopra una coperta per stabilizzarlo al meglio, fissandolo con la cintura di sicurezza. Il codice stradale prevede l’obbligatorietà del trasportino: se l’animale domestico è in auto senza trasportino, la multa può arrivare fino a 275 euro e si può perdere un punto dalla patente.
Se si vuole viaggiare in aereo, occorre verificare non solo se la compagnia aerea accetta il trasporto degli animali sui suoi velivoli, ma anche le regole e le condizioni, che variano da vettore a vettore. Normalmente le compagnie aeree accettano un solo gatto in cabina, naturalmente nel trasportino, che deve avere misure ben precise, per un peso complessivo non superiore ai 10 kilogrammi.
ln treno, sia in 1° che in 2° classe, il gatto può viaggiare all’interno del trasportino (max 70x30x50 cm) sulle ginocchia del passeggero, senza alcun biglietto supplementare o costi aggiuntivi.
Anche se si vuole viaggiare in nave, occorre per tempo verificare le regole e le condizioni, che variano da compagnia a compagnia, obbligatorio per tutte l’uso del trasportino
Ue: nuove regole sul roaming
La Commissione europea, convinta che non dovrebbero esserci limiti in termini di tempi o di volume per i consumatori quando usano i loro apparecchi mobili all’estero nell’Ue, sta proponendo nuove regole sul roaming, per evitare eventuali abusi quando, nel giugno 2017, termineranno le tariffe attualmente applicate al traffico telefonico di chi utilizza una sim card di uno Stato membro Ue in cui risiede o con il quale ha “legami stabili” (relativi ai pendolari per lavoro, agli espatriati che sono frequentemente presenti nei propri Paesi di origine, agli studenti all’estero per l’Erasmus), proprio come se fosse a casa.
Il sistema proposto dalla Commissione prevede salvaguardie per le compagnie telefoniche, preoccupate per le forti differenze di tariffe esistenti tra i vari Paesi e tra i diversi operatori e, soprattutto, per i viaggiatori.
Gli operatori dovrebbero poter controllare i profili di utilizzo per evitare che il meccanismo ‘Roam like at home’ (usa il roaming come se fossi a casa) sia oggetto di abusi: traffico domestico insignificante a fronte di quello in roaming; lunga inattività di una sim card associata con l’uso per lo più, se non esclusivamente, in roaming; sottoscrizione e uso sequenziale di più sim da parte dello stesso cliente in roaming). Nel caso in cui tali condizioni sussistano gli operatori potranno applicare piccole sovra tariffazioni (la Commissione propone un massimo di 0,04 euro al minuto per chiamata, 0,01 euro per sms e 0,0085 euro per megabyte).
In caso di disaccordo, il cliente può rivolgersi all’autorità regolatoria nazionale, che risolverà il caso.
a cura di Giovanni Guarino