A spasso nel Parco del Ticino
di Sahara Sebastiani
(Prima parte)
E’ uno, ma… sono due! Stiamo parlando del Parco del Ticino, che in realtà è suddiviso in due aree: quella del Parco naturale lombardo della Valle del Ticino, il più antico parco regionale d’Italia, creato nel 1974 e che, esteso su una superficie di oltre 91 mila ettari tra il Lago Maggiore e il Po, e il Parco naturale della Valle del Ticino in Piemonte, fondato nel 1978. Deve ovviamente il suo nome al fiume Ticino, che nasce in Svizzera e che scorre per un totale di 248 chilometri dal Passo di Novena, in territorio elvetico, sino alla sua confluenza con il Po. Ricca di un poliedrico insieme di ecosistemi, l’area del Parco comprende zone agricole (il 55 %), zone idrografiche (3%) e foreste (22%). Ma anche se ben il 20% è occupato da insediamenti urbanizzati, qui la flora e la fauna la fa da padrona: sono infatti state censite 6.235 specie viventi, di cui 3.264 animali, 1.585 vegetali e 1.386 funghi. Visitare il Parco è più facile di quanto si creda: è percorso da oltre 750 chilometri di piste ciclo-pedonali. Gli animali che si possono avvistare durante le molte escursioni possibili sono davvero tanti, così tanti che non basterà lo spazio di una sola rubrica per conoscerli tutti. Perciò… appuntamento anche il mese prossimo, per concludere assieme questo fantastico itinerario dedicato agli amanti della natura. Una sola raccomandazione: le specie che abitano il Parco sono abituate all’invadenza dell’uomo e, di conseguenza, hanno adottato uno stile di vita appartato e discreto. Cerchiamo di non disturbarli troppo…
In volo sul fiume
Sono veramente molti volatili che trovano il loro habitat ideale nelle aree umide del Parco del Ticino. Per esempio quelli appartenenti alla famiglia degli Ardeidi come la nitticora, la garzetta, l’airone cenerino, l’airone rosso e la sgarza ciuffetto: nidificano di norma tra marzo e luglio in gruppi numerosi. Tantissime anche le specie migranti che incrociano il fiume lungo le loro rotte: dalle comunissime anatre all’alzavola, il fischione, la cicogna bianca, il germano reale, il tuffetto e lo svasso maggiore. Sopra gli specchi d’acqua secondari volano la gallinella d’acqua, la folaga e il porciglione, mentre lungo le sponde nidificano la rondine di mare, il fraticello, il corriere piccolo e il piro-piro piccolo. Non mancano neppure i predatori come il raro falco di palude e il nibbio bruno, un po’ più diffuso, che fa il suo nido nei boschi, ma va a caccia vicino all’acqua. Credete sia tutto qua?
E invece no: nel cielo sopra al Parco del Ticino si possono avvistare anche il cannareccione, la cannaiola verdognola, il beccamoschino, il migliarino di palude, l’usignolo di fiume, la ballerina bianca e quella gialla, il martin pescatore, il gruccione e il topino.
Vita sommersa
Il corso del Ticino, conosciuto anche come “il Fiume Azzurro”, è il grande protagonista del Parco: ospita da gran signore una enorme quantità di pesci, primi fra tutti il cavedano, il vairone, il triotto, la scardola, l’alborella, il barbo comune, il ghiozzo, l’anguilla, il cobite, la lasca e la savetta, ma anche la carpa e la tinca. Un po’ meno comuni sono invece il pigo, il temolo, il luccio, la trota marmorata e il cobice (una varietà di salmone), mentre il ladano, un tempo prelibata vittima dei pescatori più fortunati, è oggi praticamente sparito da queste acque. Infine, non si possono dimenticare neppure alcune specie non originarie, bensì introdotte: è il caso del persico trota, della trota iridea, del salmerino, della gambusia e del pesce gatto, arrivati dal Nord America, e dei ben più temibili pesci siluro o delle carpe erbivore provenienti dall’Europa dell’Est. E… per ora ci fermiamo qui: appuntamento al mese prossimo! Info: http://ente.parcoticino.it/ – www.parcoticino.it/