Itinerario classico tra i tesori archeologici del più tranquillo dei Paesi mediorientali
Testo e foto di Claudia Farina
La Giordania è visitabile. Tutto può accadere, ovunque; la paura annichilisce, la prudenza aiuta a scegliere. La Giordania, per esempio, con Petra, Jerash, il Mar Morto, il deserto Wadi Rum, Betania, mete incastonate nell’immaginario del viaggiatore. La sua posizione geografica nel Medio Oriente penalizza, in questi ultimi anni, il turismo, ma non è coinvolta nelle guerre mediorientali grazie all’assenza di petrolio, alla barriera del deserto nero presidiato dai beduini che la preserva da Daesh e alla politica condotta dalla monarchia costituzionale. Unica, la Giordania, per la sua storia di accoglienza: conta sette milioni di abitanti e circa cinque di rifugiati fin da quando, dal 1948-49, arrivarono circa 1 milione di palestinesi cacciati dallo Stato di Israele. Misure di sicurezza si vedono ovunque, ma non opprimenti. Dunque: jalla jalla, partiamo sulle orme di Laurence d’Arabia e dell’icona Indiana Jones.
Amman, capitale del Regno Hashemita, sorge su sette alture tra il deserto e la Valle del Giordano. Bianco il colore d’insieme, moderna nel suo sviluppo più recente (metà della popolazione giordana abita qui), attrae il visitatore nella parte antica della Cittadella, sintesi di epoche con il tempio di Ercole, il Palazzo Omayyade e la chiesa bizantina. Spettacolare l’anfiteatro romano con 6 mila posti, acustica perfetta e uscite in alto per evitare vertigini. Imponenti vestigia romane esibisce Jerash, fondata più di 6.500 anni fa. Preservata per secoli sotto la sabbia, il restauro degli ultimi 70 anni ha rivelato templi, teatri, piazze, terme, coesistenti con culture preesistenti, che non finisce mai di stupire. E’ Patrimonio Unesco Umm al-Rasās, sito archeologico di epoca romana, bizantina e araba. Poco è stato riportato alla luce rispetto a quanto c’è da scoprire. Splendido il pavimento a mosaico della chiesa di Santo Stefano, in cui sono rappresentate le città bibliche di questa regione. Alta quindici metri si erge una torre che testimonia la pratica dei monaci stiliti, diffusa nella Chiesa orientale.
Madaba, a circa 35 km a sud-ovest di Amman, si trova sulla Via Regia, una strada costruita 5mila anni fa, a quasi 730 m s.l.m. Straordinaria la Mappa di Terrra Santa, il mosaico bizantino della chiesa ortodossa di S. Giorgio, che raffigura l’itinerario per raggiungere Gerusalemme attraverso 150 località. Le didascalie in greco indicano i principali siti biblici del medio Oriente, dall’Egitto alla Palestina, illustrati, in origine, da circa due milioni di tessere, di cui un terzo è giunto sino a noi. Le colonne decorate, gli interni sfarzosi e il corredo dei mosaici rendono questa chiesa meta ambita per i cristiani ortodossi. L’orizzonte dal vicino Monte Nebo spazia sulla Terra Santa, la valle del Giordano fino a Gerico e Gerusalemme, nelle giornate nitide. Secondo la tradizione ebraico – cristiana proprio sul Monte Nebo Mosè ebbe la visione della Terra Promessa e qui fu sepolto. Di una chiesa in questo luogo scrisse la famosa pellegrina romana Egeria nel 393, annotando sul suo diario di viaggio luoghi e riti della Terra Santa. Nuova vita e devozione hanno impresso i Francescani al sito, con l’acquisto nel 1932, gli scavi e la ricostruzione della basilica, riportando l’icona della croce con serpente di Mosè al centro dei luoghi mistici giordani. La fortezza di Kerak è una straordinaria architettura che mantiene gli stilemi dei suoi occupanti crociati, bizantini e arabi. Per la sua posizione strategica verso la Mecca, fu a lungo contesa tra cristiani e mussulmani.
Petra, oltre l’immaginario: in semitico era Reqem, la variopinta, come scritto nei manoscritti di Qumran. Splendida capitale dei Nabatei, fu ritrovata dall’esploratore svizzero Johann Ludwig Burckhardt nel 1812. Patrimonio dell’umanità dal 1985, dal 1993 parco nazionale archeologico è stata dichiarata nel 2007 una delle sette meraviglie del mondo moderno. Menzioni meritatissime. Posizionata nella grande valle del Wadi Araba che si estende dal Mar Morto fino al Golfo di Aqaba nel mar Rosso, fu luogo ideale per la sosta all’incrocio di vie carovaniere che collegavano l’Egitto alla Siria e l’Arabia al Mediterraneo, lungo le quali si svolgeva il commercio di spezie e seta provenienti dall’India, perle del Mar Rosso e incenso dall’ Arabia. Grazie alla disponibilità d’acqua e alla sicurezza, fu sede per quasi un millennio, dal VI secolo a.C. al III secolo, di un grande mercato, raggiungendo massimo splendore sotto i Nabatei verso la metà del I secolo d.C. Si raggiunge camminando nel Sik, profonda fessura della roccia che conduce fino alla sorprendente facciata incisa nella pietra, che i beduini chiamano il Tesoro del Faraone: un proscenio che cambia colore nelle ore diverse del giorno e introduce alla grandezza della città con il teatro, la strada colonnata, i musei, le tombe e il monastero. Petra vale da sola un viaggio in Giordania, per un’emozione rinnovabile con la visione dei film “Indiana Jones e l’ultima crociata”, “Transformer” e “Mission to Mars”. Piccola Petra o Petra la Bianca si trova a circa14 km. da Petra La Rossa, dove i Nabatei vivevano e seppellivano i propri morti. Piccola Petra fu costruita, invece, per ospitare le carovane provenienti dall’Arabia e dall’Oriente, dirette in Siria ed in Egitto. Perciò scavarono nella arenaria grotte sempre più grandi ed ospitali, con scale per la riservatezza degli ospiti.
Il Wadi Rum è il deserto giordano abitato fin dalla preistoria (8000 a.C. circa), in cui circa 30.000 incisioni rupestri decorano le superfici rocciose. Descritto da Thomas Edward Lawrence come «vasto, echeggiante e simile ad una divinità» in Seven Pillars of Wisdom, divenne la sua base operativa durante la Rivolta Araba nel 1917-18. Figure arabescate di roccia, canyon, archi e ponti naturali plasmati dalla sabbia e dal vento, si accendono di gialli e rossi incandescenti fino al marrone della notte, nell’intimo silenzio del deserto. Deserto e Mar Morto: incanti a specchio di Giordania. Alimentato dal fiume Giordano (ma l’acqua che evapora è maggiore di quella entrante, da qui la sua alta salinità, il Mar Morto si trova nel punto più basso della terra a meno 427 m. sotto il livello del mare. Le proprietà terapeutiche ed estetiche dei suoi fanghi sono note fin dall’antichità: testimonial famoso lo stesso Erode, che beneficiava delle Terme di Ma’in, 260 metri sotto il livello del mare: una cascata spettacolare che esce dalla roccia, nel paesaggio lunare del Mar Morto. La biblica “Betania oltre il Giordano” dove Gesù fu battezzato da Giovanni è stata identificata dalle scoperte archeologiche del 1996 nell’area di Tell al-Kharrar, ad un’ora di strada da Amman, con la vicina collina da cui il profeta Elia sarebbe asceso al cielo. Protetta in un parco archeologico, esibisce vasca e sorgente battesimale, chiese dalla cupola dorata, tracce di monastero e santuario, in un silenzio pregnante di misticismo. www.visitjordan.com