di Giovanni Guarino
Fumo in auto: i divieti
Dallo scorso 20 maggio sono in vigore le norme della Direttiva Ue sulla lavorazione, la presentazione e la vendita di sigarette e altri prodotti legati al tabacco. Non si possono, ad esempio, più vendere i pacchetti da 10 sigarette e le confezioni di tabacco sfuso non possono superare i 30 grammi. Sono state anche introdotte immagini e frasi shock sulla dannosità delle sigarette che devono occupare il 65% del pacchetto: parole e fotografie che dovrebbero convincere gli adulti ad abbandonare il tabacco e i giovani a non accendere mai la prima … sigaretta. Sono off limits anche gli additivi che rendono il tabacco più attrattivo o gli aromi caratterizzanti. Queste norme si aggiungono a quelle del Decreto Legislativo 12 gennaio 2016, n. 6, che, dallo scorso 2 febbraio, vietano il fumo al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza, costretti, altrimenti, a respirare un fumo passivo concentrato. La relativa sanzione è disciplinata dall’articolo 7 della Legge 11 novembre 1975, n. 584, aggiornato dall’articolo 52, comma 20, della Legge 448/2001: i trasgressori sono soggetti alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 25 a euro 250. La misura della sanzione è raddoppiata se la violazione è commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini. Le norme prevedono anche la multa, che può raggiungere i 300 euro, chi getta mozziconi per terra.
Fondo di garanzia e nuove normative a tutela dei consumatori
La Legge n. 215/2015 ha abrogato il Fondo pubblico, attualmente in capo al MIBACT, istituito in occasione del recepimento della Direttiva comunitaria sui pacchetti (314/90), che comunque coprirà tutti i pacchetti sottoscritti prima dalla fine del mese di giugno. Per i pacchetti sottoscritti dal 1° luglio 2016 invece la normativa introduce l’obbligo, sia per tour operator che per agenzie di viaggio organizzatrici, di dotarsi, autonomamente, di una copertura a garanzia del loro rischio di fallimento o insolvenza. Considerando la fumosità della normativa, la mancanza dei decreti di attuazione e l’estrema difficoltà per le singole imprese private di reperire sul mercato soluzioni effettivamente praticabili – polizze assicurative o garanzie bancarie – ASTOI, l’associazione dei tour operator che aderisce a Confindustria, ha annunciato la costituzione di un Fondo di Garanzia privato, finanziato direttamente dalle quote degli associati. A tal fine lo scorso 9 giugno, presso l’Aula Magna dell’Università Bocconi, si è svolto un Convegno, organizzato da ASTOI e dall’Università Bocconi, in cui sono state affrontate le principali tematiche riguardanti la normativa nazionale ed europea in materia di pacchetti turistici. Il fondo sarà gestito da un ente terzo e prevede componenti sia finanziarie sia assicurative. Al Convegno sono intervenuti la Prof.ssa Magda Antonioli, direttore del Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi, Luca Battifora, Presidente uscente di ASTOI, e Franco Gattinoni, presidente di Gattinoni Mondo di Vacanze, con Gian Paolo Vairo, Amministratore delegato Welcom Travel Group, che hanno illustrato il punto di vista della distribuzione.
“Il fondo non avrà un importo predefinito, dovrà essere congruo alle esigenze per le quali viene creato”, ha spiegato Luca Battifora presidente Astoi. “Manca ancora un decreto attuativo del ministero, e con il Mibact stiamo ancora lavorando in queste ore. Sarà un fondo comunque che si alimenterà nel tempo, con i versamenti da parte dei tour operator e che continueranno in base al volume sviluppato. Quindi sarà un moltiplicatore”. L’avvocato Silvia Romanelli ha effettuato una analisi comparata delle principali esperienze europee: “Con questa soluzione i tour operator italiani si allineano alle esperienze in corso negli altri Paesi europei già da una ventina di anni, e si supera l’anomalia italiana di un Fondo di Garanzia gestito dal ministero, anomalia che la Ue ha imposto di correggere.
Paolo Arlandini, Consigliere Sezione finanza Confindustria Genova, Silvana Durante, legale di ASTOI, e Tito Gherardi, Responsabile commerciale Ernesto Solari Assicurazioni, hanno dibattuto sull’adempimento dell’obbligo di protezione dei consumatori dal rischio di fallimento o insolvenza degli operatori, valutando soluzioni ed opportunità sia per tour operator che per agenzie di viaggi. Tutti hanno evidenziato la necessità che il governo intervenga per rende applicabile la normativa, con nuove disposizioni, concrete, semplici ed applicabili, con particolare riferimento al campo di applicazione della normativa (solo pacchetti turistici), ai minimali ed ai massimali, alle sanzioni, che, allo stato, non sono ancora previste.
Camera dei Deputati: le multe autovelox non servono ai comuni per fare cassa
I proventi derivati dalla multe inflitte a seguito dello scatto dell’autovelox, elevate per eccesso di velocità, devono essere utilizzati non per ripianare i deficit delle amministrazioni locali, ma per migliorare la sicurezza stradale. E’ stato necessario un intervento parlamentare per indurre i ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno ad intervenire per correggere l’uso distorto degli autovelox, che, per molti enti locali, era diventato uno strumento sicuro per garantirsi entrate supplementari destinate agli scopi più disparati: gli enti locali dovranno riferire, con esattezza, quanto incassato con le multe da autovelox e precisare la destinazione di almeno il 50% dei proventi delle multe per la sicurezza stradale. Per i comuni inadempienti, sarebbe previsto un “sistema di sanzioni, efficace e immediatamente applicabile”. Sul problema era già intervenuta anche la Corte costituzionale che aveva precisato che “gli strumenti tecnici di misurazione elettronica, sono di dubbia funzionalità se non sono sottoposti a manutenzione e a verifiche periodiche”, adempimenti di rado rispettati e, soprattutto documentati e garantiti, dalle amministrazioni locali che dovrebbero destinare il 50% degli importi incassati dalla multe, “alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali”, come segnaletica, barriere, illuminazione, semafori.
Patente auto: rinnovo e revisione
Il corso di validità della patente varia in funzione dell’età del titolare e del mezzo che si guida e della categoria di patente posseduta. Non ci sono novità di rilievo per quello che riguarda il rinnovo della patente dal 2014 ad oggi: la scadenza di numerosi documenti coincide con la data di nascita del titolare. Molto, invece, è cambiato nel 2016 per ciò che riguarda la revisione della patente: dallo scorso 20 aprile, infatti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha introdotto, con apposito decreto del 15 febbraio 2016, quiz a scelta multipla (vero/falso), variando anche la tipologia di domande rispetto al passato: non coincidono più con le domande proposte in sede di conseguimento del titolo di guida. Coloro che devono rimediare a gravi infrazioni (con conseguente richiesta di riconsiderazione della capacità tecnica di guidare un mezzo) o all’esaurimento dei punti patente, dovranno, ora, rispondere ad un numero variabile di domande su tematiche inerenti norme comportamentali, significato della segnaletica stradale, effetti della guida sotto l’influenza di alcol o stupefacenti, ecc. Sono stati introdotti anche quiz informatizzati (compilazione su terminale touch screen), che permetteranno di conoscere l’esito dell’esame appena completate le immissioni.