Piccola guida pratica alla scoperta di Sperlonga, l’incantevole borgo marinaro incastonato come una perla sulla splendida riviera di Ulisse
Testo e foto di Raffaele Amato
Sperlonga più che un borgo marinaro è un luogo dell’anima, un posto di quelli che non dimentichi, dove la bellezza del contesto, evoca tali intense e profonde emozioni, da lasciare positive tracce mnesiche indelebili. Ha stregato, nel passato, gli occhi ed il cuore di sanguinari imperatori romani quale Tiberio, che vi costruì una delle sue più belle dimore, e stupisce, nel presente, per il sapore di antico che permea le viuzze del suo centro storico. Tre sono le caratteristiche di questa antica cittadina laziale non lontano da Gaeta: scale, bianco ed archi. Arroccato com’è su di un promontorio del Monte Magno, per raggiungere il cuore del villaggio, risalendo dal porto, di scale bisogna salirne, eccome, e mentre sali è il bianco che ti colpisce cromaticamente, dato che tutto, pareti, vicoli usci, è stato ridipinto di bianco, forse a ricercare un contrasto con il blu del cielo e l’azzurro del mare, o molto più praticamente per rendere visibile da lontano la propria dimora allo spossato pescatore che rientrava a casa, al mattino, dall’accesa lotta notturna con Dio Nettuno. Architettonicamente il centro storico non si discosta molto dalla struttura tipica delle città di mare, che un tempo dovevano difendersi dalle scorrerie dei predoni mussulmani. I vicoli stretti con case a più piani connesse in alto da archi e difese da  usci solidi a prova di fuoco,  davano il vantaggio di poter riversare dall’alto, sui sanguinari invasori ogni utensile o liquido atto a recare offesa.
Sono luoghi questi che hanno visto cose e misfatti agghiaccianti e dolorosi, sono strade queste in cui sono stati compiuti atti orrendi, da predoni senza scrupoli, votati al saccheggio. Quei dolori, quelle morti sono ancora vive nei ricordi degli abitanti di Sperlonga e ipercromatici murales, visibili sulle pareti di diverse case, ne mantengono una traccia per l’afferente ignaro vacanziero, affinché l’arte non faccia obliare il doloroso ricordo. Nello specifico rievocano l’invasione del 1534 del famigerato corsaro Khayr al-Din, detto  Barbarossa, che tentò di rapire invano la contessa Giulia Gonzaga, una delle più belle aristocratiche del 500, con lutti e devastazioni tra persone e cose cittadine. A farne le spese fu soprattutto Torre Truglia, un bellissimo sistema di fortificazione sul mare, a ridosso del porto, che era stata appena costruita proprio per proteggere il porto ed i suoi cittadini, torre che fu completamente rasa al suolo. Fortunatamente, a seguire, è stata poi ricostruita ed oggi è visibile ed ottimamente conservata, anche se odiernamente è destinata a utilizzi residenziali ed è uno dei punti di maggiore attrazione paesaggistica.
L’attuale porto, ai piedi del borgo, non è che un vago ricordo della vivace e produttiva struttura ittica che per secoli ha fornito sostentamento alimentare a tutta la città e l’adiacente zona limitrofa. Sogliole, merluzzi, triglie e pesce azzurro erano pescate da una nutrita flotta di lampare ,  tipiche barche fornite, a poppa, di una lampada molto grossa e potente, usata dai pescatori di notte per illuminare la superficie dell’acqua, al fine di attrarre i pesci in superficie per poi intrappolarli nella rete. Attualmente di barche ne sono rimaste molto poche e le lampare sono sparite, per far spazio ad una pesca di posta con reti, che vengono posizionate in mare al pomeriggio e issate di notte. Oggi tutto è cambiato ma il fascino del contesto è immodificato, soprattutto all’alba nel magico momento della fine della battuta di pesca. Quando le prime luci stanno uccidendo una notte ricca di fatica, dall’alto del belvedere di Sperlonga,  è possibile vedere rientrare in porto le poche barche rimaste, mentre il Maestrale increspa la superficie del mare.  Appaiono da lontano come una scia di luce in processione … e ti si stringe il cuore pensando alla lotta degli autocnoni per strappare un pescato, nel tempo, sempre più misero e poco variegato. Chissà se i rischi del mare, le frequenti delusioni per un pescato che coprirà appena le spese del carburante e i morsi del freddo, giustificano ancora un lavoro costellato di sacrifici alle intemperie:  sono cose che leggi negli sguardi dei vecchi pescatori, che al mattino ripuliscono le loro reti, mentre sperano in un domani diverso.
Attualmente Sperlonga ha di fatto mutato la propria economia, e da piccolo villaggio di pescatori, ed è divenuta una bella cittadina votata al turismo. Nel centro storico restano ad abitare non più di 430 anime, ma la città ha differenziato negli anni una zona residenziale a ridosso del lungomare, ed ultimissimamente, ha strutturato una moderna area abitativa nel limitrofo entroterra. Ha costruito ampie piazze di ritrovo sociale, forte di un mare splendido che puntualmente ogni anno viene premiato con la bandiera blu. Le spiagge sono di sabbia dorata a fine granulometria e tra quelle presenti segnaliamo quella delle Bambole e quella dell’Angolo, contigua alla Grotta di Tiberio. Quest’ultimo è appuntamento archeologico assolutamente imperdibile per chi vuole godere della bellezze antiche di una Sperlonga che vive tra passato e futuro.  La grotta era la sala dei banchetti dell’imperatore Tiberio e fu scoperta durante i lavori della sovrastante via Flacca, quando furono rinvenuti gruppi marmorei di inestimabile bellezza, che la caparbietà di un sindaco ostinato e la volontà di una popolazione attaccata alle proprie bellezze artistiche, sono riusciti a trattenere in loco, in un area museale costruita ad hoc. La città inoltre offre al vacanziere un attrezzato Centro Diving lo Sperlonga Diving Center sito all’interno del porto per immersioni nello splendido Parco Marino Riviera di Ulisse, comprendente il Parco di Monte Orlando, il Parco di Gianola e Monte di Scauri e il Monumento Naturale Villa di Tiberio e Costa Torre Capovento – Punta Cetarola.  Per la conformazione e la regolarità del regime delle brezze, l’area degli Aurunci di Sperlonga risulta essere un ottimo punto di lancio e partenza per parapendio e deltaplano, con soffici atterraggi proprio sulle spiagge adiacenti il lungomare.  Certamente non è un posto dalla movida notturna esasperata, ma soprattutto d’estate, molti lidi offrono apericene, ovvero buffet con prodotti alimentari tipici locali abbinati a musica commerciale in spiaggia sino a tarda notte.
Enogastronomia e artigianato
Sotto il profilo enogastronomico la città di Sperlonga può vantare una antica e succulenta tradizione, basata innanzitutto sui prodotti del mare che arrivano freschissimi quotidianamente dal porto e sui alcuni prodotti della terra, rinomati per la loro peculiarità autoctona, quale il famoso sedano bianco. Tra i piatti tipici ricordiamo l’antichissima zuppa di sarde, piatto povero ma gustoso, dove questo tipico pesce azzurro cotto con il pomodoro, il sedano e gli aromi terrieri viene adagiato su pezzi di pane tostato strusciati con l’aglio e conditi in olio d’oliva. Altro piatto tipico dal sapore etnico-mediterraneo è il cous cous con calamari, mandorle tostate e zucchine gialle. Da assaggiare è sicuramente il crudo di ricciola al trito di menta , dove il filetto di questo pesce d’altura appena cotto in ambiente acido (succo di limone), viene servito aromatizzato con foglioline di mentuccia, con un sapore dall’impatto palatale indimenticabile. Infine non dimenticate di chiedere le frittelle di sedano bianco con olive de acciughe. L’intreccio dello strame è una lavorazione antichissima basata sull’intreccio di fibre vegetali e mirata alla produzione di una miriade prodotti, dalle stuoie, ai canestri, da borse per riporre gli utensili agli involucri dei boccioni di vetro. Il tutto si ottiene lavorando la stramma, una pianta erbacea (Ampeladesmos mauritanicus) dalle foglie lunghe e molto resistenti presente sulle zone costiere di tutto il bacino del mediterraneo. Tale lavorazione ha una tradizione antichissima nel territorio di Sperlonga e ancora attualmente vi sino artigiani che producono pezzi, fondamentalmente a scopo decorativo per i turisti di passaggio.
Dove mangiare  e dormire
Ricciola Saracena – Piccolo locale del centro storico con tipicità territoriale e discreto incontro qualità prezzo. Via Porta Piccola Della Chiesa, tel.+39 333 214 6844
Ristorante Laocoonte – Locale storico (1968) e centralissimo gestito da una chef navigato dai menù equlibrati. Via C. Colombo 18, Sperlonga Mare, tel- +39 0771 548122
Tropical – Ristorante tipico. Comoda posizione, menù variegato e anche pizzeria. Il portafoglio non duole. Via C. Colombo 93, Sperlonga, tel.+39 0771 549621
Ristorante Il porticciolo – Splendida location all’interno del porto, menù non variegato, ma di buona qualità . Via del Porto 13, Sperlonga, tel. +39 331 729 4816
La Nave – Hotel sul mare immerso nel verde buon rapporto qualità prezzo. Via Salette 22, tel. 0771 557198
Virgilio Gran Hotel – Quattro stelle vicino al mare. Cortesia e disponibilità . Via Romita 262, tel. 0771 557600
Albergo Serenella – Direttamente sul mare. Via Cristoforo Colombo 131, tel. 0771 549186
Indirizzi utili
Sperlonga Diving Center: all’interno del porto di Sperlonga, tel. 331 727 2612
Museo Archeologico Nazionale – per visite reperti marmorei villa di Tiberio, tel. +39 0771 548028