Una terra antica … un popolo di stirpe celtica … un verde smeraldino ed una varietà di erbe e piante senza pari … in Carnia, una vacanza che rimane nel cuore
di Rosanna Fudoli e Alberto Fontana
Popolata da gente cordiale e orgogliosa, è più simile ad un villaggio che ad una regione. I suoi confini sono a nord con la Carinzia, a ovest con il Cadore, a sud ed est con le restanti aree dell’alto Friuli. Crocevia di gente e culture e prodiga di tradizioni ed esperienze, ha “sfornato” lavoratori ed artisti, che, in questa terra avara e dura, hanno sempre trovato conforto mantenendo la genuinità tipica delle persone di montagna.
Qui nascono i Cramars, quei commercianti ambulanti che esportavano sapori e saperi sulle loro spalle. Quel commercio che faceva conoscere spezie e stoffe ai “vicini” ed al mondo.
Uno spaccato della vita di un tempo e delle tradizioni lo troviamo a Tolmezzo, al Museo delle Arti Popolari Michele Gortani. Raccolta e frutto di paziente lavoro da parte di questo esimio personaggio locale, che ci fa rivivere la Carnia nelle sue peculiarità e aspetti. La collezione etnografica, che riguarda ogni momento della vita e delle tradizioni carniche, rivive in circa 30 stanze del Palazzo Campeis, nel centro della piacevole città di Tolmezzo, che sicuramente merita una passeggiata anche nelle vie del centro storico www.museocarnico.it
Altro museo di grande importanza storica è l’Iulium Carnicum di Zuglio. Questa “ultima città romana d’Italia”, come volle Giulio Cesare, conserva nel suo Civico Museo Archeologico parecchi reperti storici e ritrovamenti che si riferiscono ad un ampio arco cronologico compreso tra l’età preistorica e quella altomedievale. Quindi a quella preromana, romana e fino al Rinascimento. Temporanee mostre, come quella dedicata ai “Celti sui monti di smeraldo”, evocano “passaggi e conoscenze” di popolazioni in transito da queste montagne ed a “controllo” degli importanti corsi d’acqua del territorio www.comune.zuglio.ud.it
Sicuramente l’acqua ha reso famosa questa zona e tutt’ora è punto d’orgoglio, tra i tanti, per la gente carnica. Arta Terme ne è il fiore all’occhiello. Le benefiche proprietà dell’acqua termale della Fonte Pudia, così vicina al Monte Zoncolan ed attorniata di pinete e paesaggi dal “verde smeraldino” che tanto incantarono il Carducci, sono conosciute sin dai tempi dei romani. Dal quel tempo ad oggi, personaggi e persone comuni si sono sempre curate in queste acque. Le Terme di Arta sono disponibili con il loro prezioso bagaglio di salute: cure inalatorie, sordità rinogena, fangoterapia, balneoterapia per malattie reumatiche e dermatologiche, cure idropiniche per problematiche gastroenteriche. Che si tratti di trattamenti dai più classici ai più innovativi, la struttura, recentemente ammodernata e che vanta notevoli spazi e servizi, è aperta da aprile a novembre per le cure termali (convenzionata con il S.S.N.) e tutto l’anno per la zona wellness, con corsi e trattamenti vari. Molto comoda l’area giochi assistita, dedicata ai bambini, sia che si tratti di piccoli “ospiti” in attesa di terapie, sia che sia necessario “intrattenerli” mentre i genitori sono impegnati a “fare le cure”. Design, tranquillità, grandi vetrate che si aprono sul verde: il nuovissimo Palazzo delle Acque è un vero tempio del benessere, con due piani vasca indipendenti uno dall’altro www.termearta.it – www.comune.arta-terme.ud.it
Tra trekking, arrampicate, wellness e relax, sicuramente la Carnia in generale ed Arta in particolare offrono la possibilità di trascorrere una piacevole vacanza fatta di cose vere e molto a contatto con la natura.
Tanti gli alberghi e le strutture dedicate all’ospite. Noi abbiamo alloggiato al Hotel Gardel (www.gardel.it), da poco ristrutturato e ben gestito dalla famiglia Gardel che dal 1930 si considera un “supporto alla struttura termale, sempre disponibile per gli ospiti di tutte le età”. Aperto da Pasqua a novembre, molto curato nei particolari, propone “settimane” dedicate al benessere, agli sportivi, a chi necessita di una dieta personalizzata, all’estetica ed al relax. Con il suo piccolo ma ben fornito centro benessere propone trattamenti mirati, notevole quello alla lavanda di Venzone.
Dopo il relax, Luciana si occuperà del palato: cucina tradizionale con rivisitazioni originali e gustose, per valorizzare i piatti del territorio. Gli ospiti, che durante il giorno “si arrampicano” da queste parti, su due piedi o su due ruote, non possono che chiudere la giornata attiva, passivamente tra le mani del personale del centro benessere e a tavola a degustare manicaretti e vini di gran pregio. E, per non perdere le buone abitudini, https://artemidesite.wordpress.com/ il blog di Luciana vi segue anche a casa, con sfiziosità e curiosità gastronomiche.
Ma anche le 4 generazioni di ristoratori del ristorante Salon (www.albergosalon.it) hanno la loro da dire e da far degustare. In cucina abbiamo incontrato Antonella, che coltiva le sue erbe aromatiche dietro casa, e che, anche con quelle spontanee colte nelle varie stagioni, propone una gustosa quanto originale varietà di piatti. Piatto principe i cjarsons, nelle circa 60 varianti: il tortello farcito di erbe, bandiera della Carnia, che ci riporta ai Cramars, alle loro fatiche per trasportare le tante varietà di erbe e piante in giro per monti e valli. Queste particolari ceste che portavano in spalla erano fatte con tanti cassettini. Rientrando a casa le mogli, nel pulirle, raccoglievano “gli scarti” delle preziose piante e con un impasto ne facevano questi tortelli. Per questo ne esistono tante varietà: ognuno li faceva a modo suo. Ma anche i cidules sono una specialità di Antonella: una piccola ruota di pasta con noci, ricotta e distillato di susine che ancora oggi viene fatta nei giorni di festa e negli eventi tradizionali. Di sicuro interesse le cene tematiche dedicate alla selvaggina, alle erbe, ai funghi. Che bontà!
E per chi ama vivere totalmente a contatto con la natura ed ama i cavalli, l’Agriturismo Randis (www.agriturismorandis.it) propone settimane in scuderia, dedicate all’equitazione con corsi specifici; con le sue camere tutte in legno, molto particolari ed originali, funge anche da “colonia” per ragazzi, da 6 a 16 anni, che fuori dalle grigie città vogliono respirare aria pulita e vivere un’avventura a contatto con la natura
Per conoscere meglio la Carnia: www.carnia.it