di Sara Marchesi
Al Teatro San Babila di Milano, dal 12 al 21 febbraio, Eva Grimaldi, Andrea Roncato, Pietro De Silva, Pia Engleberth, Ludovico Fremont, Roberta Garzia e Andrea Standardi portano in scena Il marito di mio figlio di Daniele Falleri con la regia Daniele Falleri. Giorgino e Michele si sposano e decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicare loro la notizia. Ma la rivelazione della loro omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione. Una moderna commedia degli equivoci che affronta con ironia un tabù sulla cresta dell’onda in tutto il mondo: il matrimonio gay. Ma non è una storia di propaganda e non vuole portare la bandiera di nessun movimento: vuole andare oltre. Perché il vero protagonista, se ce n’è uno, è l’amore: per un compagno, per un figlio, per una madre, per un sogno, per un ideale, per se stessi, per la vita. Il 23 e 24 febbraio, invece, lo stesso palcoscenico ospita l’operetta in tre atti La vedova allegra, di Viktor Léon e Leo Stein: le finanze del Pontevedro sono in grave pericolo perché Anna, vedova del banchiere Glawari, trascorso l’anno di vedovanza ha deciso di recarsi a Parigi e magari riprendere marito. Di qui il problema. Infatti se costui non fosse un pontevedrino, l’eredità lascerebbe le casse del Pontevedro e la bancarotta sarebbe inevitabile! Il barone Zeta, ambasciatore pontevedrino a Parigi, coadiuvato dal suo segretario pasticcione, Niegus, ha un’idea geniale. Rammentando che un tempo tra Anna ed il Conte Danilo Danilowitch, pontevedrino purosangue e scapolo, ci fu del tenero, ma poi non se ne fece nulla per una questione di diversità di ceto sociale, approfitta della festa organizzata in ambasciata per il genetliaco del sovrano, per farli incontrare: forse l’antica fiamma potrebbe riaccendersi? Le cose però non vanno nel modo sperato e Anna e Danilo, anche se non hanno mai smesso di amarsi, non riescono a dimenticare gli antichi rancori. Come se non bastasse, la moglie del Barone Zeta, Valancienne, durante la festa che si tiene il giorno successivo nella villa della Glawari cede alle lusinghe di Camillo De Rossillon, un suo assiduo corteggiatore. Quando tutto sembra precipitare, ecco che il barone Zeta perdona Valancienne scoprendo che, malgrado le apparenze, si è comportata da donna onesta, mentre Anna e Danilo, dopo tanti tentennamenti, trovano il coraggio di confessarsi il loro amore. Le finanze pontevedrine sono salve e Njegus non sarà più in bolletta: finalmente gli pagheranno lo stipendio! Infine, dal 26 febbraio al 6 marzo, Barbara De Rossi è la protagonista di Medea, di Jean Anouilh, con la regia di Francesco Branchetti. (P.R.)
Si chiama Berlinale, e concentrerà l’attenzione degli appassionati su Berlino dall’11 al 21 febbraio 2016. Il Festival Internazionale del Cinema di Berlino, nato nel 1950, è la manifestazione più prestigiosa nel calendario degli eventi culturali della città . Per due settimane Berlino si trasforma in Berlinale e il simbolo dell’orsetto è visibile ovunque: 200.000 biglietti venduti a un pubblico affamato di novità e sorprese cinematografiche che partecipa appassionatamente ai molti momenti di discussione e agli interventi di registi e cast dopo le proiezioni. Oltre 400 film in programma divisi in cinque sezioni, tra le quali la Competizione ufficiale per l’Orso d’Oro e l’Orso d’Argento. I film, che devono essere di recente produzione, vengono proiettati in molte sale di Berlino spesso come Premiere internazionale. Le sezioni più seguite sono: Panorama, che presenta le novità delle produzioni indipendenti e Art-house; Forum’ specializzato in pellicole e documentari che riflettono attualità politiche e sociali da tutto il mondo, e Generation, dedicata a bambini e ragazzi. Infine, c’è la Retrospettiva, rassegna che dedica spazio a un tema particolare e dà la possibilità di godersi i classici del passato.