Conoscere la Venezia dei Veneziani. Interagire con il territorio per un turismo sostenibile
di Gabriella Poli
Sembra un gioco di parole invece è una realtà. Il progetto VivoVenetia messo a punto dalla vulcanica e preparata Cecile Rousset consente di godere della città più bella del mondo in un’ottica intelligente, colta, rispettosa dei luoghi e offre possibilità di interagire con il territorio per un turismo sostenibile, da veri viaggiatori e non da “bivaccatori”.
Abbiamo avuto un saggio di VivoVenetia quando l’ideatrice del progetto (che in realtà oltre alla città dei Dogi coinvolge tutto il Veneto e può essere duplicato ovunque) lo ha ufficialmente presentato con l’ausilio del suo staff e la collaborazione dei primi aderenti.
“Abbiamo potuto strutturare questo programma grazie alla disponibilità e all’entusiasmo di numerosi partner, senza i quali non sarebbe stato possibile raggiungere una esperienza così caleidoscopica – spiega la fondatrice Cecile Rousset, coadiuvata da Laura Brusaporco, Francesco Luca Peretti, Nicole Naccari – VivoVenetia intende trasformare il modo di vivere il territorio e di fare turismo in Veneto. Per la prima volta, diamo la possibilità alle realtà locali di scegliere il proprio cliente, senza dover subire logiche del turismo di massa. La svolta vede come protagonisti proprio le imprese, gli artigiani e gli artisti locali, che possono espandere la loro attività facendo rete assieme, in modo da raggiungere sia i turisti internazionali che i cittadini locali. Intendiamo valorizzare una nuova figura, un viaggiatore intraprendente che cerca esperienze attive: i turisti che lo desiderano diventano “abitanti di passaggio”, mentre i residenti curiosi possono vivere il proprio territorio riscoprendosi viaggiatori a casa propria, in un’ottica di “turismo a km 0”. Forti di questa rete, possiamo ridisegnare l’immagine stereotipata di Venezia ed aprire il Veneto al mondo, arrivando a costruire un nuovo rapporto tra la città e la regione, secondo il modello di economia condivisa che sta prendendo sempre più piede nel contesto attuale”.
Il programma ideato per il lancio di VivoVenetia può essere un’idea ripetibile facilmente e coinvolge le migliori realtà turistico, artistiche, culturali della città.
Ve lo proponiamo proprio con questo scopo facendo base d’appoggio in un lindo FishEye B&B, (www.fisheyebnb.it) un Bed and Breakfast a Cannaregio vicino al Ponte delle Guglie nel quartiere del Ghetto, accogliente e vivace, completamente rinnovato e accessibile a tutti anche a coloro che hanno ridotta mobilità, nel centro storico di Venezia, a pochi minuti dalla stazione, da Piazza San Marco e da tutti i maggiori luoghi di interesse della città. Il B&B è gestito da una giovane coppia, originaria di due delle più belle città d’Italia, Venezia e Roma, che dopo 3 anni di vita e lavoro a Bruxelles, ha deciso di lanciarsi in questa avventura all’insegna dell’accoglienza e dell’ospitalità.
Il nostro viaggio alla scoperta della Venezia segreta inizia dalla sede dell’Associazione Arzanà (www.arzana.org), associazione per lo studio e la conservazione delle imbarcazioni veneziane, con una conferenza del presidente che descrive la cultura materiale dello squero e della navigazione veneziana. Arzanà è il nome antico dell’Arsenale di stato veneziano tramandato da Dante nella Divina Commedia. Arzanà è stata fondata nel 1992, dall’esigenza di riunire e creare una sorta di casa comune per tutti gli esperti locali ed internazionali di etnografia e storia navale dell’Alto Adriatico, in particolare di matrice veneta. In tutti questi anni d’attività, ha acquisito una cinquantina d’imbarcazioni autoctone della laguna di Venezia. Sono tutte barche in legno, alcune a vela e/o a remi, molte delle quali divenute ormai pezzi unici. Inoltre sono anche stati recuperati attrezzi, strumentazioni ed altri reperti di interesse storico etnografico provenienti da squeri, o botteghe artigiane che hanno cessato l’attività, frutto di ritrovamenti o donazioni effettuate da privati cittadini. Il tutto è attualmente conservato nella piccola sede museale in Calle delle Pignatte a Cannaregio. Tale sede museale è un antico cantiere navale – in veneziano squero – attivo sin dal quattrocento ed efficiente fino al 1920, dove operava una delle più importanti dinastie di costruttori di gondole originari della Val di Zoldo: i Casal.
Ecco che per provare l’emozione di navigare per i canali meno noti ci si imbarca sulla Batèla a remi con Walter Fano (Associazione sportiva ‘L’altra Venezia’), la guida Cristina Rosin e la foto video reporter Viviana Silotto, oltre naturalmente lo staff di VivoVenetia. Meta campo di Madonna dell’Orto dove Cristina Rosin descrive il rapporto della città lagunare con l’acqua, la terraferma, la conformazione storica della città.
Nel campo di Madonna dell’Orto ci allieta una piccola performance dell’artista francese ma veneziana d’adozione, Caroline Barray, fondatrice di Painting in Venice, (www.paintinginvenice.com) associazione che propone, insieme al suo collega Sebastien Salva, corsi di gruppo o privati di pittura en plain air o in studio con numerose tecniche, su soggetti veneziani. “Painting in Venice – spiegano gli artisti – è un’associazione che promuove la pittura “en plein air” a Venezia, diretta da pittori paesaggisti professionisti e da professori di provata esperienza, che esercitano abitualmente nell’odierno mondo dell’arte. L’obiettivo è di insegnare i fondamenti del mestiere del pittore in modo tale da permettere di cogliere l’essenza di un paesaggio osservato dal vivo, che rimarrà un ricordo emozionale, “fatto a mano”, del soggiorno tra noi. Il lavoro si rivolge in piccoli gruppi e i professori si prenderanno cura delle vostre esigenze artistiche personali”.
“L’arte è lo sguardo ordinato – prosegue Sebastien – E’ a questa legge della tradizione classica che i professori di “Painting in Venice” si propongono di iniziarvi o semplicemente accompagnarvi nel caso il vostro livello sia già avanzato. La scelta di Venezia è dovuta al fatto che i professori vi si sono stabiliti da molto tempo, e perchè Venezia, unica e misteriosa, ci impregna in modo naturale della voglia di farne delle vedute, cosi care ai pittori classici. A Venezia si respira la storia dei più grandi capolavori dell’arte pittorica di tutti i tempi e l’incontro quotidiano con l’arte che pervade tutta la città non può che impregnare il nostro lavoro di bellezza e raffinatezza”.
Si prosegue poi con la visita alla Chiesa e al Chiostro di Madonna dell’Orto, complesso quattrocentesco sede di importanti Tiziani e Tintoretti. Tale visita è contestuale alla visita della casa del Tintoretto, in Campo dei Mori, nonché alla piccola dimostrazione che avviene nella Bottega del Tintoretto, (www.tintorettovenezia.it ) realtà che propone numerose esperienze legate alla produzione artistica all’interno del portale VivoVenetia.
La stamperia del Tintoretto è da sempre uno spazio d’incontro e un luogo di idee: gli artisti–anime della stamperia, nel corso degli anni, hanno promosso mostre e iniziative culturali, hanno avviato corsi complementari e hanno stabilito relazioni con scuole e artisti stranieri.
“Vi citiamo come esempi del nostro fervore – spiega l’artista incisore Roberto Mazzetto – “Les Editions du Dromadaire” e la mostra “Taccuino per un Viaggio”: – Nel 2000 sono nate “les Editions du Dromadaire”, casa editrice per l’infanzia creata da Florence Faval e Pierre Hornain. Il Dromadaire pubblica piccoli libri a fisarmonica a partire da progetti originali con l’intento di rivelare il mondo poetico che radica il suo linguaggio di colori e parole nella dimensione artigianale del libro e cura l’edizione di libri e immagini a tirature limitate realizzate con le tecniche della stampa d’arte (www.dromadaire.it). -“Taccuino per un viaggio” è un’iniziativa giunta alla quinta edizione: ogni anno dieci artisti, diversi per formazione, tecnica e provenienza sono invitati a compilare un diario di schizzi, pensieri e materiali che sia testimone della loro riflessione creativa dal momento in cui il Taccuino viene loro affidato sino all’appuntamento con la mostra, che diviene occasione di conoscenza e confronto fra gli artisti e i loro seguiti.
Le anime della Bottega del Tintoretto sono: Susanna Fiori, Michele Mainardi, Roberto Mazzetto, Florence Faval, Pierre Hornain, Giulia Pitacco, Luisa Carraro, Maristella Mazzetto, Sara Flores Vio, Marianna Parolin, Ann Aspinwall, Ivani Fortunato Ranieri, Erwin Schellenberger, Arianna Boldrin, Sabine Hauler, Catherine Brugnolo e tantissimi altri amici, artisti d’ogni dove e d’ogni età.
La visita prosegue presso la bottega del remér Pietro Dri, (www.ilforcolaiomatto.it) giovane artigiano veneziano che produce remi e forcole (gli scalmi per la navigazione tradizionale in laguna veneta), e che propone dimostrazioni e personali interpretazioni artistiche di questa antica arte.
Quello del remèr è un mestiere antico a Venezia. Ufficialmente risale al 1307. Il remèr era il costruttore di remi per le imbarcazioni veneziane. A questa attività è stata affiancata anche quella della costruzione delle “forcole”. Il maestro Pietro Dri (laureato in astronomia che ha ben conciliato l’osservazione del cielo con il lavoro manuale) fa rivivere nel suo laboratorio gli antichi saperi veneziani e, giorno dopo giorno, tiene viva la tradizione di una città unica al mondo. “Ciascuna forcola che realizzo è per me come un viaggio. – dice – Inizialmente studio il pezzo di tronco di noce, come fossi in una terra straniera che piano piano diventerà più amica. Definisco la forcola con attenzione nel rispetto delle venature e poi intraprendo l’esecuzione, sudando e godendo della fatica. Di tanto in tanto la osservo come un viaggiatore che gira il capo per vedere quanta strada ha fatto e si ferma un attimo a contemplare il paesaggio. Lavoro con lentezza, a volte, altre con frenesia, con vigore e con dolcezza fino ad intravvedere emergere dal legno le curve e le linee che io volevo! Finire una forcola è un po’ arrivare a un traguardo. Lo si gusta, perchè rimarrà per sempre. Qualcosa è stato creato. E bisogna attendere un po’ prima di intraprendere un altro viaggio!”.
In seguito il gruppo si dirige verso la Serigrafia Fallani (www.fallanivenezia.com) per una breve dimostrazione. Questo laboratorio ormai storico ha importato in Italia questa tecnica e oggi propone numerose attività di workshop e per la famiglia: Artigiano per un’ora – I segreti della serigrafia veneziana. Un percorso alla scoperta della Serigrafia, una tecnica di stampa che permette di sperimentare con i colori e rendere un’opera d’arte riproducibile pur mantenendo la sua unicità.
Il workshop si svolge nello storico laboratorio serigrafico di Cannaregio, in una Venezia autentica e unica in cui arte e tradizione si fondono e prendono vita negli antichi mestieri delle botteghe artigiane. Immersi in un archivio di oltre mille opere d’arte stampate dal 1968 ad oggi, apprenderete i segreti della serigrafia e, telaio e racla alla mano, proverete l’esperienza della stampa di una grafica ad un colore su un supporto a scelta tra cartoncino, t-shirt o borsa di tela, che porterete a casa come ricordo di un’avventura creativa insolita e coinvolgente; Workshop base di serigrafia artistica – Un’immersione nella tecnica di stampa preferita da Andy Warhol. Il workshop sarà suddiviso in due fasi: l’archivio storico delle stampe realizzate dal 1968 ad oggi sarà il punto di partenza per comprendere le caratteristiche tecniche e le numerose soluzioni che si possono ottenere con la serigrafia, analizzandone tutti i passaggi, dalla produzione delle matrici agli impianti di stampa. Si impareranno a riconoscere gli strumenti del mestiere, come il telaio e la racla, le varie tipologie di inchiostri e tutti gli accorgimenti che rendono questa tecnica grafica un’espressione artistica. Successivamente si passerà all’azione, dove si prepareranno i telai e i colori, e si individuerà la grafica che verrà stampata a 3 colori su un cartoncino a scelta. Workshop adatto anche a chi è convinto di non essere un artista. Unici requisiti: curiosità e voglia di giocare con i colori; Dall’idea alla stampa – Un giorno di immersione nella tecnica serigrafica nello storico laboratorio artistico veneziano, dove sperimenteremo l’elaborazione e la stampa di una propria opera grafica o fotografica. Al termine del workshop verrà consegnato un attestato di partecipazione.
Si prosegue dal Campo dei gesuiti per le Fondamenta Nove, dove a tardo pomeriggio è il momento dell’ aperitivo in barca nell’ Arsenale con l’imbarcazione ibrida della Cooperativa per l’educazione all’ecosostenibilità Il Sestante di Venezia, (www.sestantedivenezia.it)
“L’entusiasmo e l’esperienza della nostra cooperativa – spiega Fabio Cavaletto – trovano radici in un ambiente unico ed in continua evoluzione: la Laguna di Venezia. Siamo un gruppo di educatori, formatori, psicologi e guide naturalistiche che dal 2000 investe competenze e professionalità, nell’ intento di contribuire allo sviluppo del proprio territorio. Assieme ad Alessandra Tosi abbiamo fondato la cooperativa nel 1998 e da allora ne sono anche il presidente. Mi occupo della progettazione generale e della gestione dei contatti esterni anche quelli istituzionali”.
All’interno dell’Arsenale inizia l’aperitivo, con prodotti gentilmente offerti dal Consorzio di tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco (www.prosecco.it ) e prodotti tipici offerti dalla Cooperativa del Sestante di Venezia.
Sbarco ai Giardini di Sant’Elena, dove nella Serra dei Giardini (www.serradeigiardini.org) si conclude la splendida giornata con la conferenza stampa di Cecile e l’aperitivo per degustare la vasta gamma di prosecchi fruttati gentilmente forniti dal produttore coneglianese Rogante, (www.rogante.net) in combinata con alcuni assaggi dei prodotti della Latteria Perenzin (www.perenzin.com) di San Pietro di Feletto, realtà imprenditoriale pluripremiata e impegnata nella divulgazione dell’arte casearia.
Poi iniziano i festeggiamenti per l’iniziativa inaugurale di VivoVenetia con defilè di artigiani del vetro e partner. Nell’atelier operano tre creatrici di perle e gioielli in vetro di Murano: Muriel Balensi (Francia), Cristina Bedin (Italia), Susanne Sander (Germania) che amano Venezia e il vetro di Murano. Dal 2009, in collaborazione con altri designer e creatori di perle, hanno organizzato diversi eventi: sfilate, performance, happening, per promuovere l’arte del vetro e la bellezza delle perle veneziane e delle collane d’arte.
A seguire performances della band rock veneziana PunkYNada, infine a concludere Banda Nera: band esplosiva di afrobeat veneto/senegalese con la sfilata di Muranero.
Performance di tango con l’Accademia de tango argentino di Alejandro Aquino.
Due parole sulla splendida location della Serra dei Giardini, in località Castello, a pochi minuti dai Giardini della Biennale e conosciuta storicamente con il nome di Serra Margherita. La Serra è stata edificata nel 1894 con lo scopo di realizzare un “tepidarium in vetro e ferri” atto ad ospitare le palme e le altre piante decorative utilizzate per la coeva Esposizione Internazionale d’Arte. In seguito alla sua edificazione, la Serra ha rappresentato per la cittadinanza, per un arco di più di cento anni, un luogo di lavoro e di operazioni umili ma importanti, tramandate per generazioni di giardinieri fino a qualche decennio fa. I locali della Serra sono serviti per il mantenimento invernale di specie rustiche sensibili al freddo, ma anche per la produzione e la propagazione di tantissime altre, necessarie per la realizzazione delle aiuole comunali del Lido e di Venezia e per addobbare le nobili sale veneziane. All’inizio degli anni Novanta, però, la Serra è stata dismessa ed ha subito un lento declino, durato per più di un decennio. Con il suo restauro, il Comune di Venezia ha restituito alla Serra l’antico splendore, con lo scopo di conservarne da una parte l’uso originario, dall’altra di assicurarne la fruibilità pubblica, attraverso attività a contenuto botanico e naturalistico in grado di coinvolgere comunità locale e organismi istituzionali e, allo stesso tempo, costituire occasione di cultura, conoscenza ed incontro.
La Serra è in gestione a Nonsoloverde Soc. Coop. Sociale onlus dal 2010, che svolge la propria principale attività nell’ambito della manutenzione del verde pubblico e privato.
Termina qui l’intensa giornata di una Venezia meno nota, alternativa ma non per questo minore. Giornata intensa con la voglia di ricominciare.
Per maggiori informazioni: www.vivovenetia.com – info@vivovenetia.com