di Gabriella Poli
Le Città delle Fiabe, di Emanuele Roncalli (Morellini Editore www.morellinieditore.it)
Si tratta di un viaggio turistico e letterario in tutta Europa per scoprire le case, i castelli, i boschi e le località dove sono state ambientate celebri pagine della letteratura per l’infanzia. Fiabe e leggende, per la loro capacità di incantare e far sognare, da sempre attirano e incuriosiscono piccoli e grandi. La fiaba è un viaggio onirico, desta emozioni, stupore, meraviglia. Questo volume nasce dal desiderio di trasformare la fiaba in realtà, di accompagnare all’astrazione del racconto un tour fra luoghi veri, da visitare, da toccare con mano, portando i lettori dentro luoghi fantastici. Le città delle fiabe – e potremmo aggiungere, con i dovuti distinguo, delle favole – è un viaggio turistico e letterario che fa scoprire le case, i castelli, i boschi, le località dove sono state ambientate celebri pagine della letteratura per l’infanzia e che rivivono grazie a rappresentazioni, musei, festival. Questo lungo itinerario fa tappa nei Paesi di tutta Europa, dove è possibile visitare parchi, esposizioni, monumenti legati ai personaggi delle fiabe: dalla città di Andersen a quella dei fratelli Grimm, dal paese di Collodi a quello della Lindgren, e così via. Ecco dunque il castello della Bella Addormentata, il bosco di Cappuccetto Rosso, il Parco di Pinocchio, la città del Pifferaio magico, quella di Gulliver e del Gatto con gli stivali, per fare solo alcuni esempi. Alcuni capitoli propongono personaggi delle fiabe che i bambini conoscono per essere diventati i beniamini dei loro cartoons. In realtà i protagonisti di alcuni cartoni animati o di film di animazione (Walt Disney docet) – ma non solo – nascono dai testi di una fiaba. In altri casi, la fiaba è diventata un film o una serie televisiva con attori in carne e ossa. Il libro è in definitiva una guida per un viaggio da favola, una vacanza da sogno. Difficile da dimenticare.
Castelli del Milanese, di Raffaele Bagnoli (Meravigli edizioni www.meravigliedizioni.it)
Nel Milanese, tra il Ticino e l’Adda, durante tutto il medioevo e successivamente in epoca rinascimentale, sorsero numerosi castelli, a volte vere e proprie fortezze, ma spesso anche lussuose ed elaborate residenze di potenti signori che amavano circondarsi di una raffinata corte. Ponti levatoi, torri coronate da merli protettori e recinti murati costituivano le strategie di difesa più opportune. Ticino e Adda risultavano una efficace barriera contro eventuali attacchi nemici e non furono rari i casi di invasioni e aspri scontri, che videro opposte fazioni lottare fino allo stremo per il possesso del territorio e del relativo castello. I più importanti e suggestivi castelli del Milanese sono sicuramente quelli dei Visconti, i quali proteggevano i loro domini attraverso un innovativo sistema di difesa disposto in prevalenza lungo il corso dei fiumi, sistema che rendeva borghi e villaggi meno esposti ai potenziali nemici e faceva dei fortilizi un importante punto di vigilanza. Pubblicato per la prima volta nel 1982, nel corso degli anni Castelli del Milanese di Raffaele Bagnoli è stato ripetutamente ristampato. La presente edizione, opportunamente rivista e corretta alla luce delle numerose e inevitabili trasformazioni subite da svariati castelli, cascine e palazzi fortificati di cui il territorio milanese compreso fra il Ticino e l’Adda è ampiamente disseminato, è stata arricchita anche di un notevole apparato iconografico, che, assieme al gradevolissimo testo dell’autore – viandante incantato ma anche cronista attento e infaticabile – ci prende letteralmente per mano per condurci alla (ri)scoperta di un patrimonio storico, artistico e sociale inestimabile, di cui abbiamo il compito di preservare la memoria.
Vecchia Milano in cucina. Dizionario gastronomico meneghino, di Cesare Comoletti e Giovanna Falzone (Meravigli edizioni www.meravigliedizioni.it)
Questo Dizionario gastronomico meneghino è costituito da oltre duemila vocaboli dialettali disposti in ordine rigorosamente alfabetico, secondo la scrittura milanese tradizionale. Per facilitare la ricerca di una parola di cui si conosce l’accezione italiana ma non quella milanese, in appendice è stato aggiunto un repertorio italiano/milanese che elenca tutte le voci o le locuzioni italiane con la traduzione dialettale di tutti i sinonimi che compaiono nel volume. Arricchiscono inoltre il volume numerose ricette di piatti tipici della tradizione meneghina e schede dei principali locali storici della città dove è possibile assaporarli. Nato a Milano il 12 dicembre 1933, dopo la laurea in ingegneria industriale al Politecnico Cesare Comoletti cominciò ad occuparsi dell’ azienda di famiglia. Iscritto al Circolo Filologico Milanese e co-fondatore della sezione dialettale, per trent’ anni insegnò grammatica del meneghino e venne eletto presidente del Filologico nel 1996/97. Insignito nel ‘ 98 del premio Carlo Porta e cittadino benemerito, pubblicò numerosi volumi, anche come co-autore, tra cui I grandoeur de Milan, I mestée de Milan, Milano misteriosa e segreta, il Grande Dizionario Milanese (Vallardi, 2001).
La Ciclabile dei Fiori. Percorsi di salute sulla Pista Ciclabile della Riviera dei Fiori, di Gianfranco Trapani e Stefano Beschi. (Morellini Editore www.morellinieditore.it)
La pista ciclabile è una splendida occasione per un’attività di benessere e di salute e, nel contempo, una formidabile opportunità alla scoperta del territorio. La pista ciclabile della Riviera dei Fiori, inserita in un contesto ambientale unico, in mezzo al verde e alla natura, può diventare uno stimolo a modificare il rapporto con se stessi e il proprio corpo. Questo libro vuole essere una guida da consultare al momento opportuno con i consigli giusti. È proposto un programma di esercizi di ginnastica a corpo libero adatti a chi li pratica e le indicazioni sull’alimentazione quotidiana, mentre si pratica l’attività fisica. Il territorio in cui si colloca questa ciclabile si caratterizza per i suoi prodotti, tipici di uno stile alimentare mediterraneo. In particolare l’olio d’oliva extravergine, per la ricchezza di sostanze protettive, è il vero “patrimonio” della Riviera Ligure. La pista ciclabile della Riviera dei Fiori è un luogo che si frequenta una volta per poi continuare nel tempo, nell’interesse dell’utente, della collettività e dell’ambiente.