Galapagos: il Paradiso non può più attendere
di Sahara Sebastiani
Un viaggio nel tempo: come “arche di Noè” le Galapagos hanno trasportato per milioni di anni un angolo di mondo popolato da specie animali e vegetali antichissime. Alcune di queste isole vulcaniche datano circa 4 milioni di anni, mentre le più giovani sono ancora in via di formazione. I mille chilometri che le separano dalle coste dell’Ecuador e la biodiversità dei diversi ecosistemi marini e terrestri hanno permesso lo sviluppo di specie endemiche diverse da isola a isola. Così, in questo angolo di Pacifico, primo parco nazionale dell’Ecuador, Riserva Marina e Patrimonio dell’Umanità, è possibile nuotare tra iguane marine che sembrano provenire direttamente dalla Preistoria, otarie e tartarughe, mentre le fregate volteggiano in cielo. Protagonista assoluta è la tartaruga gigante che può raggiungere i 320 kg di peso e 150 anni. Differenziata in diverse sottospecie nell’arcipelago (oggi purtroppo molte in estinzione) per via dell’isolamento geografico, ha fornito a Darwin, che qui giunse nel 1835, uno degli spunti che lo portarono a elaborare le sue teorie evoluzionistiche.
Per visitare al meglio questo angolo di Paradiso che rappresenta un po’ il mito per ogni viaggiatore con la “V” maiuscola, ci si può appoggiare a un tour operator specializzato come Vuela, che propone un itinerario che parte dall’incanto di una città coloniale come Quito, capitale dell’Ecuador, per poi proseguire tra alcune delle isole più belle e affascinanti dell’arcipelago delle Galapagos: un viaggio ideale per chi ama la natura incontaminata, le alte cime, i grandi spazi… Senza parlare degli incontri ravvicinati con tartarughe, iguana e altre specie animali. Tutto comincia proprio a Quito, dove la giornata è dedicata alla visita della zona coloniale della città, nominata nel 1978 dall’Unesco Patrimonio Culturale dell’Umanità. Qui si visitano il centro storico, i parchi di El Ejido e La Alameda, la Basilica del Voto Nacional, la Piazza dell’Indipendenza, sulla quale si affacciano il Palazzo Presidenziale e l’Arcivescovado, il Municipio e la Cattedrale, la Chiesa del Sagrario, la Piazza di San Francesco, la più grande di tutto il continente, la Compagnia di Gesù, probabilmente il più interessante esempio di arte barocca in America, il complesso della Ciudad Mitad del Mundo, Monumento della Línea Equinoccial, o del Parallelo 0, e il Museo Solar Intiñán, dove si possono osservare diversi esperimenti legati alla fisica applicata all’Equatore.
Il giorno successivo si prende un volo per l’Isola di Baltra, dove si visiterà la cittadina di Puerto Ayora, si ammireranno le tartarughe giganti, i tunnel di lava e Los Gemelos, due impressionanti crateri vulcanici. Si vedrà inoltre la stazione Charles Darwin per conoscere il biosistema dell’arcipelago e le specie particolari che popolano l’Isola. Un buon sonno e poi via: con due ore e mezza di navigazione, si arriva all’Isola Bartolomè, dove si scalerà il vulcano per osservare, dalla sommità, un panorama unico. Nel pomeriggio si potrà fare snorkeling e, con un po’ di fortuna, si nuoterà fra pesci tropicali, pinguini, tartarughe marine, stelle marine, pellicani e uccelli marini. Alla sera si torna a Puerto Ayora. Si parte quindi per l’Isola di North Seymour Nord, un vero e proprio paradiso terrestre, qui potrete osservare alcune specie come le fregate, le sule dalle zampe azzurre, le iguane terrestri e nuotare a Bachas Beach insieme ai leoni marini, pesci tropicali e osservare i fenicotteri nella piccola laguna dietro la spiaggia. Il tour delle isole continua il giorno successivo con l’escursione all’Isola Isabela, la più estesa delle Galapagos, con visita di alcuni dei luoghi più interessanti come il complesso di sentieri di Los Humedales, il Muro de las Lagrimas, il Centro delle Tartarughe e la Laguna dei Fenicotteri. Nel pomeriggio visita guidata a La Tintorera, isola in cui vivono colonie di iguane marine.
Questo entusiasmante viaggio prosegue con il trekking al Vulcano Sierra Negra, il terzo vulcano attivo più grande del mondo, e al Vulcano Chico dal quale si gode una vista molto suggestiva. Il pernottamento è previsto a Isola Isabela. L’escursione del giorno seguente è dedicata ai tunnel di lava, colate di magma che sono cadute in acqua milioni di anni fa, creando centinaia di archi e gallerie, sopra e sotto l’acqua. Si rientra a Santa Cruz per il pernottamento. Alla mattina, si parte per l’aeroporto di Baltra per tornare a Quito, sostando in una fattoria organica che lavora la canna da zucchero e il caffè. È la fine del viaggio: è ora di tornare in Italia.Info: www.vuela.it