Un itinerario nelle ricchezze archeologiche della Turchia. Nella regione della costa egea. Vicino a Izmir
di Leonardo Felician
La regione della costa egea della Turchia raccoglie una quantità di siti archeologici classici da battere qualunque confronto: Troia, Focea, Mileto, Didimo, Alicarnasso (oggi Bodrum, affollata località di villeggiatura estiva), Afrodisia e naturalmente Pergamo (Bergama) ed Efeso, solo per citare i nomi più noti. La porta di ingresso a questo spettacolare mondo di vestigia della cultura greco-romana che spazia attraverso molti secoli dal buio della preistoria all’inizio del Medioevo è l’aeroporto internazionale Adnan Menderes di Izmir (Smirne), grande città di commerci e traffici marittimi, con un museo Archelogico che raccoglie molti reperti della regione. Con una macchina a noleggio in direzione nord si incontra dapprima il villaggio sul mare di Ҫandarli, dominato da una fortezza genovese del XIV secolo molto ben conservata. Poco più avanti ancora sul mare a Dikili la strada piega verso l’interno dove dopo pochi chilometri si giunge nella piana dove sorge l’abitato di Bergama, l’antica Pergamo, principale centro insieme ad Alessandria d’Egitto della diffusione della cultura ellenistica e capitale della provincia romana dell’Asia.
Oltre tre secoli di ricca fioritura artistica hanno lasciato vestigia che ancora oggi destano stupore e ammirazione, anche se la celebre Ara di Pergamo, il grande altare che dominava dall’alto dell’Acropoli è stato portato nel 1897 al Pergamon Museum di Berlino. Pergamo ha dato anche il nome alla pergamena, e la sua storia merita di essere conosciuta. Preoccupati dalla crescente concorrenza di questa città dell’Asia Minore come centro culturale, per proteggere la preminenza di Alessandria gli egiziani decisero di vietare l’esportazione a Pergamo di rotoli di papiro, all’epoca indispensabili per tramandare la scrittura. L’embargo ante litteram sollecitò la creatività e la ricerca di una soluzione alternativa: dalla pelle trattata e poi tagliata delle capre scuoiate si ottenne così una superficie ancora più adatta per memorizzare in maniera durevole scritti, disegni e immagini. Oggi si può ripercorrere questa storia nel piccolo negozio di Macit Gönlügür (www.pergamonparchment.com), la cui famiglia ha recuperato i metodi originali di produzione della pergamena antica.
Poco più avanti, nel centro di Bergama, si apre l’edificio del museo fondato con la partecipazione dell’Istituto Archeologico Tedesco nel 1924, ma attualmente in un edificio moderno e molto ben ordinato con illuminazione suggestiva. Qui si ammirano alcuni reperti archeologici dell’età del Bronzo, Arcaica, Classica, Ellenistica, Romana e Bizantina, nonché reperti  etnografici e più di 10.000 monete; nel giardino esterno sono esposte pietre tombali e sarcofagi, mentre nel giardino interno sono in mostra pezzi architettonici con bassorilievi, statue monumentali e iscrizioni su pietra. Appena fuori dal paese, in direzione sud-ovest si trovano i resti dell’Asklepion, distrutto da un terremoto nel III secolo d.C. Il nome tradotto in latino è Esculapio, dio della medicina: il serpente che ancora oggi viene usato come simbolo della salute e della medicina è uno dei simboli dell’Asklepion, che era considerato il più noto centro di cure mediche dell’antichità . Vi si accede da un viale fiancheggiato da colonne: subito a sinistra, nella parte del tempio realizzata con donazioni intorno al 150 a.C., si trovano resti dei luoghi di cura con le acque. Si visitano resti di un tempio con colonne in stile ionico, sale di terapia, corridoi, fontane e la piscina di pietra per l’acqua sacra, palazzi, mura e torri. Ma il motivo stesso della visita di Pergamo è l’alta Acropoli sui si giunge in macchina o in teleferica, un complesso monumentale molto esteso con resti di grande bellezza. Fa particolare impressione lo scosceso teatro addossato al fianco della montagna.
Per soggiornare a Bergama non ci sono alberghi di buon livello ed è meglio andare sulla costa. Una sistemazione veramente particolare vicino a Dikili è l’Oliviera Resort (www.olivieraresort.com), un piccolo e tranquillissimo boutique hotel di poco più di 20 camere che si trova su Kemel Island, cinque minuti di barca dalla costa dopo aver lasciato la macchina nel suo parcheggio privato. Si tratta di un’isola rocciosa privata immersa nella natura con mare spettacolare per immersioni. Chi invece preferisce fermarsi a Izmir, che dista un centinaio di chilometri da Bergama su un’ottima strada senza pedaggio, anche per godere della sua animazione e degli eventi cittadini, come il festival europeo del jazz, da poco concluso, o il festival di cultura e arte che si tiene nei mesi di giugno e luglio, può scegliere l’Izmir Palas (www.izmirpalas.com.tr), un albergo di proprietà familiare ristrutturato di recente che si trova in centro con camere che danno proprio sull’animata passeggiata lungomare, chiamata Cordòn dai locali. Info: www.turchia.it – www.olivieraresort.com – www.izmirpalas.com.tr