di Sara Marchesi
A Milano, al Teatro San Babila, dal 12 al 15 marzo Gaia De Laurentiis e Marco Columbro sono in scena con Alla stessa ora il prossimo anno, di Bernard Slade, per la regia di Giovanni De Feudis. È la commedia romantica più famosa e amata del XX secolo, un’icona di dolcezza: George è fuori casa per lavoro. Doris è fuori casa per un ritiro spirituale. Sono al ristorante, lui la nota e le manda una bistecca. Si, certo, alle signore si mandano fiori, ma quel ristorante è rinomato per le bistecche, non per i fiori. Comunque i due finiscono in una camera di motel californiano come per caso. Entrambi sposati con figli, entrambi benpensanti. La mattina dopo si ritrovano oppressi da un devastante senso di colpa. Tanto devastante che decidono di rivedersi. Il prossimo anno, lo stesso giorno, la stessa ora, stesso motel, stessa camera. E poi l’anno dopo, e poi l’anno dopo ancora. Anno dopo anno. Si sa come sono gli amanti, specie se si amano, ritengono se stessi e il loro amore il centro dell’universo. Là fuori scorre la storia, là fuori fanno la guerra, là fuori crollano idoli e ne sorgono di nuovi, là fuori muore la gente, ma là fuori… Qua dentro ci siamo solo noi due. I nostri figli erano bambini, ora sono donne e uomini. Mia moglie invecchia, mio marito invecchia, e noi non invecchiamo? Noi no, invecchiare è una cosa che capita agli altri, a quelli che stanno al di là della porta del motel. Chiudi la porta e il tempo smette di passare. Gli dice Lei: “ci conosciamo da così tanto tempo che comincia a sembrarmi un incesto”. Le risponde Lui: “Tanto tempo? A un giorno l’anno ci conosciamo da una ventina di giorni, abbiamo si e no rotto il ghiaccio”. Come finirà? Non finirà… Andrà avanti… Dal 20 al 29 marzo, invece, Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni e Blas Roca Rey portano in scena Ladro di razza, scritto da Gianni Clementi e con la regia di Marco Mattolini. Tutto si svolge a Roma, il 16 ottobre del 1943, un giorno che ancora oggi fa rivivere l’orrore e il lutto per il rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma da parte dei nazisti. Un modesto ladro e truffatore, Tito, abituato a inventarsi la vita, esce dal carcere, dopo aver scontato l’ennesima pena. Non può tornare a casa dei suoi, perché sulle sue tracce c’è un usuraio, noto per la sua crudeltà. Decide quindi di rifugiarsi nella catapecchia di Oreste, suo amico d’infanzia, che lavora come operaio nelle fornaci di Valle Aurelia. Tito deve assolutamente trovare al più presto dei soldi, per placare l’ira del “cravattaro”. Conosce casualmente una ricca zitella ebrea, Rachele, che vive da sola in un appartamento lussuoso del ghetto. Sarà lei la sua vittima. Tito la corteggia e, dopo un’estenuante resistenza della donna, riesce finalmente ad entrare nelle sue grazie. Ormai è di casa e pronto per il furto, in cui coinvolge anche l’amico fornaciaro. E’ l’alba del 16 ottobre 1943, il momento del rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma da parte dei nazisti. In questa storia, mai il detto “Al posto sbagliato nel momento sbagliato” fu più puntuale. Ma il piccolo uomo Tito, opportunista e vigliacco, catapultato di colpo in un episodio storico dirompente, scoprirà in sé un inaspettato coraggio che gli consentirà un grande riscatto. (P.R.) Info: www.teatrosanbabilamilano.it
Al Teatro Nuovo di Milano dal 3 al 15 marzo è in scena Teresa Mannino con lo spettacolo “Sono nata il 23”. ‘Ho voglia di raccontarmi’ dice Teresa ‘Voglio raccontare al mio pubblico la mia vita, com’ero, come sono cresciuta e come è cambiato il mondo intorno a me’. Un viaggio nella sua infanzia, tra i piccoli e grandi traumi di allora che magari poi si sono rivelati formativi. Così, passando attraverso il racconto della sua infanzia trascorsa nell’ambiente protettivo ma anche adulto e forte della sua Sicilia, dei rapporti genitori e figli, o quello dei mitici anni ’70, Teresa ci racconta la sua versione dei mutamenti avvenuti in questi ultimi anni. Tra i traumi della vita non poteva mancare quello del tradimento. La letteratura classica è piena di eroi ed eroine infedeli. Ma guarda caso le donne che tradiscono non vengono perdonate e di solito muoiono, mentre gli uomini traditori non muoiono mai, semmai sono le amanti a fare una brutta fine! Così Teresa prenderà in prestito la figura dell’eroe classico, quella di Ulisse e, alla luce dei tormenti di Penelope, rivelerà il suo potenziale di antieroe di tutti i tempi. Sono nata il ventitré è lo specchio dei suoi pensieri; e siccome pensa sempre quello che dice e dice sempre quello che pensa, sarà un’esperienza divertente seguire il suo filo logico. www.teatronuovo.it
Dal 7 al 15 marzo Bergamo ospita la 33esima edizione del Bergamo Film Meeting. Un festival internazionale da sempre attento alla riscoperta dei grandi classici del passato, con omaggi e retrospettive di ampio respiro, ma anche a quel cinema indipendente e d’autore, capace di riflettere sulle innumerevoli sfumature, trasformazioni e complessità del presente, senza timore di sperimentare nuove forme di linguaggio e di contenuti. Gli oltre 120 film in 9 giorni, provenienti dal panorama cinematografico nazionale e internazionale, offriranno una molteplicità di percorsi di visione, spunti di riflessione e di lettura, occasioni di scoperta, sorprese e molto di più. Come sempre, il programma sarà articolato in diverse sezioni: un concorso internazionale di lungometraggi, opere inedite, omaggi e retrospettive, la seconda parte della sezione “Europa: femminile singolare”, documentari, anteprime e cult movie, incontri con gli autori, workshop, mostre, uno spazio dedicato al cinema d’animazione e alle proiezioni di film per giovani e giovanissimi. www.bergamofilmmeeting.it
Al teatro Nazionale di Milano dal 17 al 29 marzo torna il trasformista Arturo Brachetti con “Brachetti che sorpresa”. Questa volta il “ciuffo più famoso d’Italia” viene catapultato nel deposito bagagli di un grande aeroporto internazionale, colmo di valigie, casse, bauli provenienti da tutto il mondo. Un luogo misterioso e affascinante colmo di oggetti ricchi di storie piene di luoghi visitati, aspirazioni, fantasie, illusioni. Assieme alle sue famose trasformazioni ealle ombre cinesi, questa volta Brachetti stupisce il suo pubblico con l’emozione della sand painting. Compagno di avventura Luca Bono, enfant prodige della magia, Luca&Tino, artisti esilaranti e stralunati, Francesco Scimemi, noto prestigiatore. Filo conduttore, naturalmente, l’illusionismo, interpretato in chiave moderna. www.teatronazionale.it
Il Castello di Duino è uno dei luoghi della poesia per eccellenza: fu proprio qui che il poeta praghese Rainer Maria Rilke compose le sue famose “Elegie Duinesi”. Sarà proprio questo romantico castello, arroccato su uno sperone roccioso a precipizio sul mare, dimora e fonte d’ispirazione per gli artisti che lo abitarono, da Johann Strauss a Gabriele D’Annunzio, da Mark Twain a Franz Liszt, fino a Paul Valéry, a ospitare l’XI edizione del Concorso Internazionale di Poesia e Teatro Castello di Duino, uno dei più prestigiosi premi letterari rivolti ai giovani di tutto il mondo, patrocinato dall’Unesco. Il concorso è in programma tra Duino e Trieste, dal 17 al 22 marzo, proprio a cavallo con la Giornata Mondiale della Poesia voluta da Unesco. La manifestazione, che prevede sei giornate d’incontri, reading, workshop, spettacoli teatrali e musicali, richiamerà anche quest’anno a Trieste giovani autori di tutto il mondo, per conferire il 22 marzo, al migliore in assoluto, la medaglia del Presidente della Repubblica, nell’ambito di una cerimonia di premiazione che si svolgerà proprio nella suggestiva cornice del Castello. Riservato ai poeti fino ai 30 anni di età, il concorso prevede una graduatoria speciale per i giovanissimi (under 16), una sezione riservata alle scuole e una sezione teatrale. http://home.castellodiduinopoesia.org