di Biancaluna Molinari
I Migliori Ristoranti di Courmayeur e dintorni è la nuova Guida, cartacea e digitale, realizzata da iMontBlanc per offrire indicazioni gastronomiche a tutti coloro che frequentano l’area italiana del Monte Bianco. Questo fascicolo tascabile è diffuso gratuitamente. Lo si può consultare e scaricare a questo link: http://goo.gl/YdXZEK .Uno strumento per iniziare a conoscere locali e ristoranti ancora prima di essere sul posto. Quei locali che hanno aderito al progetto iMontBlanc e che si trovano anche sulla APP scaricabile gratuitamente sul cellulare (iPhone e iPad e Android). La APP iMontBlanc è una guida in cui sono segnalate tutte le attività di Courmayeur, La Thuile, Pré Saint Didier, Morgex e La Salle: alberghi, bar, ristoranti, locali, negozi, agenzie immobiliari, sport, artigiani, servizi, trasporti, medici, tempo libero, numeri utili, meteo.
Quodlibet è in libreria con un bel numero di titoli dedicato al viaggio. Vi segnaliamo Tutta la solitudine che meritate. Viaggio in Islanda. di Claudio Giunta e Giovanna Silva. Baciati dalla fortuna (niente neve, poca pioggia) e sfruttando la luce delle lunghissime giornate di maggio, Claudio Giunta ha preso appunti, Giovanna Silva ha scattato le foto, e insieme hanno fatto il giro dell’Islanda, da Reykjavík a Reykjavík, con varie deviazioni fuori dal percorso della Route 1, su strade piuttosto accidentate, per vedere posti che “sentivano” (a ragione) di dover vedere. Alla fine, sulla carta è rimasto: un certo numero di immagini (non solo lava, cascate e ghiacciai ma anche centrali elettriche perse in mezzo al niente, cimiteri di campagna, una base della NATO che ha chiuso i battenti e si sta trasformando in un pezzo del paesaggio), la traccia dei colloqui con persone interessanti e un tentativo, anzi più tentativi, di risposta alla domanda: perché mai uno, venuto al mondo venti paralleli più a sud, dovrebbe amare l’Islanda?
Un altro titolo editato da Quodlibet è Oracoli, santuari e altri prodigi. Sopralluoghi in Grecia. di Dino Baldi e Marina Ballo Charmet. Nella primavera del 2012, mentre una drammatica crisi economica e finanziaria investe il Paese, Giuseppe Dino Baldi, filologo classico, e Marina Ballo Charmet, fotografa di fama internazionale, compiono una ricognizione dei luoghi sacri della Grecia continentale. Il loro viaggio li porta dal Peloponneso alla Macedonia, da Olimpia al Monte Olimpo, passando attraverso Epidauro, Eleusi, Delfi, Dodona e altri siti meno battuti dal turismo: più o meno 4.000 chilometri, fitti di strade, luoghi e paesaggi dove passato e presente s’intrecciano, si sovrappongono e a volte combattono fra loro. Cosa cercano? Prima di tutto gli oracoli, porte di comunicazione fra dèi e uomini; ma anche i luoghi che i greci, senza distinzione di etnia, riconoscevano come patrimonio identitario, e che spingevano già loro a viaggiare: i santuari e le sedi di giochi panellenici. Con prosa limpida, Dino Baldi traduce in un nuovo racconto storie, leggende, luoghi, sottraendoli ai cliché dei banchi di scuola e agli incantamenti della retorica di genere. Marina Ballo si perde e si ritrova fra le pietre, consegnando a chi legge un filo d’Arianna estraneo a ogni luogo comune iconografico. Insieme, riconoscono le sconfitte e gli splendori di una terra succube di un passato talvolta mai accaduto, una Grecia che è meno culla della civiltà occidentale e più fucina di contraddizioni antiche e mai sanate. Un osservatorio privilegiato, insomma, sulla fine, sulla trasformazione e sulla strana sopravvivenza delle cose. www.quodlibet.it
Da pochi giorni Electa ha una nuova collana: Electaphoto. Si tratta di una collana che propone monografie volte a definire profili di grandi maestri della fotografia (in tutti i suoi generi) per ricostruirne con fedeltà la storia e la fortuna. Il piano dell’opera comprende nomi importanti cui non siano state tuttavia ancora dedicate, almeno in Italia, pubblicazioni antologiche, per favorire la conoscenza aggiornata e un’analisi puntuale ed esauriente della loro opera. A tal fine il ricco repertorio di immagini e una nutrita rassegna di documenti dialogano e si intrecciano con un folto sistema di esti, affidati a specialisti, intellettuali, testimoni. Questa polifonia di voci distingue la collana dalla maggioranza delle pubblicazioni analoghe, composte solitamente da uno o più saggi introduttivi, seguiti da una scelta sequenza di tavole. Tale format in Electaphoto è riservato a originali percorsi di ricerca tematica di autori viventi come all’approfondimento di segmenti di attività e periodi meno noti di fotografi storicizzati. Alcuni volumi potranno accompagnare eventi espositivi. Dal 19 gennaio è disponibile il primo volume della collana, quello dedicato a Mario Dondero, la prima monografia completa su uno dei più grandi fotografi italiani viventi, vera e propria leggenda del fotogiornalismo mondiale. Dopo una nutrita serie di saggi iniziali che circostanziano la figura di Dondero all’interno del fotogiornalismo italiano ed europeo, in quattro sezioni vengono narrate a parole e per immagini le sue storie, cronologicamente e geograficamente, che ci aiutano a ricostruire dal suo punto di vista eventi politici, sociali, culturali del secolo “lungo”, a riconoscere in ritratto in egual modo celebrità e gente comune nell’epopea del quotidiano. Le sue più famose fotografie in nero e una discreta quantità di scatti a colore inediti, insieme alle sentite testimonianze di chi l’ha conosciuto e amato, aiutano a comporre così il libro della vita. La qualità e la ricchezza dei contributi delle più autorevoli firme del giornalismo e della cultura e la vasta, accurata selezione delle fotografie, che testimoniano oltre sessanta anni di attività, rendono il volume il primo catalogo esauriente della straordinaria opera dell’autore. Il secondo titolo, dedicato a Luigi Spina, sarà in libreria dal 24 febbraio. La nuova collana Electaphoto comprende anche originali percorsi di ricerca tematica come quello che Luigi Spina ha intrapreso recentemente nel cuore della Roma antica, tra Foro Romano e Palatino. La monografia, con le sue immagini cariche di una forte suggestione, restituisce alle vestigia dell’archeologia romana l’aura della visione degli antichi viaggiatori, degli artisti di ogni tempo, scevra dallo stereotipato consumismo iconografico dell’odierno turismo di massa. www.electaweb.it