Il nuovo volo Eurolot da Milano invita a scoprire il fascino della città polacca, candidata Città europea della cultura per il 2016
di Franca Dell’Arciprete Scotti
Forse il Veggente di Lublino aveva previsto tutto: ricchezza e distruzione, sofferenza e rinascita. E, con le sue profezie leggendarie, aveva contribuito a creare un alone fiabesco intorno a questa città. Lublino, la più orientale delle città polacche, più piccola di Cracovia, ma altrettanto favolosa, ha quasi mille anni di storia, che si leggono ancora tutti nella città vecchia. Compatto e armonioso, il centro storico si percorre tranquillamente a piedi da un capo all’altro. Due grandi porte ne segnano i confini: la porta Cracovia, unico resto delle mura difensive erette dopo l’invasione dei Tartari nel 1341, e la porta Grodzka o porta di Città. La via principale è aperta su piazze e piazzuole. La più importante è il Mercato Vecchio con i bei palazzi borghesi e nobili, rinascimentali e barocchi, dai coronamenti capricciosi, ritratti a graffito sulle facciate, portali imponenti, colonnati neoclassici. Che dimostrano la ricchezza di Lublino, soprattutto nel ‘600, quando fu luogo di scambio al centro delle direttrici europee che univano Oriente e Occidente, sede di fiere per mercanti armeni, greci, tedeschi, francesi, olandesi, inglesi. Dalla via principale si staccano piccoli passaggi, anche coperti da volte e voltoni, che conservano talvolta l’acciottolato medievale.
Al di là della porta Grodzka, che segnava la divisione tra le due città, quella ebraica e quella cristiana, si alza la massa chiara e compatta del castello, che ha avuto una lunga storia. Qui fu siglata nel 1569 la famosa Unione di Lublino che segnava la fondazione di un regno unito tra Polonia e Lituania. Nella struttura recente che si visita oggi, che risale al primo ‘900, sono conservate tuttavia due strutture architettoniche originali, molto importanti. La grande torre rotonda o donjon si percorre su una lunga scala ricavata all’interno dello spessore delle mura di 3 metri e mezzo. Un tempo prigione, poi luogo di tortura durante l’occupazione nazista, è oggi un museo del terribile periodo della seconda guerra mondiale. Dall’alto un bellissimo panorama sulla città, i campanili, le torri, le cupole, i profili a volute dei palazzi seicenteschi, le facciate colorate di case strette e alte nel cuore della città vecchia, i palazzi lontani delle periferie del periodo comunista, oggi trasformati dal colore in ariosi condomini.
Ma il gioiello della castello di Dublino è la Cappella della Santa Trinità che da sola vale il viaggio. Di origine probabilmente quattrocentesca, costruita secondo lo schema di chiesa a due piani abbastanza popolare in Europa, con la navata superiore coperta da una volta stellata sorretta da un unico potente pilastro ottagonale, la cappella della Santa Trinità é uno dei più importanti monumenti dell’arte medievale europea. Unici al mondo i dipinti bizantino russi integrati nell’architettura gotica, che furono ordinati dal re Vladislao Jagellone per unire insieme l’arte orientale a quella occidentale. Tra una profusione di angeli sono ritratte le festività dell’anno liturgico della Chiesa orientale. È sorprendente sapere che i dipinti della cappella furono completamente coperti all’inizio del secolo 19º con uno strato di intonaco, che la loro scoperta risale al 1899 e soltanto dopo 100 anni di restauro sono stati resi accessibili al pubblico nel 1997 .
Come tutti i castelli anche quello di Dublino é isolato dalla città antica. Si percorre un lungo ponte che un tempo scavalcava il fossato oggi interrato, mentre ai lati si aprono grandi spazi verdi e una grandissima area che fino agli anni ‘40 era completamente coperta da case e attraversata da strade. Era l’enorme quartiere ebraico di Lublino che i Tedeschi distrussero sistematicamente, radendolo al suolo e deportando tutta la fiorente comunità nei campi di sterminio. Lublino è la città che più di altre può rappresentare il mondo e le vicende ebraiche in Europa. Definita “Gerusalemme del Nord” e anche “Oxford ebraica”, ha vissuto una tradizione secolare che ne fece il centro di studi talmudici più raffinato e importante, luogo di formazione rabbinica, patria leggendaria del Veggente di Lublino, dotato di spirito profetico. Una comunità fiorente si era formata nei secoli, fin dal 1400, costituendo una città nella città, convivendo pacificamente con la comunità cristiana, fin dai tempi del famoso re Casimiro III. La capra simbolo della città, generosa con il suo latte per sfamare i bimbi in difficoltà, forse può alludere anche a questa bella tradizione di accoglienza.
Commerci, università, arti: tutto contribuì allo sviluppo economico e intellettuale di questo mondo. Negli anni ’40, la comunità ebraica di Lublino contava 42.000 persone su 120.000 abitanti della città. Poi la tragedia della seconda guerra mondiale, l’eliminazione del quartiere, le deportazioni, i campi di sterminio a pochi chilometri dalla città. Di tutto quel mondo sopravvissero poco più di 1000 persone. Per caso tuttavia furono trovate in una casa abbandonata 3000 lastre fotografiche, scattate tra gli anni ’10 e gli anni ‘30, che testimoniano in modo sorprendente la vita quotidiana di quella comunità in tutte le sue sfaccettature: dai matrimoni alle feste, dai giochi dei bambini alle botteghe, alle scuole rabbiniche. La vita così fissata nelle fotografie riemerge intatta all’improvviso nelle grandi foto in bianco e nero poste oggi alle finestre, sui balconi, lungo i muri delle strade, come a raccontarci le mille storie individuali passate. Ancora di più riaffiora la memoria del passato nel Teatro NN aperto nella porta Grodzka. Un teatro che é anche museo vissuto, un monumento che parla ed emoziona. Stanze nere da cui emergono elenchi di nomi, alberi spogli tra i quali spira il vento dei campi di sterminio, lunghe strisce di volti fissati nelle fotografie, cataloghi di case un tempo abitate e poi distrutte, di cui rimane una foto sbiadita, un indirizzo, una testimonianza. La visita al teatro è insieme una forma di partecipazione coinvolgente ed emozionante. Nessuno può uscire indifferente. Ed è il modo migliore per rendere omaggio alla sofferenza e alla morte.
Hotel Ilan: un albergo ricco di storia
Accademia talmudica negli anni ’30, quartier generale dell’esercito tedesco e ospedale durante la seconda guerra mondiale, sede della facoltà di medicina nel periodo comunista: oggi hotel 4 stelle ricco di atmosfera. A 800 metri dal centro storico, l’Accademia dei Saggi di Lublino, la Yeshiva Chachmei Lublin, fu un’istituzione dove si svolgeva l’educazione rabbinica. Costruita tra il 1924 e il 1930, con fondi raccolti in tutto il mondo, fu l’orgoglio della comunità ebraica polacca, dovuta all’iniziativa del famoso rabbino Shapiro, uno dei più talentuosi nella storia lublinese. L’Accademia su sei piani ospitava un refettorio, una cucina, un forno, bagni con docce e piscine rituali, una lavanderia, vari magazzini e la sala di preghiera con uno spettacolare lampadario a 16 braccia che pesava 180 kg. Dopo varie vicissitudini, dal 2013 vi è stato aperto l’Hotel Ilan, dove si respira l’autentica tradizione ebraica rivissuta alla luce della qualità e del comfort moderni. www.hotelilan.com
Una birreria di atmosfera: Browar Restauracja Grodzka 15
Atmosfera e storia popolare in questa antica birreria, dalle volte a botte in mattoni rossi. Tra caldaie e alambicchi in rame, utilizzati per la preparazione delle birre, si sviluppano le sale su tre livelli sotterranei, con foto d’epoca alle pareti e pezzi di artigianato popolare. Secondo la tradizione di Lublino, qui si trovano piatti tipici che fondono insieme la gastronomia polacca e quella ebraica. Il must del locale è l’assortimento di birre prodotte all’interno e servite alla spina, www.grodzka15.pl
Consigli utili
Per info turistiche sul Lublino e la Polonia: http://www.polonia.travel/it
Eurolot, la compagnia aerea low cost polacca, già presente a Roma Fiumicino, ha aperto due voli settimanali da Malpensa a Lublino, ottimi per collegare direttamente il Nord Italia a questa città della Polonia Orientale. I voli, una volta atterrati a Lublino, sono in connessione con il nuovo volo domestico della compagnia con destinazione Gdańsk (Danzica). www.eurolot.com