di Franca Dell’Arciprete
Bocuse d’Or Europe 2014 in Svezia per la prima volta
Nei giorni 7-8 maggio i migliori chef d’Europa si ritrovano a Stoccolma a rappresentare ognuno il proprio paese nell’ambito dei campionati europei di cucina, Bocuse d’Or Europe 2014. Il concorso si svolge presso la Fiera Internazionale di Stoccolma in concomitanza con le fiere dedicate all’enogastronomia GastroNord e Vinnordic. È la prima volta che il Bocuse d’Or Europe si svolge in Svezia e la cosa segna un riconoscimento del fatto che Stoccolma è diventata una città di primo piano in questo ambito. “L’evento concorre ad attrarre sia visitatori che futuri investitori e rafforza l’immagine della città come destinazione gastronomica creativa”, afferma Sten Nordin, sindaco di Stoccolma. Per la prima volta si è pensato di far provenire le principali materie prime utilizzate nell’ambito del concorso dallo stesso paese ospitante. I partecipanti saranno tenuti a cucinare un piatto di pesce e un piatto di carne per 12 persone in cinque ore e 35 minuti. Le principali materie prime sia per la carne che per il pesce sono state decise dal Bocuse d’Or. La materia prima per il pesce è il merluzzo carbonaro della Nordsjöfisk, insieme alle ostriche di Grebbestad dei fratelli Klemming di Grebbestad e le cozze della Scanfjord di Mollösund sulla costa occidentale. Per la carne si è optato per il maialino svedese di Gotland. Mathias Dahlgren, campione svedese Bocuse d’Or 1997, e proprietario dell’omonimo ristorante due stelle Michelin di Stoccolma, è stato designato presidente onorario e responsabile del Bocuse d’Or Europe a Stoccolma. www.visitsweden.com/svezia/Cose-da-fare-in-Svezia/Food–Drink/ – www.bocusedor-europe.com
Primavera di gusto nel Salisburghese
Con l’arrivo della bella stagione, le bellezze naturali e gastronomiche di Salisburgo e del suo land sbocciano lungo la Via Culinaria: un percorso del gusto suddiviso in sette itinerari gastronomici che, toccando oltre 200 indirizzi, guida i viaggiatori alla scoperta del territorio e dei suoi prodotti. Dai presidi Slow Food del Lungau ai caseifici bio delle malghe del Tennengau, l’esperienza della cucina locale è resa ancora più straordinaria da paesaggi idilliaci e cordiale ospitalità. 600 anni di esperienza nell’arte birraia, 200 indirizzi gourmet da non perdere, 100 cappelli da cuoco conferiti dalla guida Gault Millau a 70 ristoranti e 10 pluri-premiate regioni del gusto. Sono queste le attrazioni delle sette Vie del Gusto che compongono la Via Culinaria. Dal 2009 questa guida, giunta oggi alla sua terza edizione, accompagna infatti i viaggiatori alla scoperta dei prodotti e delle eccellenze gastronomiche della regione suggerendo i migliori itinerari del gusto tra produttori, malghe, rifugi e ristoranti. Ciascuna Via si snoda attraverso percorsi rivolti a specifiche categorie di buongustai: i palati raffinati, a caccia di sapori gourmand tra trattorie di campagna e ristoranti cittadini, i grandi carnivori, che non resteranno delusi dalle specialità di carne del Salisburghese come l’agnello alpino del Tennengau e il manzo del Pinzgau, gli amanti del pesce, ai quali i laghi e fiumi della regione regalano delizie come il salmerino della Bluntautal e il salmone alpino della Glemmtal, i bevitori di birra e grappa, che saranno appagati dai luppoli e i distillati ricavati dalla frutta locale, i golosi di dolci, invitati a perdersi tra pasticcerie e caffè dove gustare torte, pasticcini e Mozartkugel, i cioccolatini al marzapane, i patiti dei formaggi, che nella visita a malghe e caseifici rurali potranno avvalersi della consulenza di veri “Käsesommelier”, e infine gli innamorati dei rifugi, ai quali sono dedicate le creazioni di gestori e “chef dello sci” lungo le piste. Con il 50% dell’area agricola coltivata secondo i criteri dell’agricoltura biologica, il Salisburghese eccelle nel panorama europeo anche per la sostenibilità e il rispetto della tradizione nella coltivazione e lavorazione dei prodotti tipici. Noto per i suoi castelli medievali, le feste tradizionali e una natura idilliaca, il Lungau salisburghese, nominato Parco della biosfera dall’UNESCO, è anche una zona dalle antiche tradizioni culinarie, nonché un Convivium di Slow Food. La Via Culinaria propone uno speciale pacchetto di soggiorno nel Lungau salisburghese, dedicato alla scoperta delle specialità di questa regione, dalle marmellate alle erbe coltivate nelle fattorie. www.salzburgerland.com/it/salisburghese/index.html – www.vacanzeinaustria.com – www.austria.info
La nuova stagione dei Musei del Cibo della Provincia di Parma
I “Musei del Cibo della Provincia di Parma” riaprono per accogliere visitatori e scuole e far scoprire la storia delle eccellenze della Food Valley: Parmigiano Reggiano, Pomodoro, Salame e Prosciutto. Parmigiano Reggiano, Pomodoro, Salame e Prosciutto, non sono solo alcuni degli ingredienti tradizionali della cucina italiana; nel territorio di Parma questi quattro prodotti significano territorialità, tipicità e gusto. Il circuito museale “I Musei del Cibo della Provincia di Parma”, celebra dal 2003 le eccellenze gastronomiche del territorio con quattro musei dedicati. Un calendario ricco di eventi copre tutto il periodo di attività, fino a Dicembre, con giornate di apertura speciali e laboratori didattici per bambini per “apprendere divertendosi”. I Musei del Cibo della Provincia di Parma intrecciano la tradizione gastronomica e la storia del territorio. La particolarità delle strutture risiede non solo nel valore storico/architettonico dei luoghi in sé ma anche nel saldo legame tra edilizia e contenuti ospitati: il Museo del Parmigiano, a Soragna, è situato in un ex caseificio; quello del Prosciutto, si trova nell’ex Foro Boario di Langhirano, zona di lavorazione e commercio delle carni suine; il Museo del Pomodoro ha sede nella Corte di Giarola, storico centro di trasformazione agroalimentare medievale e il Museo del Salame è situato nelle cantine del Castello di Felino, ambienti da sempre scelti per la conservazione e la stagionatura dei salumi. www.museidelcibo.it
Riapre il prestigioso Relais Chateaux Villa del Quar, con il suo ristorante Arquade
Ai fornelli Alessandro Dal Degan, giovane e talentuoso chef, già membro de Les Jeunes Restaurateurs d’Europe e presenza eccellente delle Guide de l’Espresso. Lo splendido vialetto che conduce a Villa del Quar, a pochi chilometri da Verona, è già una promessa, un invito a lasciarsi tutto alle spalle per entrare in una dimensione di straordinaria bellezza. Questa incantevole dimora patrizia , curata e restaurata con grande passione dai “padroni di casa” Leopoldo ed Evelina Montresor, svela infatti le sue antiche origini attraverso la minuziosa ricerca di materiali. La Villa ospita al suo interno il ristorante Arquade, con soluzioni diverse a seconda delle esigenze dei clienti. La Serra, caratterizzata da ampie e luminose vetrate, affacciata sul rigoglioso verde circostante, ha un arredamento elegante e moderno e una mise en place trendy chic appositamente studiata anche per una clientela giovane. Le altre due sale disponibili, Trésor e Eurosia, sono in linea con lo stile della Villa, con pregiati soffitti lignei, preziosi mobiletti e delle vere chicche, come il grande lampadario di Murano di squisita fattura. Nuovo chef del ristorante Arquade, Alessandro Dal Degan classe 1981 e già baciato dal successo. Infatti, oltre ad essere chef executive del Ristorante La Tana, di Asiago, è tra i nomi eccellenti de Les Jeunes Restaurateurs d’Europe e, l’ottobre scorso, ha ottenuto l’investitura ufficiale dalle prestigiose Guide de L’Espresso. La sua brillante creatività e la sua voglia di sperimentare sono alla base della sua cucina che ha come protagonista la natura e i prodotti del territorio. Una cucina definita “materica”, proprio per quel suo modo straordinario di esaltare la materia prima, interpretandola con una personalissima elaborazione. www.hotelvilladelquar.it