di Giovanni Scotti
Aerei: compensazione per ritardi
La Corte di Giustizia europea ha confermato che il passeggero di un volo con una o più coincidenze ha diritto alla compensazione pecuniaria forfetaria (d’importo compreso tra 250 euro e 600 euro in funzione della lunghezza del volo) se il loro volo raggiunge la destinazione finale con un ritardo di durata pari o superiore a tre ore rispetto all’orario di arrivo previsto. Sempre secondo la Corte, il fatto che il ritardo del volo iniziale non abbia superato i limiti stabiliti dal diritto dell’Unione non incide sul diritto a compensazione pecuniaria. Nel caso di specie, il passeggero era munito di una prenotazione per un volo da Brema (Germania) a Asunción (Paraguay), via Parigi (Francia) e San Paolo (Brasile). Il volo da Brema con destinazione Parigi, effettuato dalla compagnia Air France, subiva un ritardo alla partenza e l’aeromobile decollava con un ritardo di circa due ore e mezza rispetto all’orario di partenza iniziale. Di conseguenza l’interessato perdeva la sua coincidenza a Parigi per San Paolo, effettuata parimenti dall’Air France, che trasferiva successivamente tale prenotazione su un volo successivo per la medesima destinazione. A causa del suo arrivo tardivo a San Paolo, il passeggero perdeva la coincidenza per Asunción originariamente prevista e ivi giungeva con un ritardo di undici ore rispetto all’orario di arrivo inizialmente previsto. L’Air France, condannata al risarcimento danni, comprensivo, in particolare, della somma di 600 euro ai sensi del regolamento, proponeva ricorso dinanzi al Bundesgerichtshof (Corte suprema federale tedesca), che ha chiesto alla Corte di giustizia se il passeggero aereo abbia diritto a compensazione pecuniaria qualora il suo volo abbia subìto un ritardo alla partenza inferiore a tre ore ma abbia raggiunto la sua destinazione finale con un ritardo di durata pari o superiore a tre ore rispetto all’orario di arrivo inizialmente previsto. (Corte di giustizia dell’Unione europea, Lussemburgo, 26 febbraio 2013Sentenza nella causa C‑11/11, Air France SA / Heinz‑Gerke Folkerts e Luz‑Tereza Folkerts).
In vigore la patente europea AM e A2
Ritorniamo sulla notizia, già pubblicata, che è in vigore la patente di guida europea, un unico modello di licenza di guida valida in tutti i paesi dell’Unione europea, per precisare che la patente di guida europea comprende in tutto 15 categorie, rispetto alle nove esistenti. Graficamente la patente è simile a quella attuale: formato card, con dati e foto del titolare da un lato, l’indicazione delle categorie sull’altro. Non è più indicata la residenza del titolare, anche se in Italia la patente continua ad essere considerata un documento di identità personale. Per passare da una categoria ad un’altra occorre sempre un esame anche se, al momento, deve ancora uscire un decreto ministeriale di chiarimenti. La vecchia “A” è ora divisa in quattro sottocategorie, conseguibili a seconda delle età e con vincoli molto precisi per quanto riguarda cilindrate e potenze massime che si è abilitati a condurre.
Patente AM – conseguibile a 14 anni, abilita alla guida di ciclomotori a 2 o 3 ruote e quadricicli leggeri con cilindrata massima di 50cc (o potenza massima di 4kW in caso di mezzi a propulsione elettrica) e velocità limitata a 45km/h. Sostituisce il Patentino – Certificato di idoneità alla guida. L’esame è uguale a quello per la patente A e si possono applicare anche le sanzioni accessorie alla patente e la decurtazione dei punti. Il trasporto del passeggero sarà consentito solo dopo il compimento dei 18 anni.
Patente A1 – conseguibile a 16 anni, abilita a guidare solo motocicli di cilindrata non superiore a 125cc e potenza non superiore a 11kW. Vietato trasportare passeggeri.
Patente A2 – ottenibile a partire dai 18 anni, abilita alla guida di motocicli con potenza massima di 35kW con rapporto peso/potenza massimo di 0,2Kw/kg. I mezzi depotenziati per rientrare nella categoria A2 non potranno derivare da motocicli dotati, in origine, di oltre 70kW.
Patente A – ottenibile dai 20 anni con un minimo di due anni di possesso di patente A2, oppure con accesso diretto (e dunque anche se in possesso di patente A1 o AM) a partire dai 24 anni. Consente di guidare qualunque motociclo. I tricicli con potenza superiore a 15 kW si possono guidare solo dai 21 anni.
Anche per le patenti B, C (camion), e D (autobus) sono state introdotte nuove sottocategorie: la B1, la C1 e la D1.
Viaggio di nozze: riconosciuto il danno da vacanza rovinata
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ci ha segnalato che una coppia in viaggio di nozze, che aveva acquistato un pacchetto “tutto incluso” per un soggiorno alle isole Seychelles, ha ottenuto dal giudice di pace il riconoscimento del danno da vacanza rovinata per essere stata costretta a cambiare tre volte la stanza a causa di malfunzionamenti e perdite d’acqua nella struttura alberghiera, pochissimi servizi e asciugamani macchiati. La tribolata vacanza alle isole Seychelles, costata 9.810,00 euro per il periodo dal 10 agosto 2010 al 25 agosto 2010, prevedeva un pacchetto formato da un pernottamento per 7 notti presso l’isola di Silhouette e per le rimanenti 6 notti nell’isola di Mahè. Sotto accusa è stata la seconda parte del viaggio a accusa di una struttura alberghiera a 4 stelle fatiscente, nonostante le rassicurazione del Tour Operator di una recente ristrutturazione degli ambienti, e dei pessimi servizi forniti ai turisti. Nella prima stanza il termostato era bloccato ed era quindi impossibile la regolazione dell’impianto di climatizzazione, nella seconda stanza c’erano perdite d’acqua provenienti dal soffitto e i letti erano senza lenzuola. La terza stanza, oltre alle perdite d’acqua dovute al condizionatore guasto, aveva anche presentato un malfunzionamento nella chiave magnetica. Il giudice di pace ha condannato il Tour Operator ad un risarcimento di 1.200 euro, pari alla seconda parte del viaggio non goduto appieno a causa della carenza dei servizi, e un danno non patrimoniale, dovuto all’unicità del viaggio e alla non piena realizzazione della vacanza come momento di piacere e riposo, pari a 400 euro. Il tour operator è stato anche condannato al pagamento delle spese di lite.