di Claudia Farina
Anteprima Amarone
È la storia di un vino di successo l’ Anteprima Amarone, dedicata all’annata 2009, ripercorsa nella manifestazione svoltasi a fine gennaio nel Palazzo della Gran Guardia di Verona alla presenza di duemila estimatori, organizzata dal Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella. L’Anteprima, giunta alla decima edizione, ha presentato al mondo le varie annate del Grande Rosso, che ha trasformato nel tempo l’appeal del territorio, i metodi di coltivazione, la produzione e le strategie di commercializzazione. Evoluzione che si ritrova nelle sue diverse interpretazioni, riflettenti il carattere delle cinque vallate della Doc e dei produttori che le abitano. Ecco la fisionomia dell’Amarone 2009 illustrata dal vicepresidente del Consorzio Daniele Accordini: “A fronte di un andamento climatico piuttosto bizzarro, freddo nella prima parte e estremamente caldo al momento della raccolta, la vendemmia 2009 ha visto la quantità raccolta in diminuzione del 10% rispetto all’anno precedente, ma la qualità è risultata ottima, consentendo un accumulo zuccherino più elevato del 2008, ben sopra la media storica. Rispetto all’annata 2008, gli Amaroni 2009 sembrano evidenziare una minor variabilità fra areali di provenienza ma con un livellamento qualitativo verso l’alto. Un’annata – conclude – che pur caratterizzandosi sensorialmente per potenza gustativa e ricchezza aromatica non perde nulla, anzi in molti casi guadagna in eleganza, energia e dinamicità”. Che non si tratti solo di un fenomeno italiano lo dimostra l’interesse dei giornalisti stranieri, una cinquantina, per l’Anteprima e il sondaggio realizzato da Veronafiere per il Consorzio Valpolicella su circa 500 tra buyer, addetti di wine store e horeca provenienti da 116 paesi presenti all’edizione 2012 di Vinitaly. L’indagine conferma che i consumatori considerano l’Amarone della Valpolicella un vino per le occasioni speciali (79,6%) o da ordinare al ristorante (35,4%) o nei wine bar e wine shop (17,5%). E’ conosciuto abbastanza/molto bene nel proprio Paese di provenienza dal 68% degli intervistati, contro il 28,5% che ha risposto poco/non molto. Il 53,3% di chi ha risposto ha indicato i piccoli negozi come canale privilegiato di vendita; segue con il 34,9% internet. http://www.consorziovalpolicella.it/
Un nuovo Sagrantino per la Di Filippo
“Etnico” è il nome del nuovo Montefalco Sagrantino DOCG in purezza dell’azienda umbra Di Filippo, storica realtà produttiva che ha sede a Cannara in provincia di Perugia. Questo nuovo prodotto, annata 2009, va ad implementare la gamma delle etichette dell’azienda, e si presenta come esemplare di pregio della tipicità del Sagrantino, vitigno autoctono principe della zona. «Con questo vino abbiamo voluto creare un prodotto che fosse pronto prima rispetto al nostro Sagrantino storico – dicono Roberto ed Emma Di Filippo -. Un vino da bersi più giovane che possa avvicinare il consumatore a scoprire ancora di più un vitigno di grande interesse». Le uve dell’Etnico, chiamato così per ricordare lo stretto legame con la terra e la sua provenienza, sono coltivate su terreni argilloso-calcarei in giacitura collinare con una resa per ettaro di 6000 chilogrammi. Dopo la raccolta a mano e una macerazione di qualche giorno, il vino riposa in legno per 12 mesi, a cui ne seguono altrettanti in bottiglia. Nasce così un Sagrantino dal profumo intenso e fruttato di sottobosco , accompagnato da tannicità vellutata ed intensa. Anche se è un fratello più bevibile in gioventù, rispetto all’altro sagrantino dell’azienda, per Etnico si prevede la possibilità di un lungo invecchiamento e un prezzo inferiore. http://www.vinidifilippo.com/
Le Donne del vino
L’associazione nazionale Le Donne del vino nel 2013 compie 25 anni, anniversario da festeggiare durante tutto l’anno, in particolare al Vinitaly, come anticipato dalla presidente Elena Martusciello al wine store Signorvino di Milano. Oltre 700 socie, 20 delegate regionali e un cordinamento nazionale costituiscono un piccolo grande esercito pronto a diffondere la cultura enologica in Italia e all’estero.Il programma di eventi, che coinvolge le varie regioni italiane, dal Trentino alla Sardegna, avrà il momento clou a Vinitaly (7-10 aprile 2013). Si comincia l’8 aprile alle ore 15 in sala Puccini per il convegno “Il futuro della comunicazione nel mondo del vino”, a cui interverranno esperti del settore e il guru di Eataly Oscar Farinetti. Torna l’iniziativa del Ristorante delle Donne del Vino in collaborazione con Electrolux, forte del binomio vincente tra buona tavola e grandi bottiglie; quest’anno a cucinare ci saranno cinque donne chef emergenti selezionate dalle delegate regionali. Durante la fiera veronese ci sarà spazio anche per le vecchie annate: dieci produttrici Donne del Vino saranno protagoniste – con le loro etichette storiche di 25 anni – di una speciale degustazione coordinata dal direttore di Civiltà del bere Alessandro Torcoli. Un viaggio a ritroso nella memoria di chi, producendo vino, ricerca, innova o semplicemente perpetua una tradizione familiare. Una testimonianza dello storico impegno profuso dalle donne nella valorizzazione dei territori di produzione italiana. http://www.ledonnedelvino.com/
Anteprima Bardolino
Giunta alla quinta edizione, l’Anteprima del Bardolino raddoppia: accanto all’apertura, domenica 17 marzo alla Dogana Veneta di Lazise, si aggiunge una giornata dedicata esclusivamente agli operatori, lunedì 18 marzo. All’esterno, sul lungolago, il consueto spazio per la gastronomia e i prodotti tipici. “La scelta di sdoppiare la data dell’Anteprima del Bardolino e del Chiaretto – spiega il presidente del Consorzio di tutela, Giorgio Tommasi – è una conseguenza del successo della manifestazione: lo scorso anno l’afflusso è stato così ampio da indurci a individuare una giornata per il pubblico degli appassionati, che avranno come sempre libero accesso ai tavoli dei produttori, e una riservata ai professionisti, ossia i gestori di bar, enoteche, ristoranti, hotel, che potranno assaggiare nelle migliori condizioni i vini dell’annata 2012, alla vigilia dell’apertura della stagione turistica”. Più di sessanta aziende espositrici, quasi duecento vini in degustazione, serviti direttamente dai produttori: è questo il parterre dell’Anteprima del Bardolino e del Chiaretto, che stanno vivendo un momento felice, anche per una forte riscoperta dei vini fruttati e leggeri, capaci di accompagnare la tavola e la convivialità. Interessanti i primi riscontri sull’annata 2012: “La vendemmia del 2012 – sottolinea il responsabile tecnico del Consorzio del Bardolino, Andrea Vantini – è la conferma di quanto possano essere aleatori i modelli previsionali nel settore del vino: in piena estate, con il caldo incessante, si ipotizzava una raccolta scarsa, e invece l’andamento di settembre e di ottobre ci ha consegnato quantitativi di uva in linea con la media della doc del Bardolino. Il caldo estivo ha impedito lo sviluppo delle malattie delle vigne e così in cantina sono arrivate uve sane e ben mature, in particolare quelle fondamentali, ossia Corvina e Rondinella. I vini sono caratterizzati da sentori fruttati maturi di ciliegia e di piccoli frutti di bosco, mentre più avanti emergeranno le tipiche note speziate di cannella, chiodo di garofano e pepe”. Quella del 2012 è anche la prima annata per la quale tutti e 32 i milioni di bottiglie del Bardolino e del Chiaretto recheranno il contrassegno di Stato, a totale garanzia del consumatore. Ma è anche l’annata del riconoscimento da parte del Ministero delle Politiche agricole della funzione “erga omnes” per il Consorzio del Bardolino, che gode di un’adesione delle aziende produttrici tra le più alte d’Italia. http://www.ilbardolino.com/
Carmenere di Inama
Il progetto iniziato alla fine degli anni 90 di produrre grande Carmenere sui Colli Berici, ha raggiunto un altro lusinghiero risultato in Cantina Inama. La selezione di Carmenere in purezza – Oratorio di San Lorenzo – diventa, dall’annata 2009, DOC Colli Berici con la qualifica di Riserva, ovvero invecchiato per almeno due anni. Il percorso di avvicinamento a questo vitigno è una storia affascinante. Carmenere, antico vitigno di epoca romana e di probabile origine dalmata – ritrovato a Bordeaux e parte, per lungo tempo, dei tagli bordolesi fino alla crisi della fillossera- si è diffuso nel nordest d’Italia, probabilmente portato da viaggiatori. Riconosciuto nel 1991 come varietà (prima era confuso con il Cabernet), solo nel 2009 entra a far parte ufficialmente della DOC Colli Berici. È proprio sui Colli Berici, l’area collinare a sud di Vicenza generata da un antico bradisismo, che il Carmenere ha trovato la sua zona di elezione: terra rossa, ricca di ossido di ferro su pietra calcarea e clima più mite rispetto alle zone circostanti. La plaga prospiciente l’antico Oratorio di San Lorenzo in Località Villa del Ferro, è segnata ad ovest da una ripida collina boscosa che alimenta il vigneto col limo rosso trascinato dalle piogge. In estate, l’area è torrida di giorno ma fresca alla sera per l’aria che scende dal bosco sul vigneto. Ecco il Carmenere Riserva di Inama: color rosso carminio, al naso piccoli frutti di bosco, al palato tannini morbidi con molte spezie, in particolare pepe nero, poi cacao e frutti di bosco. Dopo lunghe peregrinazioni, il “figliol prodigo”, troppo spesso confuso con il Merlot in Cile e con il Cabernet Franc in Italia, ha trovato casa. http://www.inamaaziendaagricola.it/
To Be Lambrusco
To be or not to be? A Castelvetro di Modena non ci sono dubbi: la scelta giusta è “To Be Lambrusco – Anteprima Vendemmia 2012”, l’evento in programma sabato 9 e domenica 10 marzo, dalle ore 10.00 alle 19.00, nel Castello di Levizzano Rangone. Tra degustazioni, spettacoli di cucina e laboratori creativi, la manifestazione riserva occasioni di divertimento per grandi e piccini. Gli amanti del Lambrusco, potranno assaggiare in un’unica location quello prodotto nelle diverse denominazioni, da Modena a Reggio Emilia fino a Mantova per arrivare a Parma. Le aziende che parteciperanno al banco d’assaggio sono quelle che si sono sempre distinte come ambasciatrici del Lambrusco di qualità e del proprio territorio d’appartenenza. Il focus di questa kermesse, organizzata dal Simposio dei Lambruschi, sarà la presentazione della nuova annata in assoluta anteprima ma per gli appassionati gourmet To Be Lambrusco riserverà anche uno show cooking dal titolo “Il Lambrusco cerca moglie”, curato dai ristoratori di Modena A Tavola. In questa seconda edizione, sarà rinnovata anche la cena di gala, in programma la domenica sera, dove i ristoranti stellati delle province coinvolte nella degustazione delizieranno gli ospiti con piatti unici. www.simposiodeilambruschi.it