di Claudia Farina
Puro: il primo Chianti senza solfiti
Benvenuto Puro, una filosofia di vita in un vino. Ogni vignaiolo cerca di far esprimere nella propria bottiglia il territorio, ma anche quello che lui è, il suo modo di interpretarlo. Il Puro, Chianti DOCG della Fattoria di Lavacchio nasce dalla volontà di mettere in una bordolese qualcosa di più di un territorio, di una storia, di una tradizione. Infatti, dentro a questo rosso, Sangiovese in purezza, c’è il cammino che la proprietà dell’azienda – la famiglia Lottero – sta facendo verso un modo di vita stile “organic”. Qualcosa di più di biologico, una sfaccettatura di biodinamico? Piuttosto, un’azienda condotta a 360 gradi sulla linea del rispetto dei principi naturali. Un piccolo mondo complesso di cui il Puro è un’espressione, un carattere, ma anche un biglietto da visita. «Provare a fare un vino senza solfiti – dice Faye Lottero, amministratrice delegata di Fattoria Lavacchio ed anima del progetto che le sta intorno – è stata una scommessa. Il Puro è puro perché non ha niente se non un processo di vinificazione senza nessuna presenza di chimica aggiunta». Da Fattoria di Lavacchio, nel Chianti Rufina, arriva finalmente un vino per tutti. www.fattorialavacchio.com
Master in “Cultura del Cibo e del Vino”
È ripartito a Valdobbiadene, nel cuore delle colline del Prosecco e del Cartizze, il Master universitario di I livello in Cultura del Cibo e del Vino dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che mira a rispondere alla crescente richiesta di qualificate competenze nella tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio turistico ed enogastronomico. Il Master si tiene nel territorio, trasmettendo un autentico sentire del prodotto e dando la possibilità di entrare in contatto con imprenditori e opinion leader di settore, che interverranno durante il corso di studi. Tra gli enti e le istituzioni che hanno da sempre supportato il progetto c’è il Master Club – presieduto da Gianluca Bisol -, che raccoglie amici e sostenitori del progetto formativo. E’ previsto un tirocinio obbligatorio di 300 ore in aziende del territorio con l’obiettivo di facilitare l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro, formando professionalità nella promozione delle eccellenze enogastronomiche, nella proposta di inediti itinerari nel settore, nell’ideazione e organizzazione di eventi culturali e turistici connessi alle risorse enogastronomiche, nella comunicazione specialistica. www.mastercibovino.it
EuVite di Calabria
La Calabria punta sui vini da vitigni autoctoni e sull’aggregazione per disegnarsi un futuro sul mercato nazionale ed estero. Lo dimostra il progetto EuVite, il primo modello per il Sud di associazione fra produttori: cinque aziende, ciascuna in rappresentanza di un diverso terroir regionale, si sono unite per promuovere i “frutti” più pregiati della vitivinicoltura calabrese condividendo competenze e conoscenze scientifiche, di marketing e della comunicazione. La prima iniziativa è la realizzazione, in italiano e inglese, di una pubblicazione di 84 pagine: “Euvite, vini di Calabria, territorio in bottiglia” edita da Edizioni L’Informatore Agrario a marchio Origine, che intende presentare la filosofia e i vini a un pubblico sia italiano che straniero. L’associazione Euvite, costituitasi nel 2008 e presieduta da Nicodemo Librandi, rappresenta la vitivinicoltura che nasce da uve e da un territorio del tutto originale, promossa da un nucleo di aziende di diverse dimensioni, collocate in aree differenti: Librandi di Cirò (Crotone), Malaspina di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria), Poderi Marini di San Demetrio Corone (Cosenza), Serracavallo di Bisignano (Cosenza) e Statti di Lamezia Terme (Catanzaro). Il progetto è in perfetta sintonia con l’opera di recupero dei vitigni autoctoni e di riqualificazione della viticoltura, valorizzando le caratteristiche specifiche dell’ambiente calabrese, progetto stimolato dalla Regione Calabria dagli Anni Novanta per contrastare gli effetti di una produzione di massa, che aveva progressivamente incentivato l’abbandono di vitigni storici a favore di quelli internazionali. La Calabria annovera oggi 13 igp (igt) e 9 dop (doc). La dichiarazione di produzione complessiva per il 2011 interessa 3.112 ettari di cui 856 igp, 1.115 dop e 1.131 da altre uve. Il progetto Euvite punta a mettere in rilievo vini ottenuti da vitigni autoctoni con interessanti potenzialità espressive. www.euvite.it
Veneto: un mondo di… vino
Il 9 marzo 2013 torna al Castello di San Salvatore di Susegana (Tv) l’evento organizzatoda AIS Veneto con un ricco programma di degustazioni, il concorso per l’elezione del miglior sommelier veneto e, per la prima volta, la presenza di colleghi stranieri ospiti del Convegno d’apertura. Una manifestazione che è divenuta un appuntamento immancabile per tutti i soci Ais e per gli appassionati del settore vinicolo: si tratta de “Il Veneto al 300 x 100”, ovvero 300 vini di 100 produttori per rappresentare il meglio dell’enologia veneta. Sabato 9 marzo l’evento ospiterà i colleghi sommelier della Svizzera, che parteciperanno al convegno d’apertura per dare vita ad un confronto utile ed appassionante. E durante la giornata saranno in degustazione, oltre ai 300 migliori vini veneti, anche alcune selezioni di vini ticinesi, che faranno scoprire al pubblico le più caratteristiche espressioni dell’enologia svizzera. www.aisveneto.it.
A Siena la mostra “Vino fra mito e storia”
Anfore vinarie etrusche, brocche ritrovate negli antichi corredi funerari, buccheri e persino la ricostruzione di un triclinum romano, completo di tutti gli arredi. La mostra “Vino fra mito e storia”è un itinerario nell’antichità attorno alla vite e al vino visitabile fino al 5 maggio 2013. Il suo nucleo principale si trova nella cinquecentesca Fortezza Medicea di Siena, sede di Enoteca Italiana, all’interno dell’ esposizione permanente “Parladivino”, con oltre 1600 etichette italiane. Una mostra raffinata e di primaria importanza – voluta dall’Assessore provinciale all’Agricoltura e Turismo di Siena Anna Maria Betti e curata dal direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze Giuseppina Carlotta Cianferoni – con un centinaio di opere di un lungo viaggio che, partito più di cinquemila anni fa nel vicino Oriente, passando per i Greci, gli Etruschi e i Romani arriva fino all’Italia medievale e moderna; le opere sono databili dal 1300 a.C. fino all’epoca imperiale romana. Tra gli oggetti in mostra spiccano vasi e utensili in bronzo, anfore, brocche, coppe ma anche urne dove i defunti sono raffigurati sdraiati a banchetto. L’esposizione affronta il tema della vinificazione e della viticoltura, per concentrarsi poi sull’ideologia del Simposio, il momento del ‘bere insieme’, nei suoi vari aspetti. “Vino fra mito e storia” non è solo a Siena, ma si dipana nei musei delle zone di produzione maggiormente vocate: a Castellina in Chianti, nel Museo Archeologico del Chianti Senese; a Castelnuovo Berardenga, nel Museo del Paesaggio; a Montalcino, nel Museo Civico e Diocesano; a Montepulciano, nel Museo Civico Pinacoteca Crociani e a San Gimignano, nel Museo Archeologico e Spezieria di Santa Fina. Tutte le opere provengono dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze. www.enoteca-italiana.it