Tra il mare e le dune
di Sahara Sebastiani
Un viaggio in Egitto è sempre straordinario: è la mitica terra dei Faraoni, con la sua storia millenaria e la sua favolosa civiltà, con la vitalità sconvolgente della sua capitale, il Cairo, e lo spettacolare scenario dei fondali del Mar Rosso, con la magia delle dune nel deserto del Sahara e il fascino di un tramonto rosso fuoco vissuto ammirando lo scorrere lento del Nilo. E, soprattutto, chi va in Egitto rimane sorpreso dalla scoperta della sua fauna varia e ricca: un vero punto di riferimento per tutti gli appassionati di animali che vogliono approfittare di una bella vacanza per imparare qualcosa in più. Forse, se fossimo approdati in Egitto ai tempi della regina Cleopatra, ci saremmo trovati davanti a uno scenario faunistico ben diverso: a quei tempi, per esempio, leoni e leopardi (oggi scomparsi dal Paese) rappresentavano incontri tutt’altro che casuali, così come elefanti, ippopotami e giraffe. E i coccodrilli, signori incontrastati del Nilo, si spingevano un tempo ben più a nord della diga di Assuan dove oggi sembrano trovare un confine invalicabile. In compenso, tra i grandi animali africani, la lince non ha ancora abbandonato il territorio egiziano: sono in molti a giurare di avvistarla spesso nelle aree paludose intorno al fiume che è un po’ il cuore pulsante dell’Egitto.
Vita sopra e sotto la polvere dorata
Potrà sembrare curioso, ma è proprio nelle sterminate distese di dune che formano la parte desertica del Paese che si incontra gran parte della popolazione animale egiziana. E se le carovane di dromedari non sono più numerose come una volta, certo le “navi del deserto”, come vengono chiamati affettuosamente dai cammellieri, rappresentano ancora oggi l’unica alternativa al fuoristrada per spostarsi da una parte all’altra del Sahara. Un’alternativa per nulla passata di moda, anzi: tra i viaggiatori animati da spirito di avventura è tornato di moda attraversare il deserto a dorso di dromedario, per riscoprire i ritmi lenti della vita nomade e assaporare in pieno il fascino misterioso dell’ambiente circostante, dove la sabbia sembra non finire mai e dove vivere l’emozione del miraggio non è un’esperienza insolita. Ma c’è ben di più. È sempre nelle sterminate distese sabbiose che vivono gazzelle, sciacalli, iene e un’infinità di animali che hanno saputo adattarsi all’inospitale morfologia del territorio, imparando a trovare sostentamento anche dove sembra che non vi sia nulla. Un esempio? Il comunissimo topolino delle piramidi, che sopravvive alimentandosi di ciò che trova proprio scavando gallerie sotto la sabbia. Ed è sempre lì, sotto quella polvere dorata che cambia colore a seconda di come la baciano i raggi del sole, che vivono migliaia di insetti. Ma attenzione:non cedete alla tentazione di camminare a piedi nudi sulla sabbia calda, perché potrebbe esserci in agguato uno scorpione velenoso, il cui morso non perdona l’imprudente. Più felice l’incontro con uno scarabeo, che è un po’ uno dei simboli dell’Egitto e che tradizione vuole porti fortuna: tutto merito dell’antica credenza che lo considerava animale sacro e, appunto per questo, intoccabile. Tutto il contrario, insomma, delle temutissime locuste, purtroppo diffusissime in tutto il Paese e altrettanto detestate soprattutto dagli agricoltori, che vedono il loro passaggio come una reale minaccia per i raccolti. Anche i serpenti velenosi non rappresentano certo un incontro così inusuale in Egitto: meglio stare attenti perché non è piacevole ritrovarsi a tu per tu, per esempio, con un aspide dall’aria innocua, ma micidiale (ricordate? Fu proprio un aspide l’”arma” scelta da Cleopatra per suicidarsi), o con una pericolosa vipera cornuta.
Dal Mar Rosso al Nilo
Paese stupendo, che sorprende per la varietà e la policromia dei panorami, l’Egitto non mancherà di incantare anche se alle piramidi, alla sfinge, alla valle dei Re e a quella delle Regine si preferisce la costa, soprattutto quella del Mar Rosso, ormai famosissima tra tutti gli appassionati di safari fotografici subacquei. Già, perché nuotare in queste acque cristalline e calme, anche se non caldissime, è un po’ come immergersi in un immenso acquario naturale: fondali coloratissimi sono lo scenario in cui campeggia una vegetazione rigogliosa, coralli, gorgone immense, rocce scavate dal tempo e dal sale in mezzo a cui si muovono eleganti, come in una danza a lungo provata e riprovata, migliaia di specie di pesci diverse. Il massimo, insomma, un vero trionfo della natura. Chi, invece, preferisce far coincidere la vacanza in Egitto con una crociera lungo il Nilo, non tarderà a comprendere come mai gli antichi egizi avevano una vera e propria adorazione per il loro amatissimo fiume e, soprattutto, a capire perché, nella loro religione, associavano spesso gli animali che ne popolano le coste alle divinità: Toth, il dio della saggezza, era infatti rappresentato da un ibis, così come il dio Sobek era raffigurato da un coccodrillo o, ancora, Anubis, il dio dei morti, veniva impersonificato da uno sciacallo. Comunque, è proprio navigando lungo il corso del Nilo che gli appassionati di birdwatching avranno modo di vivere le emozioni più intense. Se avvistare germani, beccaccini, tortore, ibis, quaglie e trampolieri di varie specie è così facile da essere considerata impresa per principianti, le vere sorprese arrivano quando si scopre che è appunto il fiume che ospita i luoghi deputati alle osservazioni migliori, le più interessanti.
Per gli appassionati di birdwatching
Ma andiamo con ordine e diciamo, prima di tutto, che l’Egitto è la meta privilegiata per la maggior parte delle specie migratorie provenienti non soltanto dall’Europa, ma anche dalla vicina Asia occidentale. Per farsene un’idea, basta visitare l’isola dei Coccodrilli, nelle vicinanze di Luxor: qui, in tutte le stagioni, si possono osservare centinaia di specie diverse di volatili. Qualcosa di analogo si vive anche muovendosi lungo il fiume in prossimità di Assuan,sebbene il punto di osservazione migliore sia l’isola di Saluga, che oggi è diventata un’area naturale protetta. Tra i moltissimi esemplari che volano in questi cieli privilegiati, vanno ricordati il pollo sultano, forte di una sgargiante livrea blu, viola e verde che contrasta il rosso acceso del becco e delle zampe, l’airone cinerino, la pavoncella armata, l’airone guardabuoi con becco e zampe gialle che non permettono di confonderlo con il semplice airone (che ha zampe nere), e poi allodole, silvie, fringuellidi, upupe. Tra i predatori, invece, spiccano il gheppio, il nibbio reale, il falco e il nibbio bruno. Infine, una curiosità: l’uccello mosca, ospite abituale dei giardini egiziani, deve gran parte della sua fama al pittoresco rituale del corteggiamento con cui, una volta all’anno, seduce la partner prescelta: sfoggia con passione il suo piumaggio iridescente che sfuma dal vuole al verde e contrasta cromaticamente con il petto giallo, mentre la sua coda lunga e sottile sembra vibrare nell’aria volteggiando in una irresistibile danza d’amore. Info: http://it.egypt.travel/