In Nepal tra leggende e antiche tradizioni
di Sahara Sebastiani
Paesaggi sempre diversi e ambienti naturali tanto vari da passare come in un sogno dalla giungla al deserto, dalla tundra ai grandi ghiacciai perenni: è il Nepal, territorio affascinante tra l’India e la Cina, culla di antica cultura adagiata ai piedi del tetto del mondo, con confini che corrono paralleli alla catena dell’Himalaya. Forse è per questo suo mantenere un alone di fascino e di mistero che il Nepal rappresenta una della mete più interessanti e suggestive per chi ama viaggiare. Appassionati della natura in testa. E di animali pure. Purtroppo, però, non sono più molte le zone in cui è possibile imbattersi in animali che vivono ancora allo stato selvaggio: le popolazioni locali, infatti, sono spesso costrette a scacciare dalle aree in cui vivono la fauna che, sia pure involontariamente, arreca danni alle coltivazioni, loro principale fonte di sostentamento. È il caso, per esempio, dei rinoceronti e delle scimmie, capaci di devastare con il loro passaggio interi raccolti in tempi da record.
Itinerari a cinque stelle
La conoscenza di questo incredibile territorio ricco di emozioni e di sorprese, dove il passato e il presente si fondono in un’armonica completezza che rasserena lo spirito oltre che lo sguardo, può svolgersi attraverso itinerari diversi, tutti ugualmente suggestivi e vari. L’occhio attento dell’appassionato della natura, però, prediligerà partire da una regione ancora selvaggia come il Terai, ove la costanza di un clima semitropicale consente il mantenimento di un habitat perfetto per la sopravvivenza anche di grandi animali a rischio di estinzione, primi fra tutti la tigre del Bengala e il rinoceronte. Questi due fieri e temibili rappresentanti della fauna nepalese, comunque, vivono ormai prevalentemente nei grandi parchi e nelle riserve protette, come per esempio il Parco Reale Nazionale di Chitwan, dove è possibile organizzare un indimenticabile safari fotografico a dorso di elefante. Scrutando la natura di questi luoghi costantemente avvolti in un alone di magia, non è difficile scorgere, e immortalare con l’obiettivo, animali selvaggi altrove difficilmente avvicinabili: dal bufalo al leopardo, dall’orso al cervo, dal capriolo alla scimmia, dalla civetta alle tante specie di piccoli felini della giungla. Attenzione, però: meglio non lasciarsi andare alla tentazione di avventurarsi da soli nel Parco: qui, anche gli scorci paesaggistici all’apparenza più tranquilli e pacifici possono celare l’agguato di qualche esemplare non propriamente socievole. È vero che non è di sicuro il caso delle oltre 300 specie di uccelli che volano nel cielo di Chitwan, ma lo può essere certamente per i molti cobra reali, o i pitoni, che popolano il sottobosco del Parco. O, ancora, se ci si imbatte in una delle due specie di coccodrilli che vivono nelle acque che attraversano la riserva: il coccodrillo gharial, che è innocuo e ama cibarsi esclusivamente di pesce, e il temibile coccodrillo palustre riconoscibile per il muso smussato, che gode meritata fama di pericoloso nemico dell’uomo.
Dalle colline alle vette innevate
Molto diverso il panorama, e molto diversa la fauna in cui è possibile imbattersi, se si percorrono le colline del Nepal. Qui, grazie al fatto che vaste aree non hanno ancora visto i processi di insediamento umano e di coltivazione, non è raro incontrare leopardi, daini, cervi, antilopi, orsi neri dell’Himalaya, verri, scimmie, sciacalli, manguste, donnole, porcospini e, se si viene baciati in fronte dalla dea Fortuna, anche qualche rarissimo esemplare di panda rosso. Ma è oltre le colline, lungo la fascia himalayana, che la bellezza e il fascino del Nepal esplodono in tutta la loro imponenza, in tutta la loro potenza naturale. Sopra i 6.000 m di quota non è più possibile trovare forme spontanee di vita, ne’ animale ne’ vegetale, ma quello che c’è sotto è talmente straordinario e spettacolare da compensare abbondantemente la mancanza e da lasciare davvero senza fiato. Su queste montagne sulle quali lo sguardo può spaziare all’infinito senza mai stancarsi, senza mai provare la sensazione della ripetitività, vive il leopardo della neve, un astuto cacciatore dalla coda magnifica, con incredibili occhi grigi che quasi si confondono con il suo folto mantello. Con la sua mole non proprio da gigante di 45 kg di peso per 2 m di lunghezza, ha la capacità di sopraffare prede gradi anche due volte più di lui. Non che il leopardo della neve sia il solo importante abitante della zona. Ci sono anche il cervo muschiato, le volpi, gli orsi bruni, le linci e le celebri “pecore blu” (che blu non sono, ma marroni). E, naturalmente, nel cielo terso si staglia il profilo delle evoluzioni aeree del danphe, l’uccello nazionale nepalese, che con il suo volo sembra voler sottolineare la raffinata eleganza della sua livrea a nove colori. Ma alzando gli occhi verso il cielo del Nepal, quella regalata dal danphe non sarà certo l’unica emozione. Perché quel cielo non stupisce e appassiona solo i fedeli del birdwatching: non per niente è popolato da circa 840 diverse specie di uccelli, che sono davvero tante per una zona ornitologica di passaggio. Se la curiosità prende, il luogo migliore per osservarli è, ancora una volta, il Parco di Chitwan: è qui, infatti, che vivono 450 delle specie registrate nel Paese, dalle quaglie ai piccioni del bosco, dal grande bucero ai picchi. Anatre, piccioni, aironi, gabbiani, trampolieri e cicogne, invece, fanno il nido nella zona di Kosi Barrage. Per saperne di più: http://welcomenepal.com/