Dai Carabi alle Ande
di Sahara Sebastiani
La cascata più alta del mondo? È qui: si chiama Salto Angel e tra gli arcobaleni delle sue acque leggendarie si sono per secoli dispersi i sogni di migliaia di cercatori d’oro che inseguivano infaticabili il mito dell’Eldorado (a proposito: non è un caso che una delle città più importanti del Paese si chiami proprio così, Eldorado). E il ponte di calcestruzzo più lungo del mondo? È ancora qui: 8.679 metri sospesi nel vuoto per attraversare, da una sponda all’altra, il lago di Maracaibo. Ma vogliamo parlare della funivia più lunga del mondo? Potete scommetterci, è sempre qui, anche se sul suo funzionamento è meglio non contare: è quella che unisce la città andina di Merida con il Pico Espejo, a 4.765 metri di quota. Tutto questo eccellere in primati ha un nome: si chiama Venezuela. Un viaggio in questo Paese, lo stato più settentrionale di tutto il Sud America, ha il sapore della continua scoperta, di una conquista infinita. Sarà perché il suo vastissimo territorio si presenta con il fascino irripetibile di paesaggi sempre vari, spesso addirittura contrastanti tra loro, in un rincorrersi di emozioni e di sensazioni che sarà difficile dimenticare.
Per tutti i gusti
Un itinerario alla scoperta del Venezuela inizia (è quasi d’obbligo per via delle connessioni aeree dall’Italia), da Caracas, la capitale, fondata nel 1567 da Diego de Losada, che la battezzò così per ricordare i feroci indios Caraca che abitavano la zona prima dell’arrivo dei conquistatori spagnoli. La ricchezza dovuta ai giacimenti di petrolio che costituiscono la vera cassaforte del Paese, non ha impedito uno sviluppo disordinato della città, cosa che ha condotto inevitabilmente a registrare un alto tasso di criminalità. È così che, oggi, per il turista non è piacevolissimo girare da solo per le strade di Caracas: meglio limitarsi a una visita di gruppo, e poi programmare un itinerario in giro per il Paese. Ma dove può condurre un percorso ideale? Quali tappe sono da considerare irrinunciabili? Per esempio, si può partire dal caldo, candido bagliore delle stupende spiagge caraibiche dell’arcipelago di Los Roques, per poi continuare nel verde intenso e misterioso della foresta amazzonica, o tra le dune dorate del Coro, oppure ancora nel rigoglioso trionfo della natura lungo i mille percorsi fluviali dell’ampio delta dell’Orinoco o, se siamo vittime della malia delle vette, verso l’aspra durezza della Cordigliera andina. Insomma: c’è un Venezuela su misura per ognuno e per tutti. Una vacanza in queste terre, che grazie alle loro ricchezze fecero sognare i primi conquistatori spagnoli, non tarderà a trasformarsi in un’esperienza tanto irripetibile quanto indimenticabile: un film da vivere in prima persona nel ruolo di protagonisti, durante il quale ogni giorno, ogni ora e ogni minuto non mancheranno di riservare favolose sorprese. E allora è facile intuire che, in un Paese così prodigo di aspettative e dove la natura sa essere tanto generosa, anche gli appassionati di animali non faranno certo fatica a trovare pane per i loro denti e, soprattutto, per le loro macchine fotografiche.
Sotto il pelo dell’acqua
Bastano poche bracciate armati di maschera e boccaglio, per esempio, per comprendere che l’universo sottomarino che si cela lungo le coste venezuelane ha un fascino assolutamente particolare, decisamente diverso da quello che di solito caratterizza le altre aree caraibiche. Per assaporare al meglio la bellezza dei fondali e godersi fino in fondo lo spettacolo di un’immersione in acque che invitano a lasciarsi galleggiare come se si fosse un acquario naturale, vale la pena di raggiungere una delle tre riserve sottomarine che sono l’orgoglio e il vanto dei venezuelani: quella dell’arcipelago di Los Roques, quella di Morrocoy (nello stato di Falcòn) e quella di Mochima, nella zona di Porto La Cruz. Non sarà difficile abbandonarsi alla fantasia e immaginare di nuotare nello scenario di un cartone animato di Walt Disney, circondati da coralli di specie diverse, anemoni di mare, tartarughe marine, pesci angelo, cavallucci di mare, stelle marine, granchi, astici, pesci trombetta, pappagallo, pagliacci, polpi… Ma attenzione, attenetevi alle regole della riserva e non avventuratevi da soli in acque non sorvegliate: in agguato potrebbero esserci squali e barracuda, ed è sconsigliabile anche un incontro troppo ravvicinato con qualche murena fuori misura.
Profondo sud
Altrettanto affascinante e ricco di avventure sarà anche lo spingersi nella parte più a Sud del Venezuela, esattamente nella regione amazzonica, dove la natura è rimasta miracolosamente incontaminata, tanto che al suo interno sopravvivono ancora ben 22 gruppi etnici indigeni. Qui, è doveroso ammetterlo, lo spettacolo che si offre allo sguardo degli amanti degli animali è veramente mozzafiato: a seconda delle zone che si percorrono, non è raro imbattersi in giaguari, formichieri, ocelot e tapiri o, ancora, nelle numerosissime, e dispettosissime, scimmie. Più temibili, ma non per questo meno emozionanti, gli incontri con serpenti del calibro degli anaconda, o con il crotalo nero, o con il cosiddetto “ferro di lancia”. Ma chi davvero resterà senza parole saranno gli appassionati di birdwatching: nella foresta amazzonica venezuelana, infatti, sono state classificate la bellezza di 680 specie diverse di uccelli, compresi tucani e favolosi, quanto rari, pappagalli dai colori sgargianti. Analoga esuberanza anche a proposito della quantità e della varietà di insetti che popolano questo che rimane uno degli ultimi angoli di paradiso terrestre del pianeta. E se le farfalle sono talmente belle e colorate da lasciare a bocca aperta, non mancano neppure le curiosità, come per esempio una specie di scarafaggio che raggiunge una lunghezza di oltre 10 cm. E, per gli incontentabili che non ne avessero ancora abbastanza, resta da dire qualcosa a proposito dei fiumi che attraversano la foresta amazzonica. Stupendi da vedere, nascondono però sempre temibili insidie: sono infatti territorio di caccia di coccodrilli, caimani e persino dei voracissimi piranha.
Le grandi pianure
Se, poi, dalla fitta foresta amazzonica ci si sposta verso i Llanos, nome venezuelano con il quale vengono indicate le grandi pianure che sembrano sterminate sotto il sole implacabile, si avrà modo di scoprire che anche qui la fauna la fa da padrona. A stupire, questa volta, non saranno tanto le immense mandrie di bovini che attraversano le pianure, quanto piuttosto gli aironi bianchi che riposano pigramente tra i canneti, i coccodrilli lunghi fino a due metri che occhieggiano sornioni dalle sponde dei fiumi, i simpatici capybara, i tipici roditori, che popolano indisturbati le coste dei laghi e dei corsi d’acqua. Poi, sarà sufficiente alzare gli occhi al cielo per ammettere che sì, è proprio vero quello che stimano gli esperti: dicono infatti che proprio la zona dei Llanos sia quella in cui vive il maggior numero di specie volatili di tutto il mondo. Un altro primato. C’era da scommetterci. Info: www.discovervenezuela.net, www.venezuela.it, www.venezuelatuya.com