a cura di Biancaluna Molinari
Chi ama la letteratura sa bene che leggere un libro rappresenta uno dei modi migliori di viaggiare con la mente. Questa Guida ai luoghi più segreti del mondo è in grado di fare di più perché, per la prima volta, mette nero su bianco tutti quei luoghi che i poteri forti, siano essi di carattere politico, economico, militare e spirituale, non vogliono assolutamente far visitare. In questo modo i tunnel sotterranei del Vaticano, il giardino dei «Banchieri della Regina» al 440 Strand di Londra, i club dove albergano le sette massoniche europee e americane o l’Area 51, “la struttura che non esiste”, la zona dello stato del Nevada in cui il Governo statunitense condurrebbe esperimenti ufologici, vengono raccontate con la stessa chiarezza che ci si aspetta da una “normale” guida turistica. Un reportage sull’ignoto che comprende il fantomatico, e ufficialmente non esistente, “Club 33”, creato da Walt Disney in persona, e il satanico Castello di Wewelsburg, quartier generale delle SS di Himmler, la siciliana Grotta Beati Paoli e la norvegese isola di Svalbard, dove si dice vengano custoditi i semi di tutte le piante del mondo per porre rimedio a eventuali disastri ecologici. Abili nello smascherare misteri descritti come tali solo a uso e consumo dei turisti più sprovveduti dalle situazioni di reale interdizione alla pubblica conoscenza, i due autori, Stephen Klimczuk e Gerald Warner di Craigenmaddie offrono al lettore un testo pieno di sorprese e la possibilità, più unica che rara, di visitare i luoghi più segreti del mondo e di svelare gli arcani a cui sono collegati. Una lettura davvero originale e avvincente. Il libro è edito da Castelvecchi nella collana Le Navi (18€). www.castelvecchieditore.com/catalog/title/?cmd=ext&title_id=730
“Lo scopo di questo studio è quello di indagare l’immagine, più o meno oggettiva, degli Stati Uniti che letterati e giornalisti italiani hanno cercato di restituire nell’arco di uno scorcio storico particolare come quello del Ventennio fascista, nel quale, se da una parte si impone una concezione mitica degli States, modellata sulla tensione libertaria e trasgressiva del romanzo americano contemporaneo, dall’altra si assiste alla demonizzazione della civiltà statunitense nel contesto dell’autarchia culturale imposta dal regime. Fra queste due concezioni, la prima eccessivamente entusiastica e non verificata, nessuno degli americanisti citati ebbe mai l’occasione di oltrepassare l’Atlantico e riscontrare l’aderenza al vero dell’utopia che aveva creato, e la seconda estremizzata in negativo, si pone la visione più ponderata e realistica degli scrittori che negli Usa soggiornarono davvero”. Queste le prime righe della prefazione del libro Al di là del mito. Scrittori italiani in viaggio negli Stati Uniti, edito da Vallecchi (16€) con il contributo del Dipartimento di Italianistica e della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Parma e scritto da Ambra Meda. Oltre a chiarire il ruolo del cinema e dell’emigrazione nella diffusione dell’american dream e i complessi rapporti fra la cultura fascista e quella statunitense, lo studio, che si concentra in particolare sulle opere di Franco Ciarlantini, Luigi Barzini jr, Fortunato Depero, Mario Soldati, Giuseppe Antonio Borgese ed Emilio Cecchi, analizza le tematiche che compaiono più frequentemente nelle riflessioni letterarie del Ventennio sull’America: dalla traversata dell’Atlantico all’incontro straniante con le megalopoli e i loro grattacieli, dalla segregazione razziale alla piaga dell’alcolismo e del proibizionismo, dalla condizione disagiata dei nostri immigrati all’emancipazione delle american girls. Dai tentativi dei nostri scrittori di capire la civiltà d’oltreoceano è possibile trarre non pochi spunti per innescare una riflessione più consapevole sul rapporto fra il nostro e il Nuovo Mondo, e per chiarire le radici della nostra percezione dell’America, Paese ferocemente contestato, ma che esercita nel contempo una forza d’attrazione senza eguali a livello mondiale. www.vallecchi.it/sho_main.aspx?t=5&id=0&az=390166&codice=YNNVXBOI#
La guida I luoghi di Cavour. Viaggio sulle strade dell’Italia unita, è un agile e bel volumetto che, secondo un’impostazione del tutto nuova nel panorama editoriale italiano, pur partendo da una matrice storica, delinea in una chiave originale una serie di itinerari insoliti, ispirati da un Cavour pubblico e privato. Ideato e curato da Federica De Luca in stretta collaborazione con la Fondazione e l’Associazione Amici di Cavour e pubblicato dal Touring Editore (19.90€), presenta dei percorsi che intrecciano trasversalmente aspetti di economia, sperimentazioni agricole e scientifiche, alleanze e strategie diplomatiche e dal Piemonte si estendono ad altre regioni d’Italia e alle grandi nazioni d’Europa negli anni a cavallo fra il 1810 e il 1861. È un libro che risveglia o stimola le curiosità per luoghi e personaggi, i soggiorni, le lunghe pause di riflessione di un Cavour, che fu a suo modo un grande viaggiatore, e di coloro che lo accompagnarono nel corso di una esistenza tanto breve quanto intensa. Dalle vigne delle Langhe alle campagne vercellesi, tuttora fondamento di alcune delle eccellenze piemontesi, alla Santena degli svaghi estivi, il volume porta a strade e piazze di borghi e città dove poco è mutato da quegli anni. Un viaggio, da compiere virtualmente in carrozza o a cavallo della memoria che porta a rivedere con occhi antichi e nuovi al tempo stesso la Val d’Aosta di Bard, come i porti liguri di Ventimiglia e Genova, le terre allora nemiche del Lombardo Veneto, l’amata Svizzera delle materne origini. Fino a cogliere lo spirito e i fasti delle Grandi potenze del tempo: Francia, Inghilterra e Germania. Il progetto editoriale è sostenuto dalla Regione Piemonte che, sul finire delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia intende proiettare in là nel tempo i benefici effetti di un 2011 culturalmente e turisticamente di primissimo piano. www.giuntistore.it/customer/product.php?productid=15447&cat=571
È verde la rivoluzione digitale di Touring Editore: su App Store dieci App (per iPhone e iPad) delle Guide Verdi del Touring. Le prime presentate sono state le guide Verdi digitali Alto Adige/Südtirol e Puglia e poi sono seguite Firenze, Milano, Napoli, Roma, Torino, Sicilia, Toscana e Londra. Suddivisi tra Città d’Italia, d’Europa e del Mondo, Regioni d’Italia e Aree turistiche d’Italia, entro il 2012 i titoli supereranno la ventina. Disponibili in italiano ed entro l’estate anche in inglese, le App Verdi uniscono la formidabile praticità d’uso dei dispositivi per i quali sono nate all’autorevolezza, alla cura redazionale e alla quantità di informazioni affidabili e aggiornate presenti nella Banca Dati Turistica di Touring Editore. Sul fronte contenuti, come da tradizione delle Verdi, alle informazioni di carattere storico, artistico e ambientale le Guide aggiungono la proposta e la descrizione di itinerari dettagliati e la segnalazione di punti di interesse selezionati con cura dagli esperti del Touring. Ricco e originale l’apparato iconografico (foto e filmati). Il formato digitale e la georeferenziazione aggiungono versatilità e facilità di utilizzo, anche in mobilità: è possibile scegliere se iniziare la visita dalla sezione mappa o dalla sezione guida, ottenere informazioni per raggiungere e muoversi nella destinazione prescelta, consultare le mappe sia on line che off line, trovare velocemente – nella sezione cerca – cosa vedere e visitare, dove dormire, dove mangiare, cosa comprare, cosa fare…, scoprire i punti di interesse che si trovano nelle vicinanze, decidere quale itinerario di visita percorrere tra quelli consigliati nell’apposita sezione. E non è ancora finita… Le App Verdi offrono infinite possibilità di personalizzazione: si possono infatti inserire commenti e foto su ogni Punto di Interesse ma anche aggiungere propri PdI. In breve, si può costruire la propria guida e quindi condividerne i contenuti su Facebook. In fase di lancio tutte le App Guide Verdi relative a destinazioni turistiche italiane sono scaricabili gratuitamente. Presentazione e anteprime su www.touringclub.com/iphone/
È nata FreeBook Ambiente, la prima biblioteca online interamente gratuita che presenta, cataloga, organizza e rende disponibili al download una serie di testi sui temi ambientali e sulla cultura della sostenibilità. Una volta cliccato il link http://freebook.edizioniambiente.it/ basta registrarsi al network di Edizioni Ambiente per consultare le pubblicazioni in formato .pdf, e quando possibile in .ePub, arricchite da link ed elaborate per consentire una lettura dinamica su computer ed ebook reader. A oggi il corpus di testi è catalogato in dieci sezioni tematiche che rappresentano i principali ambiti della cultura della sostenibilità. Si spazia dall’alimentazione all’energia, fino agli scaffali dedicati agli stili di vita, ai rifiuti, alla normativa ambientale… solo per citarne alcuni. La varietà in termini di temi si ripropone anche nella natura dei testi che vengono resi disponibili: ci sono saggi e pubblicazioni periodiche, ricerche scientifiche e bilanci ambientali. Una diversità nell’offerta che consente di accedere e approfondire i temi secondo approcci diversi, dal taglio più divulgativo a quello spiccatamente tecnico-scientifico, garanzia di una visione complessa e articolata. In homepage sono sempre ben visibili i testi novità. Un esempio di quello che potete trovare? http://freebook.edizioniambiente.it/libro/48/Produttori_come_gestire_i_rifiuti_speciali Produttori, come gestire i rifiuti speciali. Vademecum per le imprese, di Paola Ficco e Claudio Rispoli, freebook realizzato in collaborazione con Waste Italia- 2011. In questa versione online, il Vademecum è completato da una vastissima serie di link puntuali – alle norme e ai commenti presenti nell’Osservatorio di normativa ambientale di reteambiente.it, nonché alla rivista Rifiuti – Bollettino di informazione normativa – e mantiene quindi attualità e freschezza, grazie al costante aggiornamento alle modifiche legislative che via via intervengono.
Sonia Peronaci è la chef italiana forse più famosa del web, nonché volto televisivo, e da poco ha anche firmato il suo primo libro Le mie migliori ricette, edito da Mondadori nella collana Comefare (16,90 €), una raccolta di 130 ricette scelte tra le più amate e cliccate dagli utenti del suo famoso portale giallozafferano.it. Tutte le ricette contenute nel libro sono state preparate, fotografate e “testate” dalla redazione di quello che è uno dei più visitati siti web italiani di cucina (oltre 300.000 visitatori al giorno e una fedelissima community di persone che animano e commentano le ricette. Il risultato è un bel mix di ricette per stupire e per stupirsi, anche di piatti che proprio non si può non cucinare una volta nella vita. Ogni sezione ha un’introduzione e ogni ricetta incomincia con un “racconto” di Sonia, che scrive un po’ di sé e dispensa consigli sulla realizzazione che ha appena presentato. Si ha così la sensazione di fare un viaggio attraverso la cucina ma anche nella sua vita e le sue esperienze di mamma chef. Antipasti, primi e secondi piatti, dolci, ricette di base, sofa food, finger food, street food, piatti adatti a ogni occasione; è un bel libro che permette di mettersi alla prova senza frustrazioni. Siamo d’accordo con Sonia Peronaci quando afferma che “la cucina è bella se è condivisa, se il tavolo sul quale si mangia può accogliere tante persone, se è occasione di confronto e di ascolto”. Cliccate qui: www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=iE430iH7RWE trovate il booktrailer. www.bol.it/libri/mie-migliori-ricette./Sonia-Peronaci/ea978880461781/;jsessionid=626DFCCFC5393B0EC5192E79D066A474
È una piccola, ma avvincente, saga imprenditorial-famigliare romagnola quella scritta da Umberto Pasqui, insegnante e giornalista forlivese, e dedicata al suo avo Gaetano Pasqui, agronomo e imprenditore dotato di acume e capacità d’intuizione. Siamo a metà Ottocento e nel quadro di una regione italiana votata all’agricoltura si affacciano le prime tecnologie che, nel volgere di qualche decina di anni, avrebbero cambiato radicalmente il bel “mondo antico”. Pasqui è un innovatore deciso, pronto a scommettere sul futuro. La parte più interessante di questo volumetto snello, meno di cento pagine per 12€), è però quella riservata alla produzione del luppolo. Ora, il luppolo che è uno degli ingredienti fondamentali nella produzione della birra, è sempre stata una redditizia attività in Germania, nella Repubblica Ceca, in Inghilterra. Trovarla in Romagna due secoli fa è una sorpresa per la quale si deve rendere omaggio al Pasqui, capace non solo di dare il via a una produzione vera e propria di luppolo e di inventarsi degli strumenti utili a questo tipo di coltivazione, ma perfino a lanciare sul mercato la sua birra. L’avventura della “birra di Pasqui” purtroppo terminerà con lui, ma resta il ricordo e la dimostrazione che l’imprenditoria italiana, quando di talento, può affermarsi in settori quasi insospettabili. L’uomo della birra, questo il titolo dell’opera, è edito da Carta Canta Editore, riporta dei suggestivi disegni in matita dell’epoca e si legge come l’avventura di un pioniere, di un uomo che aveva una visione, un sogno. E che fu capace di realizzarlo… www.cartacantaeditore.it/dettaglio_prodotto.php?menu=67&pagina=15&archivio=835&id_autore=513&posizione=
1904 cantine e 200 collaboratori che le hanno passate in rassegna una per una, 22000 vini assaggiati per oltre 1000 pagine di guida venduta in libreria a 24€. Questi, in sintesi, i numeri della seconda edizione di Slow Wine curata da Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni. Una guida importante e che si discosta da quelle dei principali concorrenti non solo per il fatto che non si attribuiscono voti, ma soprattutto per la filosofia che la ispira. Slow Wine vuole essere il racconto del vigneto Italia, un viaggio di cantina in cantina, parlando non solo di ciò che si trova nella bottiglia ma anche delle scelte del produttore e del suo “stile” aziendale. Ci sono infatti parametri di giudizio nuovi, che comprendono anche valori quali il rispetto dell’ambiente, del paesaggio e dell’identità territoriale. Concetti forse un po’ complessi, che, secondo i curatori della guida, hanno avuto, e hanno tutt’ora, bisogno di maggiore attenzione anche da parte degli appassionati, dei critici e dei produttori. Da tenere d’occhio i diversi simboli che guidano la lettura. Le “chiocciole”, simbolo di Slow Food, sono state assegnate a quelle aziende che condividono il pensiero della storica associazione di food lover italiani, le “bottiglie”, centellinate come assicurano i curatori, stanno a sottolineare un’azienda che offre una buona qualità media su tutte le sue produzioni, la “moneta” indica quelle aziende che hanno espresso un buon rapporto qualità prezzo. Il colore rosso invece evidenzia i “grandi vini”, le vere e proprie eccellenze, mentre in blu emergono i cosiddetti “Vini Quotidiani” ovvero quelle bottiglie che in enoteca si possono acquistare a meno di 10 euro senza per questo rinunciare alla qualità, infine i “Vini Slow” ovvero quei prodotti d’eccellenza che racchiudono nella bottiglia un territorio, il suo ambiente e la sua storia. Una guida, insomma, che non è solo una guida, ma il racconto del vino italiano. E, anno dopo anno, anche il racconto della sua evoluzione e del suo stato di salute… www.slowfood.it/slowine/http://store.slowfood.it/store_it/pagine/prodotti.lasso?cod1=00007&-session=slowfoodstore_it:5708915F079881E5A0jn50597845&session=slowsitestore_it:5708915F079881E5A0OJ505ABDCA