E’ un patrimonio mondiale unico, quello delle Ville Venete del Nord Est italiano: capolavori d’arte e di architettura, realizzate in luoghi splendidi, bellissime e nello stesso tempo vive, in quanto fulcri di economia locale, specialmente rurale. Nel solo Veneto ce ne sono 3.828, sulle circa 4 mila censite dall’Istituto Ville Venete, e il 90 per cento dei Comuni della regione ne ospita almeno una.
La Villa Veneta è meta di qualità per un turista di qualità, che nello stesso territorio trova anche un’altra soddisfazione alle sue principali aspettative: l’agroalimentare e le produzioni agricole tipiche. La rete delle Ville venete rappresenta un museo per molti aspetti all’aria aperta, che permette al visitatore di godere di bellezze artistiche e culturali e al contempo di ciò che il territorio può offrire in termini di buona cucina e prodotti enogastronomici.
Le troviamo ovunque, dalla Riviera del Brenta, al Terraglio, alla Collina Veneta. E ognuna ha le sue specificità, le sue particolarità, la sua storia unica da raccontare, e proprio per questo sono un patrimonio ancora più ricco, che può essere elemento forte per destagionalizzare e delocalizzare i flussi turistici rispetto alle cosiddette mete tradizionali.
Il Progetto turistico delle Ville Venete punta a creare un percorso innovativo ma dalle radici profonde nella storia della regione, capace di rendere fruibili questi edifici. Per questo è stato messo a punto, con i proprietari delle Ville disponibili all’accoglienza, una “Carta dei Servizi”, che fissa tra l’altro i requisiti di accessibilità al pubblico secondo orari prestabiliti. Su questa premessa si è sovrapposto un programma interregionale di valorizzazione turistica delle Ville, del quale sono coprotagonisti i proprietari aderenti alla Carta dei Servizi.
Le Ville di Palladio presso Vicenza
In un perfetto equilibrio tra natura e architettura, troviamo La Rotonda, appena fuori Vicenza, e nell’alto Vicentino due altri straordinari edifici palladiani: villa Caldogno e villa Thiene a Quinto.
Percorrendo da Vicenza la statale 247, nota come ‘Riviera Berica’, in direzione di Noventa Vicentina, nella prima periferia della città si staglia sopra un poggio la splendida villa che Andrea Palladio progettò nel 1566 per Paolo Almerico, e che Vincenzo Scamozzi portò a compimento per i fratelli Capra, avvicendatisi nella proprietà. La Rotonda, oggi di proprietà Valmarana, è stata location cinematografica di grande prestigio.
Concepito come residenza signorile suburbana, l’edificio, armoniosa sintesi dei due solidi geometrici più perfetti, il cubo e la sfera, si rapporta in misura ideale all’ambiente circostante, grazie alle quattro facciate identiche, che nelle logge colonnate e frontonate ripropongono su ogni lato il modello del tempio classico, assai caro all’architetto cinquecentesco.
Anche la decorazione è di notevole importanza, per quanto concerne sia l’apparato scultoreo e plastico, sia le pitture ad affresco.
A brevissima distanza, a una decina di chilometri da Vicenza in direzione nord, si giunge a Villa Caldogno, nel piccolo centro omonimo, che occupa una posizione di spicco fra le realizzazioni palladiane.
La fabbrica fu avviata da Losco Caldogno, esponente dell’aristocrazia vicentina che nel 1541 prese possesso di un fondo nell’area in questione, ereditato dal padre. La planimetria dell’edificio si presenta in forma molto semplice e misurata. Ricoprono le pareti affreschi di Giovanni Antonio Fasolo e di Giovan Battista Zelotti.
Di proprietà del Comune di Caldogno, e sede della civica biblioteca, la villa è protagonista di un eccezionale intervento di attualizzazione degli spazi monumentali, concretizzatosi in una serie di installazioni contemporanee, concepite in modo da valorizzare senza compromettere il contesto originale. Ora ospita il Centro Cultura del Contemporaneo di Caldogno – C4 – che si propone di offrire percorsi di formazione nel campo della cultura.
A una quindicina di chilometri da Caldogno sorge villa Thiene, a Quinto Vicentino, borgo agricolo nelle campagne a nord-est di Vicenza, sulle rive del fiume Tesina, poco discosto dalla statale 53, la Postumia, per Treviso. Verso la metà del Cinquecento i ricchi e colti committenti, i fratelli Thiene, si rivolsero all’allora emergente Andrea Palladio. Attualmente la villa funge da sede del Comune di Quinto Vicentino, che ne è il proprietario. Anche in questo caso, come a Caldogno, il monumento accoglie frequentemente iniziative culturali, in particolare esposizioni ed allestimenti temporanei d’arte.
I tre i monumenti, come tutte le altre ville del Palladio, sono oggi iscritti dall’Unesco nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Per maggiori informazioni: www.regione.veneto.it