Portogallo: dai monti al mare sulle note del fado
(Prima parte)
a cura di Sahara Sebastiani
Dite la verità: se sentite la parola “Portogallo”, che cosa vi viene in mente? Le spiagge assolate dell’Estremadura affacciate sull’Oceano Atlantico? Le malinconiche, struggenti armonie del fado che invadono le vie di Coimbra? La bizzarra complessità dello stile Manuelino che rende unica una passeggiata per Lisbona? Oppure la rilassante eleganza di un campo da golf in Algarve? Benissimo, avete tutti ragione. Ma ce l’ha anche chi, preparandosi a una piacevole vacanza in quello stato lungo e stretto che occupa la parte più occidentale della penisola Iberica, si aspetta di vivere un’esperienza a stretto contatto con la natura, dove è ancora possibile trovare, e osservare da vicino, tanti animali nel loro habitat ideale. Com’è possibile? Semplice: costruendosi un itinerario su misura alla scoperta dei parchi del Portogallo, che conservano, in modo decisamente più spiccato di tante aree omologhe europee, un’elevata concentrazione di specie autoctone, sia vegetali sia animali. Un itinerario che non si esaurisce in un paio di giorni, e che proprio per questo non può essere descritto nel solo spazio di una rubrica: ecco perché ne percorreremo qui solo una parte, per darci poi appuntamento a febbraio 2012 con la seconda parte, che concluderà la descrizione del viaggio.
Ruralità e armonia
Non è un caso che un castagno, un avvoltoio e una cascata siano i simboli dei tre parchi naturali ubicati nel nord del Paese: tre paesaggi diversi con specie rare, simboli di ruralità e di armonia. Montesinho, nel nordest, è un fantastico insieme di risorse naturali e di antiche culture. Il villaggio che dà il nome al parco, Rio de Onor e Guadramil, rappresentano modelli di comunità in sintonia con la natura e tutori fedeli delle più antiche tradizioni rurali. I monti di Montesinho e della Lombada si possono percorrere in molti modi, sempre tranquillamente, a piedi come in bicicletta o, forse più comodamente, in automobile. E poi c’è il Rio Douro, che diventa parco internazionale per la bellezza di 122 chilometri attorno alla frontiera nordest del Paese: altopiani verdi e valli profonde formano grandi gole e costituiscono un Eden naturale per molte specie di uccelli, alcune delle quali sono considerate oggi a rischio di estinzione. E’ qui che si possono vedere i rifugi per uccelli, se ne contano oltre 650 in tutto il parco, ed è sempre qui che, al turista curioso,è offerta la possibilità di combinare l’osservazione della natura con la straordinaria scoperta del patrimonio storico di Miranda do Douro e Freixo de Espada à Cinta. Se poi ci si avventura nel cuore della regione di Porto e del nord, non sarà difficile fuggire dalla routine della cosiddetta “civiltà” rifugiandosi nel verde del Parque do Alvão. Ermelo e Lamas de Olo sono due villaggi tradizionali che vale davvero la pena di visitare, e sono anche il punto di partenza ideale per i più interessanti itinerari a piedi. Ed è ancora qui, infine, che sono custoditi i beni più preziosi per ogni appassionato amante della natura: una fauna di grande diversità e le imponenti cascate di Fisgas de Ermelo.
Il dovere di distinguere
Insomma: per chi è in cerca di natura il Portogallo lascia davvero solo l’imbarazzo della scelta. Ma, prima di conoscere meglio alcune delle alternative possibili, vale la pena di soffermarsi su qualche precisazione di dovere, così, giusto per non confondersi. E allora diciamo subito che non è la stessa cosa parlare di parco nazionale, parco naturale o riserva naturale. Dov’è la differenza? È presto detto: un parco nazionale è, per definizione, un’area contraddistinta da uno o più ecosistemi inalterati, o poco alterati, dall’intervento umano, con prerogative naturali specifiche e caratteristiche tali da rappresentare interessi ecologici, scientifici ed educativi particolari. Sul territorio portoghese, vi è una sola area che può vantare questo tipo di definizione: il Parque Nacional da Peneda-Gerês, creato nel 1971. Un parco naturale, invece, è un’area che si caratterizza per il suo contenere paesaggi e villaggi di interesse nazionale in quanto esempi di perfetta, armoniosa integrazione tra la ricchezza della natura e l’attività umana. Concepiti in questo senso, attualmente si contano in Portogallo ben 13 parchi naturali, e più precisamente: Montesinho, Douro Internacional, Litoral Norte, Alvão, Serra da Estrela, Tejo Internacional, Serras d’Aire e Candeeiros, São Mamede, Sintra-Cascais, Arrábida, Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina, Vale do Guadiana e Ria Formosa. Infine, le riserve naturali, che altro non sono che zone specifiche destinate esclusivamente alla protezione della flora e della fauna.
Da Montesinho ad Alvão
Situato nella parte nordorientale del Portogallo, esattamente nella regione delle Montanhas, a Tràs-os-Lontes, in posizione vicinissima alla Spagna, il Parco naturale di Montesinho è stato istituito nel 1989 e occupa una superficie complessiva di 75 mila ettari.Definirlo un paradiso per gli appassionati di birdwatching è ancora poco: nei cuoi cieli non è difficile scorgere il volo maestoso dell’aquila reale o quello del nibbio, del gheppio cacciatore, della pispola. Eppure, nonostante l’avifauna rappresenti un suo vanto, il fiore all’occhiello del Parco è il lupo iberico, che qui registra la massima concentrazione di tutto il Paese. E sono numerosi anche gli esemplari di volpi, caprioli, cinghiali, linci, tassi e lontre, mentre tra i rettili è possibile avvistare anche la vipera cornuta. I corsi d’acqua che solcano il territorio di Montesinho, infine, sono il regno di trote, boghe, ciprini e barbi. Il Parco naturale dell’Alvão, invece, è nella parete occidentale della Serra do Alvão, è stato creato nel 1983 e si estende su una superficie complessiva di circa 7.220 ettari. Uno dei motivi per cui è famoso, è che al suo interno si trova la più imponente delle cascate portoghesi, la Fisgas de Ermelo. Più che naturale, quindi, che all’interno della fauna che popola il Parco un posto di tutto rispetto spetti agli anfibi e ai rettili, anche se altrettanto importante è l’avifauna che è possibile avvistare nei suoi cieli, luogo d’elezione per uccelli come la cincia o il regolo a testa rigata così come per rapaci come l’aquila di ala rotonda. Numerosi anche i mammiferi che trovano nel territorio protetto di Alvão: il coniglio selvatico, la lepre e il topo di campagna trovano qui il loro habitat ideale e, anche se raramente, non è impossibile avvistare anche qualche esemplare di lupo. Per ora ci fermiamo qui: appuntamento a febbraio 2012.
(1-Continua)