Punti di vista
a cura di Franca Celestini
Patrimoni sotto i riflettori in Alto Adige, dove a Tirolo cannocchiali speciali puntano sulle architetture dei dintorni. “Da posizione elevata si possono scorgere strutture edilizie interessanti di cui volentieri si vorrebbe conoscere l’importanza e la funzione”, spiega l’architetto Andreas Gottlieb Hempel, per questo sono stati realizzati i “cannocchiali”: occhi puntati su un edificio di particolare rilevanza architettonica. Sono 31 i cannocchiali distribuiti su tutto il territorio meranese, in ogni località il cannocchiale punta su un’attrazione architettonica presente in una località vicina, creando una rete immaginaria che unisce tutto il territorio. Il cannocchiale è fisso ed è accompagnato da una tabella esplicativa che riporta le principali informazioni relative all’obiettivo puntato dall’occhio. Così gli “itinerari dei cannocchiali” uniscono Castel Tirolo, Castel Fontana e i Masi della Muta. Passeggiando tra i sentieri di Tirolo può capitare di imbattersi in più cannocchiali: uno si trova per esempio lungo la Passeggiata Falkner e inquadra la chiesa di Santa Caterina di Avelengo, edificio di rilievo artistico che risale al XIII secolo. Un altro cannocchiale si trova invece lungo il Sentiero delle mele e punta Castel Scena e il Mausoleo. Il castello, che risale al 1346, è stato completamente ristrutturato nel XV e XVI secolo con arredi d’epoca gotica e barocca ed è tuttora abitato dai conti von Meran. Accanto, in ottima posizione panoramica, sorge la chiesa neogotica di San Giovanni Battista, edificata tra il 1860 e il 1869 quale Mausoleo per l’arciduca Giovanni d’Austria e sua moglie. Anche Tirolo naturalmente ha alcune perle architettoniche e artistiche, poste sotto i riflettori dei cannocchiali delle zone limitrofe. Tra queste Castel Tirolo, simbolo dell’Alto Adige e Castel Fontana, edificato nel XIII secolo e completamente ricostruito nel 1904, attualmente sede di un museo agricolo. Infine cannocchiale puntato sui Masi della Muta, malghe che risalgono al Medioevo e che entrarono a far parte delle proprietà dei conti di Tirolo, raggiungibili a piedi tramite una passeggiata e attraverso la funivia che porta alla Muta. www.dorf-tirol.it
Riflettori puntati anche sulla Croce rossa. Che ha il suo speciale Museo a Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova. Non molti in Italia sanno che questa cittadina è conosciuta in tutto il mondo come città simbolo della Croce Rossa Internazionale. Avamposto di soccorso durante la sanguinosa II Guerra d’Indipendenza di Solferino, nel 1859, Castiglione vide in quei giorni il ginevrino Jean Henri Dunant assistere feriti di ogni nazionalità e incoraggiare donne e volontari a fare altrettanto. Oggi il Museo Internazionale della Croce Rossa di Castiglione delle Stiviere celebra Dunant e l’organizzazione umanitaria a cui diede vita e fino al 2013 sarà anche l’unico spazio espositivo dedicato all’importante associazione: l’altro museo internazionale, con sede a Ginevra, infatti, rimarrà chiuso al pubblico per rinnovare la struttura e il percorso di visita. Fino al 30 Ottobre 2011, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Museo della Croce Rossa di Castiglione ospita anche la mostra fotografica “I luoghi della battaglia di Solferino e San Martino”. info@micr.it Per conoscere più da vicino la figura di Jean Henry Dunant, sempre a Castiglione delle Stiviere un indirizzo imperdibile è oggi il nuovo JHD Dunant Hotel: un vero e proprio “ritratto spaziale” contemporaneo in 78 camere. www@dunanthotel.it
Richiedono occhi attenti anche le operazioni di magia protagoniste di “A caccia di leggende fra le colline di Langhe e Roero”, la tre giorni (28, 29 e 31 ottobre) organizzata da Turismo in Langa per mostrare sotto una luce insolita le bellezze del territorio, in occasione della Festa di Halloween. Le “mitiche” masche, streghe e fantasmi, un castello solitario in mezzo alle colline sono gli ingredienti di quattro appuntamenti in programma: si comincia a Monticello d’Alba, in provincia di Cuneo, venerdì sera con una “notte al castello” dedicata ai più grandi, per proseguire con un sabato interamente dedicato ai più piccoli, con una visita pomeridiana e una notturna in compagnia di guide ed educatrici professioniste. E infine, l’intero weekend di Halloween si concluderà a tavola, con la cena in compagnia di una masca a “Tenuta Carretta” di Piobesi d’Alba (CN). La visita al castello di Monticello d’Alba verrà guidata da una guida turistica, che inviterà i partecipanti a seguirla con le sole torce a batteria: ecco che la loro luce illuminerà di volta in volta una figura femminile, poi un soldato, e infine un condannato a morte. La visita si trasforma così in una “casa degli spettri”, che tra ombre e misteri svela il segreto del tesoro dei francesi. La serata si articolerà fra insoliti percorsi per scoprire la storia del castello e gli aneddoti legati agli oggetti esposti, tra severi ritratti di famiglia e luccicanti armature: a illustrarli saranno curiosi personaggi, impegnati anche a mostrare il funzionamento degli strumenti e dei macchinari esposti attraverso racconti divertenti. www.turismoinlanga.it
Infine l’attenzione si sposta sull’Hermitage di Amsterdam, il più grande museo satellite del Museo dell’Hermitage di San Pietroburgo. Si trova nel bellissimo palazzo Amstelhof, lungo il fiume Amstel. La generosa collezione di più di tre milioni di oggetti nel museo russo garantiscono favolose esposizioni con magnifiche opere d’arte. L’esposizione principale all’Hermitage Amsterdam è temporanea e cambia ogni 6 mesi. Grande attesa per la mostra “Rubens, Van Dyck & Jordaens. Pittori fiamminghi dalla collezione dell’Hermitage” che fino al 16 marzo 2012 il museo ospiterà. La straordinaria selezione proveniente dalla collezione di opere fiamminghe dell’Hermitage di San Pietroburgo, comprende un’eccezionale raccolta di 75 dipinti e circa 20 disegni, con vari capolavori dei tre maestri della scuola anversate, Peter Paul Rubens, Anthonie van Dyck e Jacob Jordaens, oltre alle opere dei loro celebri contemporanei. Questa prestigiosa raccolta è per la prima volta in Olanda. Molti dei dipinti esposti furono acquistati nel XVIII secolo da Caterina di Russia. Essi facevano parte di eccellenti collezioni, come quelle di Pierre Crozat e Heinrich von Brühl, che Caterina acquistò in blocco. I committenti di gran parte delle opere furono religiosi e laici, di Anversa e di altre città in Europa. I dipinti risalgono al periodo della Guerra degli Ottant’anni e della Controriforma, il movimento di rinnovamento del cattolicesimo in seguito alla Riforma protestante, che spinse chiese e privati a commissionare grandi quantità di opere d’arte di soggetto religioso. Il grandioso stile barocco di cui Rubens e i suoi contemporanei furono gli interpreti si rivelò un eccellente strumento di propaganda per la chiesa cattolica, l’aristocrazia e la borghesia abbiente. www.hermitage.nl