a cura di Valentina Maestrelli
Un frantoio in Salento
Se avete scelto di fare un viaggio nel Salento vi suggeriamo di fare visita (preferibile contattare prima per appuntamento) all’Azienda Montevergine di Otranto (LE) una realtà che vede riunite in un consorzio quattro aziende agricole (Serrone, Causio, Accogli e Piccinno che insieme fanno circa 250 ettari) e che produce olio proveniente dagli oliveti secolari coltivati con passione da generazioni e che si estendono nell’Agro di Otranto e nel suo “entroterra”. Chiaro l’obiettivo di Montevergine: far coesistere agricoltura e turismo senza snaturarne le peculiarità, in un progetto che punta ad avvicinare gli appassionati del settore e gli amanti della terra e della cultura salentina. In cosa consiste questo progetto? Aprire le porte dell’azienda a chiunque voglia assistere o magari anche partecipare
a tutte le fasi di raccolta e lavorazione, per imparare anche a degustare l’olio con maggior competenza e, sicuramente, per appezzare al meglio quello che è uno dei prodotti “immagine” del Salento. Fiore all’occhiello dell’azienda è l’olio proveniente da agricoltura biologica; circa 20 ettari sono coltivati (ormai quasi da dieci anni) con metodi di Agricoltura Biologica. L’intera linea di olii può fregiarsi anche del marchio “100%prodotto italiano” e tutte le linee di Extravergine sono munite di certificato di rintracciabilità di filiera. Qui attenzione e cura sono prerogativa imprescindibile in ogni fase di lavorazione e produzione. Qualche ora in azienda e vi scoprirete più preparati sull’argomento olio. Chi sa, per esempio, che la Puglia produce da sola il 47% di tutto l’olio prodotto in Italia? È meglio miscelare le olive o l’olio? Quale olio si ottiene dalla polpa e non dai semi? Qui sapranno soddisfare la sete di conoscenza e offrirvi un prodotto di qualità con la “Q” maiuscola. www.aziendamontevergine.it
Il Sangue di Montalcino. Un detective indaga nel mondo del vino
Fondo torbido, colore rosso sangue, bouquet imprevedibile, retrogusto sottilmente ironico. Questo è un ottimo giallo d’annata. Queste le parole spese per Il Sangue di Montalcino, romanzo Einaudi di Giovanni Negri (18.50€), da Carlo Lucarelli. E lui di gialli e di misteri se ne intende, non c’è che dire. E non possiamo che trovarci d’accordo, perché chi ha la passione per la buona lettura e per il mondo del vino, ma –forse- non solo, non può non lasciarsi coinvolgere dalla trama che scorre avvincente pagina dopo pagina, del libro che “presenta” alla narrativa gialla italiana il primo detective che indaga proprio nel mondo del vino. Si tratta del commissario Cosulich, descritto come astemio, taciturno e colto, che si trova al indagare sulla morte di Roberto Candido, enologo di fama mondiale che è stato trovato ucciso nell’abbazia di Sant’Antimo, tra le vigne di Montalcino. Un assassinio così importante da fare accorre non solo la stampa nazionale ma persino la Cnn, il che fa subito intuire che la faccenda è più grossa di quanto sembri. Ecco così un romanzo che unisce al fascino del racconto dei luoghi più belli d’Italia, dalle terre del Barolo alla Franciacorta alla campagna toscana, un intreccio di storia, cultura, imbroglio, denaro e stupore. www.einaudi.it/libri/libro/giovanni-negri/il-sangue-di-montalcino/978880620091