a cura di Mary Jo Cocker
Falkensteiner Michaeler Tourism Group (http://www.falkensteiner.com/) è un gruppo turistico, con sede a Vienna, attivo nel settore dello sviluppo, della realizzazione e della gestione di progetti immobiliari turistici in tutta Europa. Attualmente appartengono al gruppo 24 hotel di alto livello in Austria, Italia, Slovacchia, Croazia e Repubblica Ceca e tutti i progetti sono inseriti nelle quattro linee di offerta “Family, City, Wellness e Residenze”. E la buona notizia che lo riguarda e che, soprattutto, può interessare tutti i padroni di cani, è che i migliori amici dell’uomo sono benvenuti in alcuni dei Falkensteiner Hotel e Residence. Hotel & Spa Bad Leonfelden (AUT), Hotel & Spa Bad Waltersdorf (AUT), Hotel & Spa Carinzia (AUT), Hotel & Spa Bleibergerhof (AUT), Hotel & Asia Spa Leoben (AUT), Hotel Palace Therapia (CRO) e Hotel Adriana (CRO). E, ancora, nei cityhotel Hotel Palace e Hotel Am Schottenfeld a Vienna (AUT), Hotel Bratislava (SK) e anche nell’Hotel Maria Prag (CZ). Consci dei problemi che spesso nascono dai divieti di molte strutture turistiche, il gruppo Falkensteiner, ascoltando le richieste di molti proprietari di animali, ha fatto diventare alcuni dei propri alberghi dei veri e propri paradisi per le vacanze a quattro zampe, tutto l’anno, anche grazie alla collaborazione con il celebre negozio per cani Hans Bunt di Vienna (http://www.bunterhund-wien.at/).
Nelle strutture dog friendly il costo del soggiorno è di 10 € a notte per cani fino a 10 kg. e di 15 € per cani a partire da 10 kg. La filosofia Falkensteiner prevede camere su misura, ma anche programmi di animazione per i cani. Infatti, oltre all’esclusivo arredamento della camere, che prevede un pacchetto di benvenuto con leccornie e osso, una speciale coperta, asciugamano, ciotola per alimenti e foulard, è previsto il servizio di dog-sitting e quello chiamato “Hunde-Get-Together” (I cani vanno insieme), vale a dire un’ora di giochi quotidiana. Un veterinario è sempre a disposizione ed è comunque richiesto certificato internazionale di vaccinazione e chip validi.
Non va infatti dimenticato che gli animali da compagnia che viaggiano al seguito dei proprietari, o responsabili, verso uno Stato membro dell’Unione europea, diverso dalla Gran Bretagna, Irlanda, Svezia e Malta, devono essere muniti del passaporto comunitario individuato dalla decisione 2003\803\CE della Commissione del 26 novembre 2003 e identificati tramite un tatuaggio chiaramente leggibile o un microchip in relazione a quanto previsto al riguardo dalla normativa nazionale del Paese membro di destinazione. Per gli opportuni approfondimenti ai suggerisce di consultare il link del sito internet del Ministero della Salute www.salute.gov.it/caniGatti/paginaInternaMenuCani.jsp?id=218&menu=viaggiare
Il cane di Shakespeare
Editato per la prima volta nel 1981 è stato tradotto in molte lingue, ha avuto numerosi adattamenti teatrali e si è persino aggiudicato il Governor General’s Literary Award, il più importante premio letterario del Canada, perché a Toronto è nato dalla mente creativa di colui che è considerato uno degli scrittori canadesi più interessanti e originali di oggi, Leon Rooke. Stiamo parlando di un libro che non dovrebbe mancare sugli scaffali, non solo di chi crede che il cane sia molto di più di un animale da compagnia ma anche di tutti coloro che amano la buona lettura, “Il cane di Shakespeare”, uscito a inizio anno nella collana Raggi di Elliot (www.elliotedizioni.com/catalog/title/title_card.php?title_id=167) un testo arguto e brillante che scivola via brillantemente pagina dopo pagina. L’io narrante è Mr Hooker, non solo il cane del “Due Zampe Will” ma come immagina l’autore, la vera guida spirituale del Bardo, l’essere che ne ha indirizzato la vena creativa nella giusta direzione. Stando al racconto del cane, infatti, la vita del giovane Will è piuttosto dura: figlio di un umile guantaio, perde tempo calcando le scene convinto di possedere il talento di un grande attore, Mr Hooker, invece, è assolutamente sicuro che il suo genio sia nella scrittura anziché nella recitazione. Il problema sta nel persuadere il ragazzo a vedere le cose dal punto di vista del suo cane, il quale, nel frattempo, ha anche altri problemi da risolvere, come sfuggire alle accuse di avere ucciso un daino di frodo…